TGS 2017: Code Vein – Provato
Sviluppato da Shift, gli autori della serie God Eater, e prodotto da Bandai Namco, Code Vein è il nuovo gioco di stampo souls like che è stato capace di attirare non poca attenzione su di se.
Il titolo è ambientato in un mondo post apocalittico popolato da vampiri che lottano tra di loro alla ricerca di sangue, la fonte del loro potere. Noi impersoneremo proprio uno di questi vampiri attraverso una storia che plasmeremo (anche se non sappiamo in quali termini e con che profondità) a seconda delle nostre scelte. La storia del nostro protagonista, infatti, si incrocerà con quella di numerosi altri personaggi e saremo capaci di influenzarle in base alle nostre decisioni.
In occasione di un evento stampa Pre-Tokyo Game Show abbiamo avuto modo finalmente di mettere le mani sul titolo e apprendere qualcosa sul gameplay e sulle similitudini, e differenze, con Dark Souls.
La demo da noi provata ci metteva all’interno di una caverna popolata da demoni, affiancati da un NPC di nome Mia, che a quanto pare sarà uno dei vari companion che ci potremo portare appresso durante l’avventura. Questi companion saranno indispensabili per il proseguimento della nostra avventura in quanto il loro supporto è effettivo e tangibile contro i vari nemici che si affrontano lungo tutto il percorso. Nel caso di Mia, ad esempio, non solo si limitava ad attaccare dalla distanza con il suo fucile da cecchino, ma in caso di morte poteva resuscitarci in maniera tempestiva, a patto di essere nelle condizioni necessarie per farlo.
Essendo, Code Vein, un titolo piuttosto ostico come impone il genere “souls like”, potete dunque immaginare quanto sia essenziale prendersi cura dei companion per assicurarsi il loro contributo in battaglia, assicurandosi quindi che restino sempre in vita.
Avevamo due armi a disposizione, una spada e uno spadone, intercambiabili in tempo reale con la semplice pressione dell’apposito tasto direzionale. La spada più piccola, ovviamente, garantiva colpi più veloci, ma meno potenti, mentre lo spadone esattamente l’opposto.
Ci sono tre tipi di attacco: quello debole, quello potente e quello speciale che possono essere concatenati tra loro con il giusto tempismo e stando attenti di non venir interrotti e, soprattutto, di aver abbastanza stamina, la quale, tra le altre cose, è necessaria anche per le schivate e le parate e i contrattacchi.
Infine, troviamo la magia, eseguibile asseconda di quanto sangue abbiamo accumulato. Ci sono 2 diversi tipi di magie: quelle di attacco e quelle di potenziamento. Le prime servono per danneggiare il nemico, solitamente dalla lunga distanza, mentre quelle di potenziamento permettono di aumentare temporaneamente le caratteristiche fisiche del personaggio. Ogni magia ha un costo in termine di quantità di sangue richiesto, che viene recuperato man mano che si uccidono nemici, mentre per quanto riguarda l’energia, quella può essere recuperata solo attraverso gli oggetti. Nello specifico, quelli principali per curarsi, si rigenerano ad ogni check point come le fiaschette Estus di Dark Souls.
Da tenere in forte considerazione poi la barra del Focus, che incrementa man mano che si viene colpiti e, una volta riempita, permette di ottenere un ulteriore bonus ad attacco e difesa che, se sfruttato bene, può fare la differenza, soprattutto negli scontri contro i boss. Quest’ultimi vengono affrontati dopo essersi avvicinati ad una strana nebbia rossa e dispongono di una barra di energia suddivisa in tre segmenti che rappresentano le tre fasi del combattimento in cui il possente mostro di turno cambierà pattern di attacchi introducendone di nuovi o cambiando quelli precedenti.
Non manca ovviamente un sistema di progressione e personalizzazione dell’eroe che è molto classico per quel concerne i level up (tramite investimento di punti nei vari parametri ed equipaggiamento, ma che trova una sua peculiarità nelle scelte delle giacche. Ve ne sono di 4 tipi e ciascuna dispone di caratteristiche uniche, tra queste ve ne è una dotata di coda di scorpione che può essere usata per avere un ulteriore attacco per sorprendere i nemici e raccogliere più sangue.
Dobbiamo essere sinceri, la nostra prova di Code Vein ci è piaciuta particolarmente e forse la troppa somiglianza a Dark Souls, nelle meccaniche, può essere solo considerato un pregio. Non mancano comunque piccole caratteristiche che lo differenziano dal titolo di From Software e, soprattutto sul lato artistico, riesce a vantare di un suo stile e di una sua personalità che siamo sicuri attirerà l’attenzione degli amanti per il genere. Resta da valutare la qualità della storia, delle missioni secondarie e, soprattutto, come le varie aree del gioco saranno interconnesse tra di loro, aspetto già confermato dagli sviluppatori proprio durante questo evento.
Non abbiamo ancora una data per Code Vein, ma per il momento sappiamo che arriverà nel corso del 2018 su PC, Playstation 4 e Xbox One.