THEC64 Mini – Provato
Invitati da Koch Media nei suoi studi milanesi, abbiamo potuto provare per mezz’ora la versione mini del Commodore 64 chiamata THEC64 Mini, in uscita il 27 marzo al costo di 79€. Ecco dunque le nostre impressioni sul prodotto. Quanti siano interessati ad un approfondimento, possono rileggere la nostra intervista a Paul Andrews alla Milan Games Week.
Momenti di gloria
Il Commodore 64 venne mostrato per la prima volta nel gennaio 1982 all’International Winter Consumer Electronic Show di Las Vegas e fu qualcosa di incredibilmente rivoluzionario per l’epoca. Evoluzione del Commodore VIC-20, il Commodore 64 strabiliò tutti per i suoi 64 kB di RAM (da qui il 64 nel nome), quasi il doppio della RAM fino ad allora presente sui PC dei consumatori. Il tutto accompagnato da un prezzo estremamente ridotto per l’innovazione che si stava portando (anche in termini di costi di produzione). Il Commodore 64 sbaragliò la concorrenza che in quegli anni era rappresentata dall’Atari 800 (costi di produzione altissimi per Atari) e dall’Apple II (surclassato in termini di hardware), riuscendo così a rimanere per molto tempo ai vertici. Il Commodore 64 dovette lasciare il primato solo in favore dell’Atari ST e del Commodore Amiga verso la metà degli anni ’80.
Nostalgia portami via
Ora che sappiamo quale sia stata l’importanza del Commodore 64, vediamo nel dettaglio ciò che la prova della sua versione mini ci ha offerto. Il prodotto presenta una versione rimpicciolita della tastiera dove sono posti gli ingressi HDMI per collegarlo alla TV e gli ingressi USB per tutte le altre funzioni. Insieme alla tastiera, che ha solo valore estetico in quanto non potrà essere davvero utilizzata per scrivere, ci sarà il Joystick, con il quale compirete tutte le azioni all’interno delle schermate dei menù e nei giochi. Questo joystick presenterà, oltre alla leva principale, otto tasti a pressione.
All’interno del C64 Mini vi sono 64 giochi preinstallati scelti tra l’immensa libreria dei giochi che approdarono originariamente sul Commodore 64. Nel caso in cui si voglia giocare altri titoli non presenti, basterà installarli su un hard-disk esterno che andrà poi collegato al C64 Mini tramite porta USB. Questi però dovranno essere compatibili con il Commodore 64.
Se questa operazione di restyling funziona bene in termini di nostalgia nei confronti di quanti abbiano vissuto l’originale Commodore 64, così non è per gli altri. A causa del suo sapore innegabilmente retrò e delle difficoltà di un joystick che troppe volte può risultare più ostico dei giochi stessi, potrebbe stancare ben presto coloro i quali non abbiano un legame affettivo con questo prodotto.
I titoli presenti, invece, che ovviamente non abbiamo potuto provare tutti, sono rimasti pressoché identici alle versioni originali; con perle qualli Cybernoid, Gribby’s Day Out, Hysteria e molti altri. Insomma, un C64 Mini dalle sensazioni bipolari: da un lato il ritorno di titoli memorabili che hanno fatto la storia, dall’altro un joystick che – sebbene sia perfettamente fedele all’orginale – spesso ostacola la piena fruizione dei titoli a causa, tra le altre cose, di mancate segnalazioni di input, o di bug sulla pressione dei bottoni. Più volte durante la nostra prova ci è capitato di dover riavviare il gioco a causa di queste problematiche.
In conclusione, riportare alla luce una pietra miliare come il Commodore 64 è sicuramente un’operazione lodevole sia per un valore nostalgico, sia per permettere anche a chi non lo ha vissuto all’epoca di poter godere di giochi che hanno fatto la storia. Quello che non ci ha convinto nella nostra prova è invece il lato tecnico, con numerosi problemi al joystick riscontrati e anche qualche bug legato al software.