System Shock Remastered – Anteprima
In ventidue anni il mercato videoludico è cambiato parecchio, e con esso anche le strategie di sviluppo; ecco quindi che i ragazzi di Nightdive Studios annunciano il remake dello storico System Shock direttamente su Kickstarter.
Questa, però, non è solo l’era dei remake, ma anche degli early-access, quindi perché non dare la possibilità ai backer di provare una demo pre-alpha del loro progetto? L’abbiamo giocata anche noi, ed ecco quello che ne pensiamo.
Proof of Concept
“Pre-alpha” è sicuramente un termine comprensibile con facilità anche per i videogiocatori meno interessati alle fasi dello sviluppo; ad essere più precisi, però, quello rilasciato su Steam è più un “proof of concept”, cioè un’anteprima volta a rappresentare il “look & feel” del gioco. Come ci avvisano gli sviluppatori, infatti, asset grafici, ma soprattutto performance e feature non sono assolutamente in versione definitiva e cambieranno profondamente nel corso dei mesi che ci separano dall’uscita del gioco. Per darvi un’idea, in apertura ci troviamo di fronte allo screen di Unity Personal Edition (la versione free), ma potete stare tranquilli, perché dietro a questo progetto si cela un piccolo team di veterani dell’industria videoludica.
È tempo di svegliarsi
In System Shock apriamo gli occhi dopo sei mesi di coma, e dalle scintille bluastre che illuminano la stanza e da strani rumori provenienti da lontano si capisce subito che c’è qualcosa che non va. Non c’è nessuna interfaccia ad accompagnarci, solo un puntatore centrale, e l’elemento che subito fa effetto ai giocatori più moderni è l’utilizzo del tasto destro del mouse come pulsante d’interazione. Avanziamo e recuperiamo da uno stanzino alcuni oggetti: i primi sono parte di una sorta di “interfaccia neurale” che ci farà da HUD per la vita e l’energia, ma quello che ci ha stupito di più è una vecchia tubatura a terra (che come idea mi ha subito ricordato il piede di porco di Half-Life, ndr). Una volta armati è tempo di proseguire; nella sala seguente veniamo attaccati da un piccolo robottino, e qui si presenta il secondo “shock” per i giocatori di oggi, costituito dal sistema di combattimento, che può apparire forse lento e poco fluido; ad ogni modo, ci si fa l’abitudine in pochi minuti, quindi non si tratta di un grave difetto.
Continuando nella nostra esplorazione troviamo stanze che apparentemente non ho offrono nulla, ma ad un occhio più attento (e in qualche caso grazie a qualche click destro a casaccio) si scoprono tante casse o oggetti con cui interagire, che però nel complesso dell’ambientazione non risultano sufficientemente evidenziate, se non con un bordino bianco che però compare con troppo ritardo rispetto al momento in cui vengono puntati. Di item se ne trovano tanti in giro, dagli utili ed immancabili Medkit, alle molto più inutili lattine vuote, per arrivare a teste ed arti mozzati, tutto da raccogliere in questo inventario a caselle anch’esso dal gusto molto retrò. Poco più avanti troveremo una pistola ad energia, che darà significato alla seconda barra blu presente sullo schermo. Dopo aver sparato a qualche mutante/zombie rimasto nella struttura ci troviamo nell’ultima stanza, che ci garantisce una bella vista sullo spazio esterno.
Buone prospettive
Dopo una ventina di minuti scarsa a completare la demo, le speranze sono buone sul futuro di questo progetto, anche perché al momento della stesura di questo articolo i € 900.000 da raccogliere su Kickstarter sono stati già raggiunti ed il solo nome di System Shock riesce a catalizzare su di sé lo sguardo di moltissimi fan dei giochi PC di vecchia data.
Eviterò di commentare grafica, effetti e animazioni, perché è davvero molto presto per farne un’analisi approfondita, visto che sicuramente buona parte di quanto è stato mostrao cambierà nel risultato finale.Stiamo comunque parlando di un remake completo di un gioco che ha fatto storia, e questo gli sviluppatori lo sanno bene, quindi difficilmente faranno qualche passo falso; se questa è la base di partenza, ci troviamo di fronte ad un titolo che sarà sicuramente da tenere d’occhio, soprattutto per i giocatori della “vecchia guardia”.