The Surge 2 – Provata in anteprima la closed beta
Abbiamo provato la closed beta di The Surge 2, nuova fatica del team teutonico Deck13. Ecco cosa ne pensiamo nella nostra anteprima.
A poco più di due mesi dall’arrivo ufficiale sul mercato, previsto per il prossimo 24 settembre, abbiamo avuto modo di provare la closed beta di The Surge 2, il “Souls-like” Sci-fi targato Deck13. Siccome chi vi scrive è un romantico senza speranza, ci fa un grande piacere potervi anticipare subito un concetto fondamentale: partendo dai menù di gioco sino alla stragrande maggioranza degli aspetti estetici (ma non solo) il gioco sembra esattamente quello che dovrebbe essere, ovvero un seguito – più o meno diretto – che vuole migliorare senza snaturare, andando a puntellare in particolare tutte quelle mancanze che hanno impedito al suo precessore di affermarsi come un qualcosa di più di un semplice buon gioco. E siccome ci sentiamo in vena di aprirvi il nostro cuore il più possibile, vi sveliamo un segreto: le buone premesse sembrano esserci tutte.
Un’arma è per sempre?
Subito dopo aver iniziato la partita, il gioco ci sbandiera davanti con fierezza la prima grande differenza col suo fratello maggiore: l’editor dei personaggi. In The Surge 2, infatti, non vestiremo i panni del buon Warren, ma potremmo crearci il nostro avatar attraverso un editor tutto sommato modesto ma che rende possibile, tra le altre cose, anche la scelta del sesso. Una volta creato il nostro alter ego, ci ritroveremo subito catapultati al centro dell’attenzione. La nostra controparte videoludica, infatti, si risveglierà in mezzo al caos più totale di una centrale di polizia cupa e minacciosa, in cui ogni singolo sopravvissuto sembrerà voler attentare alla sua esistenza. Per carpire l’entità delle modifiche effettuate alla formula ludica di base, ci basteranno pochissimi istanti.
La notizia più rilevante riguarda sicuramente il sistema di combattimento, croce e delizia del primo The Surge, che qui appare sicuramente molto migliorato, seppur non esente da stonature di sorta. Il ritmo generale è sicuramente più fluido e armonioso e il feedback dei colpi appare nettamente lontano da quella sensazione di legnosità continua che attraversava le funeste gesta di Warren. Le modifiche strutturali si estendono anche a un altro fattore di rilevanza capitale, per il genere di appartenenza, e vale a dire il sistema di progressione. Stavolta gli sviluppatori hanno deciso di offrire un timido barlume di personalizzazione in più ai giocatori, inserendo la possibilità di potenziare specifici parametri fisici.
Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma livellando il potere dell’esoscheletro sbloccheremo diversi punti abilità da spendere a nostro piacimento su Salute, Energia e Stamina. La prima risulta fondamentale per accrescere i punti vita, l’Energia è fondamentale per quanto riguarda gli utilizzi dei dispositivi alimentati dalle batterie, mentre la Stamina beh, lo dice la parola stessa. Scegliere quali abilità portare avanti, specialmente all’inizio, sembra essere un passo molto importante, giacché i nemici appaiono molto ostici, già dalle primissime battute.
Un nemico in più
Le forze nemiche di The Surge 2, o almeno quelle che siamo riuscite a vedere e testare nel corso della closed beta, sono caratterizzate da un livello di pericolosità tarato decisamente verso l’alto. A partire dal nemico “di base” fino al più ostico e corazzato mini-boss, tutti loro presentano una netta superiorità in termini di potenza fisica e rapidità rispetto al nostro avatar. I nemici in The Surge 2 sono suddivisi per livello di forza, visibile comodamente (e con un colore in base al grado di pericolosità) accanto alla loro barra vitale e appaiono muniti di un’intelligenza artificiale arcigna e tendente al gioco sporco. Spesso, infatti, questi ultimi cercheranno di attaccarci in massa o di sorprenderci con attacchi furtivi (o ancora con colpi dalla distanza) mostrando senza possibilità di equivoci un’asfissiante cattiveria di fondo.
Più in generale The Surge 2 appare molto più spettrale e cupo sia visivamente sia nelle atmosfere percepite, rispetto al suo predecessore, pur ereditando da quest’ultimo buona parte delle dinamiche. Ad essere più a fuoco, però, è la questione legata al loot: i mini-boss sconfitti (ne abbiamo incontrati già più di uno) lasciano cadere i propri potenziamenti (noi ci siamo accaparrati una bellissima torretta), così come i nemici continuano a lasciar cadere pezzi di equipaggiamento, se colpiti nei loro punti deboli. Un continuo tira e molla tra il passato e il futuro, dunque, ma che complessivamente funziona più che bene.
