Star Ocean: The Last Hope International – Anteprima Star Ocean: The Last Hope
Quell’oceano di stelle
Le stelle hanno da sempre affascinato l’uomo, sia che si tratti di osservare il cielo, sia che si tratti di immaginare un futuro lontano scorrazzando tra di esse. Quest’ultima possibilità è stata largamente affrontata in telefilm culto come Star Trek, contagiando un schiera di fan che persistono ancora oggi. Videoludicamente parlando non abbiamo avuto tantissime possibilità di esplorare le stelle. Recentemente ricordiamo Spore, per la sua vasta modalità di esplorazione galattica, e pochi altri (includendo anche il bellissimo Mass Effect della Bioware). Eppure, nel ventre magico dei giochi di ruolo alla giapponese, ecco che già in passato alcuni eroi senza macchia e senza paura avevano esplorato quell’oceano di stelle: parliamo naturalmente di Star Ocean, e in particolare di The Last Hope, quarto capitolo e prequel della saga, sviluppato dalla Tri-Ace e prodotto dalla Square-Enix, che vedrà i natali esclusivamente su Xbox 360.
Agli albori della saga
Lo abbiamo già accennato poco più su: The Last Hope sarà un prequel. Esso, infatti, si posizionerà, almeno cronologicamente, all’inizio di tutta la saga, svelando ai vari fan della stessa enigmi irrisolti e domande ancora senza risposta. Catapultati nei panni del giovane Edge Maverick, eccoci a capo di una sgangherata astronave passeggeri a zonzo per l’universo, accompagnati dall’amica d’infanzia Reimi, come noi sempre alla ricerca di avventure, facente parte di una poco nota organizzazione. Ma la Terra? Ebbene, l’umanità l’ha già abbandonata da tempo, dopo che il suo azzurro pianeta natale è stato devastato dalla potenza della terza guerra mondiale. Abbandonato un pianeta, ecco che all’uomo si aprirono le porte della galassia, con nuovi mondi, nuove possibilità… e nuove insidie.
Ancora sappiamo ben poco della trama per fare qualche previsione, l’unica cosa indubbia e che dovrebbe svelare ben più di qualche domanda rimasta in sospeso negli altri capitoli.
A zonzo tra i pianeti
Accendiamo i motori dell’astronave, si parte. Si, perché in questo quarto Star Ocean avremo a disposizione la nostra bella astronave per esplorare ben cinque pianeti differenti (oltre ad altri per ora sconosciuti). La cosa è ben lungi dall’essere banale, in primo luogo perché ogni mondo sarà caratterizzato a dovere, con la sua cultura, la sua conformazione fisica, il suo sistema solare, i suoi abitanti e la sua storia (ci si aspetta un lavoro certosino da questo punto di vista), in secondo perché ancora ci sfugge quanto questo elemento esplorativo possa giocare ai fini del gameplay puro e semplice, ma è chiaro che se le promesse verranno mantenute ci troveremo davanti ad un gioco dalla longevità veramente enorme.
Per quanto riguarda le battaglie, ecco che dovremo trovarci davanti ad un Jrpg in pieno stile action. Incontrando un nemico nella mappa verremo trasportati nell’arena di gioco, nella quale potremo utilizzare fino ad un massimo di 4 personaggi. Durante lo scontro, potremo comunque muoverci liberamente, saltare e attaccare, muovendo un personaggio alla volta. Elemento fondamentale degli scontri sarà il button-mashing, atto ad effettuare varie tipologie di attacchi. Il tutto dovrebbe rimanere in linea con quanto visto nei precedenti Star Ocean, a partire dalla creazione degli oggetti, che potranno essere venduti per ricavarne ben più di qualche profitto. Novità sarà un nuovo sistema di Rush Gauge, che permetterà ad ogni personaggio di compiere personalissimi attacchi speciali. Naturalmente la cooperazione tra i vari membri del party sarà il centro nevralgico del BS di Star Ocean, elemento importante che dovrebbe donare una buona dose di strategia al titolo. Per il resto, come già detto, dovremo attenderci qualcosa di molto simile ai vecchi Star Ocean (in particolare il terzo capitolo).
Le battaglie in real-time dovrebbero fornire anche una buona dose di tatticismo
I colori delle stelle
Graficamente parlando, il titolo Tri-Ace si dimostra su buoni livelli, entrando di diritto nella Next Generation. Partendo dai modelli dei personaggi, davvero ben costruiti, fino ad arrivare ad effetti particellari e texture, Star Ocean dimostra di possedere un motore grafico davvero niente male.
Interessante anche la realizzazione grafica dei vari personaggi, davvero ben inseriti in un modo fantascientifico come quello di Star Ocean. Si passa dal biondino in stile manga al nerboruto e forzuto della situazione. Il tutto, naturalmente, in uno stile puramente manga tanto caro agli Jrpg. Forse l’unica nota stonata, nonché altalenante, di tutto il comparto sta negli ambienti, con alcuni luoghi che possono apparire un po’ sotto tono e poco ispirati.
Anche gli effetti speciali si mantengono su alti livelli, e su tutti spicca il rallentatore usato durante gli attacchi offensivi. Davvero di impatto.
A conti fatti, il lato tecnico del titolo dovrebbe brillare più per il suo stile spiccatamente artistico che non per la potenza fine a se stessa.
I personaggi sono ispirati e accattivanti
Conclusione
Amanti della saga e non, quest’ultimo Star Ocean si prospetta come un ottimo Jrpg su Xbox 360, attirando ben più che gli affezionati dell’oceano di stelle grazie alla sua natura di Prequel. Non ci troviamo di fronte ad un’innovazione nel gameplay del genere, ma qualche interessante novità non può che essere gradita.
Attendiamo questo The Last Hope per la primavera 2009.