The Dark Pictures Anthology: House of Ashes – Anteprima
Abbiamo avuto l'occasione di dare un'occhiata più da vicino al titolo, ecco cosa ne pensiamo!
Marine in missione, elicotteri abbattuti, rovine sumere e demoni antichi. Concetti simili possono – all’apparenza – sembrare difficili da collegare tra loro, ma così non sarà per The Dark Pictures Anthology: House of Ashes, il nuovo videogioco firmato Supermassive Games e dall’uscita prevista per la fine di ottobre. Siete curiosi di capire come tutti gli elementi precedentemente citati possano ritrovarsi legati dallo stesso filo conduttore?
Tenteremo di spiegarvelo analizzando la breve anteprima che abbiamo potuto testare, su PC, del titolo!
I risvolti di una missione
Iraq, 2003: nel periodo di massima intensità dei conflitti tra le forze militari del luogo e quelle americane un piccolo gruppo di soldati di entrambe le fazioni si ritrova coinvolto in un’esperienza da brivido. Tutto ha inizio con l’abbattimento di un elicottero statunitense, il cui crollo, in unione con una serie di scosse sismiche, ha causato diverse aperture nel terreno.
A cadere in queste ultime saranno sia i soldati a bordo del mezzo sia alcuni dei loro nemici che, però, presto si riveleranno non essere la preoccupazione principale. Le fratture nel terreno hanno infatti aperto le porte su un complesso di rovine sotterranee, apparentemente di origine sumera, che scopriamo essere dimora di un immenso male: stiamo parlando di Pazuzu, un antico demone direttamente connesso con le epidemie.
Quest’ultimo non tarderà a manifestarsi assumendo la forma di una serie di creature dalle fattezze inquietanti che, animate esclusivamente dal desiderio di sangue e di morte, inizieranno a inseguire e uccidere i malcapitati soldati, costretti così a sopravvivere e trovare una via di fuga da quel luogo di morte sotterraneo.
Meccaniche note, ma sempre efficaci
The Dark Pictures Anthology: House of Ashes segue le orme di tutti gli altri capitoli dell’antologia, sia dal punto di vista delle meccaniche di gioco sia della loro natura di videogioco interattivo. A fare da base a tutti i titoli della serie sono infatti pochi comandi che, riguardanti principalmente l’esplorazione dei dintorni e l’interazione con alcuni oggetti, risultano immediati da comprendere anche per i neofiti del genere.
Più impegnativi risultano invece essere i quick time event che, anch’essi caratteristici della saga, sono all’apparenza molto più rapidi e inaspettati rispetto a quelli presenti nei capitoli precedenti.
Il team di Supermassive ha quindi sfruttato le sue competenze ormai rodate per il nuovo capitolo, non portando particolari stravolgimenti a quello che è un core di poche mosse ma ben scelte. Le avventure dell’antologia vogliono infatti rappresentare dei veri e propri film da vivere in prima persona e, per questo, lasciano poco spazio ai tasti ma molta più libertà e varietà alla storia.
Punto di forza della serie è, infatti, il meccanismo delle scelte: nel corso dell’avventura dovremo prendere una serie di decisioni, sia durante i dialoghi sia affrontando le fasi più esplorative, e ognuna – perfino quella all’apparenza più insignificante – potrà modificare l’andamento della storia e influenzare le relazioni tra i protagonisti. In tal senso l’anteprima, nonostante la sua brevità, ha permesso di dare già un’occhiata abbastanza approfondita a queste meccaniche, che porteranno il giocatore a riflettere molto attentamente sulle risposte da dare e sulle opzioni a disposizione: sarà meglio seguire il percorso dettato dal cuore o dalla ragione?
The Dark Pictures Anthology: House of Ashes e la sua natura da film interattivo
A permettere di entrare immediatamente nel vivo della storia non è soltanto l’intrigante trama, ma anche il comparto grafico: quest’ultimo risulta infatti fondamentale sia per assicurare la creazione di un ambiente suggestivo sia per ottenere una maggiore sintonia con i personaggi di gioco.
I protagonisti, tra cui ritroveremo alcuni volti già incontrati in precedenti capitoli, sono realizzati con il classico desiderio di dettaglio che ha sempre caratterizzato i titoli firmati Supermassive Games, ideato per consentire loro di rappresentare il giusto compromesso tra realtà e rappresentazione digitale.
Da lasciare a bocca aperta sono gli ambienti sotterranei che caratterizzano le rovine. Queste ultime sono infatti capaci di generare, nonostante la loro apparente immensità, un senso di inquietudine e claustrofobia nel giocatore, che fin dai primi passi ha quasi l’impressione di ritrovarsi in un percorso già scelto destinato a portarlo il più lontano possibile dalla salvezza.
A rendere l’ambientazione di The Dark Pictures Anthology: House of Ashes meno godibile e più frustrante da esplorare è, però, la gestione della luminosità. Molte zone risultano infatti troppo scure perfino se illuminate con l’apposita torcia e questo impedisce di vedere i dettagli delle rovine, così come alcuni oggetti con cui interagire. Optare per una luminosità massima nelle impostazioni di gioco potrebbe, d’altro canto, snaturare il titolo, allontanandolo dalla sua natura horror e misteriosa.
Anteprima breve, ma classica
Tirando le somme, l’oretta di anteprima di The Dark Pictures Anthology: House of Ashes non ha portato con sé particolari novità e, per questo, non ha potuto stupire. Un dettaglio simile non deve, però, essere frainteso.
Il titolo riprende infatti quelle che sono una serie di caratteristiche già note ma che, come visto nei precedenti capitoli dell’antologia, fanno alla perfezione il loro dovere, andando ad unire trama, varietà e il giusto grado di terrore. Validi, nonostante la brevità dell’anteprima non abbia permesso di approfondire i loro caratteri e trascorsi, sembrano essere anche i personaggi, apparentemente molto diversi tra loro eppure uniti dal comune desiderio di sopravvivere.
Per approfondire le caratteristiche del titolo non sarà necessario aspettare a lungo: House of Ashes sarà infatti disponibile, su PC e console PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X|S, a partire dal 22 ottobre 2021.