Una città da salvare
Uno dei principali punti di rottura col primo capitolo è sicuramente legato alla scelta dell’ambientazione. The Surge 2 appare molto più variegato e, soprattutto, ispirato, rispetto al passato e ciò lo si nota già dalle primissime battute. A differenza del primo capitolo, la cui anonima vena artistica ne ha pesantemente abbassato il livello qualitativo complessivo, il nuovo lavoro dei ragazzi di Deck13 mostra con forza una marcia in più. Le ambientazioni sono nettamente più belle da vedere, ma non solo: anche sul piano del level design tutto sembra funzionare per il meglio, con un eccellente sistema di scorciatoie da scoprire e sbloccare e le numerose strade ben interconnesse tra loro.
Il tutto senza dimenticarci di sottolineare che la nuova location principale, Jericho City, sembra davvero molto bella da vedere e, ne siamo sicuri, capace di nascondere tantissimi segreti e pericoli, per tutti quelli più incuranti della propria salute. Ciò appare molto più importante, grazie anche alla presenza di numerosi NPC sparsi per la mappa e a volte anche ben nascosti e difficili da trovare. Questi ultimi non si limiteranno soltanto ad assegnarci quest secondarie varie, ma, un po’ come funziona nella saga Dark Souls, sembrano offrirci importanti informazioni su ciò che circonda il protagonista, pedina tutto sommato ignara di ciò che gli accade intorno. Grazie a questi fattori si può notare anche la maggior cura degli sviluppatori nel creare un immaginario più corposo e meno “fumoso”, seppur la trama di base non ci sembra esattamente focale ai fini dell’economia generale della produzione.
Uno per tutti, tutti per uno?
Sul piano strettamente tecnico, The Surge 2 si mostra tutto sommato in salute, seppur senza far gridare al miracolo. Durante la nostra prova, effettuata su un PC tutto sommato discreto, abbiamo potuto appurare un livello di dettaglio molto elevato, ad esempio sul piano dell’illuminazione, ma anche su altri fattori meno rilevanti, a testimonianza di una buona cura da parte del team di sviluppo per quel che riguarda la componente estetica del titolo. Più in generale, comunque, il tutto è nettamente più definito e stabile, con un frame-rate solido e che soltanto raramente ha dimostrato qualche segno di cedimento, spesso sfociato in crash totali, dovuti, ne siamo sicuri, alla natura della demo, ancora lontana dalla versione finale.
Le varie mappe finora viste sono di ottimo livello, sia in termini di realizzazione sia di varietà, e sembrano poter spazzar via con facilità le ombre di un eccessivo riciclo di asset di cui si era macchiato il primogenito della famiglia The Surge. In conclusione, ci ha lasciato buone sensazioni l’introduzione del comparto online in stile Dark Souls: i messaggi (e forse “invocazioni”?) degli altri giocatori sparsi per Jericho City ci hanno fatto tornare indietro nel tempo ai momenti in cui leggere “muro segreto più avanti” e ritrovarsi poco dopo a volare giù da un burrone ha saputo far imbestialire – ma anche innamorare – milioni di videogiocatori.
Il primo appuntamento con The Surge 2 ha sancito un legame importante: sarà una storia d’amore complicata, con tanti tira e molla e, perché no, tanti litigi. Allegorie a parte, il seguito più o meno diretto del lavoro del team tedesco Deck13 sembra avere tutte le carte in regola per superare il suo predecessore ed ergersi come un Souls-like di ottimo livello. A farla da padroni sono un sistema di combattimento molto più reattivo e scattante, un’ambientazione molto più variegata e un ottimo level design. Il tutto senza rinunciare a quel livello di sfida ostico e punitivo, che si manifesta già nella primissima area, capace di offrire a tutti gli appassionati del genere tantissime ore di sano divertimento misto al dolore di una morte (o più morti) inevitabile. A lasciarci qualche dubbio sono elementi come la varietà delle armi, per il momento ancora tutta da scoprire, e la longevità del titolo, altro fattore che nel primo The Surge aveva fatto storcere il naso non poco a tutti coloro che si aspettavano un Dark Souls in salsa sci-fi. Se il buongiorno si vede dal mattino, noi ci sentiamo di essere discretamente fiduciosi. Per un riscontro definitivo, comunque, bisognerà aspettare il prossimo 24 settembre, giorno in cui The Surge 2 debutterà ufficialmente su Xbox One, PC e PlayStation 4.