Stranger of Paradise: Final Fantasy Origins – Provato

Presentato con un’estetica orribile, Stranger of Paradise Final Fantasy Origins è salvato dal gameplay.

Stranger of Paradise: Final Fantasy Origins è, sulla carta, un ottimo gioco: un ibrido tra l’action hack and slash di Ninja Gaiden e il souls-like Nioh-esco con un’estetica a tema Final Fantasy. In teoria dovrebbe essere la ricetta per un piatto prelibato, tuttavia non tutti gli ingredienti stanno funzionando a dovere, perlomeno per adesso. Dopo il disastroso trailer, che ha generato ilarità e disappunto nella fan base, abbiamo provato la demo rimanendo deliziosamente sorpresi dalla qualità del gioco. Siamo quindi in una situazione particolare, indecisi tra l’ottimismo e il pessimismo per il futuro di Stranger of Paradise: Final Fantasy Origins, così come il titolo stesso sembra perso in un limbo tra ottime idee e terribili realizzazioni.

Stranger of Paradise Final Fantasy Origins
Senza girarci troppo attorno, il problema principale di Stranger of Paradise: Final Fantasy Origins è l’estetica. Il protagonista, Jack, emana pigrizia. Ci riporta con la mente agli anni ‘10 di questo secolo, ove il trend di “occidentalizzazione” delle IP giapponesi ha portato al periodo peggiore di quella parte d’industria. Esattamente come Dante di DMC, il nuovo Bionic Commando o i design di Resident Evil 6, l’estetica di Final Fantasy Origins non ha nulla a che vedere con ciò che la serie che rappresenta.  Final Fantasy I, di cui Stranger of Paradise dovrebbe essere l’origine, è caratterizzato da un tema medievale, armature colorate e zone le quali, anche quando oscure, sono sempre e comunque colorate e fantasiose. 

Tutto ciò che abbiamo visto da questo prequel tradisce ciò che Final Fantasy I era ed è tutt’ora. I protagonisti sono l’elemento più semplice da criticare, in quanto sono al contempo dimenticabili e anche abbastanza ridicoli. A nostro parere, i due comprimari di Jack hanno il potenziale di essere dei buoni personaggi per quanto riguarda il design, ma peccano in colore. La palette cromatica scelta per tutta l’estetica non aiuta il già traballante design di personaggi e scenari. Se a tutto ciò aggiungiamo un comparto tecnico decisamente incerto, Stranger of Paradise: Final Fantasy Origins sembra all’apparenza un progetto di bassa qualità e scarsa ispirazione.

Stranger of Paradise Final Fantasy Origins
Il primo impatto dato dal trailer, e peggiorato dai dialoghi imbarazzanti, è quindi terribile. La demo, d’altro canto, mostra una realtà molto diversa. Fino ad ora abbiamo parlato molto male delle sensazioni che ci sta dando Stranger of Paradise, ma appena cominceremo a parlare del gameplay l’antifona cambierà completamente.

Il sistema di combattimento è potenzialmente eccezionale. Ci sono ancora molte imperfezioni, tipiche delle beta dei giochi Ninja Theory, ma come game design Stranger of Paradise è secondo noi sulla strada giusta. Il team di Koei Tecmo ha avuto idee eccezionali per rendere gli scontri adrenalinaci e violenti, tenendo però Final Fantasy I come ispirazione per il sistema di level up. 

Stranger of Paradise Final Fantasy Origins
In generale il feeling di gioco è simile a Nioh, ma più veloce e con un’enorme enfasi sui parry. La difficoltà è brutale ma stimolante e il costante flusso di equipaggiamento e level up mantengono l’esperienza divertente anche a fronte di tanti game over. Persino l’estetica migliora un pochino quando si ha il gioco pad alla mano, in quanto il terribile protagonista può essere coperto da armature tutto sommato gradevoli alla vista. 

Ciò che ci ha più deliziato però è ciò che Team Ninja ha  fatto per integrare dei capisaldi di Final Fantasy in un action. La magia nera è utilizzabile in tempo reale e ha effetti su nemici e ambiente, usare il parry sugli attacchi viola del nemici dona la possibilità di usare magia blu, abilità classiche di Warrior e Dragoon sono utilizzabili e re-interpretate magistralmente per essere utili in un’action.

Insomma, a fronte di una direzione artistica che sembra non azzeccarne una, Stranger of Paradise: Final Fantasy Origins ha dalla sua un gameplay dal potenziale immenso. Il tutto si mostra al suo meglio durante la boss fighit finale della demo: Garland. A difficile è stato un gran bel muro da superare, eppure il boss non è mai sembrato comportarsi in modo scorretto. Il sistema di parry è molto rischioso e può punire gravemente al minimo errore, ma il gioco offre anche schivate e parate classiche, dando quindi al giocatore notevole libertà di approccio per un gioco tanto dinamico.

Stranger of Paradise Final Fantasy Origins


Stranger of Paradise: Final Fantasy Origins è un gioco in cui vogliamo sperare. Il potenziale di brillare c’è, Team Ninja ha dimostrato un talento unico nell’industria con i Nioh e potrebbe tranquillamente migliorarsi con questo progetto. Tuttavia è innegabile che sia un titolo nato male: la pessima estetica, i dialoghi imbarazzanti e la musica altalenante infangano quello che potrebbe, e dovrebbe, essere uno dei giochi più interessanti da attendere nel 2022.

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