Sherlock Holmes Crimes & Punishments – Hands On
Quando nel 2012 Focus rilasciò sul mercato videoludico Il Testamento di Sherlock Holmes, la serie dedicata al più famoso dei detective era arrivata al sesto capitolo, ma il primo di una rivoluzionaria formula. Se, infatti, fino ai primi anni del 2000 l’idea di fondo era quella di punta e clicca puro e semplice, con Il Testamento di Sherlock Holmes si era arrivati a realizzare una vera e propria azione in terza persona, con un’esperienza pregna di misteri, pronta per essere giocata non soltanto su PC ma anche su console. Adesso con Crimes & Punishments, il nuovo e ultimo titolo della saga dedicata al detective di Baker Street, la formula è stata confermata, per offrire una nuova esperienza perfettamente in terza persona attraverso i canonici casi da risolvere. Lo abbiamo trovato alla Gamescom di Colonia grazie a una demo di trenta minuti che ci ha permesso di apprezzare le meccaniche di uno dei casi a disposizione del titolo finale.
Diversamente dai precedenti Sherlock Holmes, stavolta l’idea di base è quella di evitare di seguire una pista concreta e precisa per arrivare alla soluzione finale: non ci saranno più i binari che vi condurranno alla soluzione del caso, anzi dovrete arrivarci sapendo cosa esaminare e cosa ispezionare. Può sembrare comunque molto semplicistico, perché una volta entrati in una stanza sarà più che basilare esaminare tutto fino a trovare la soluzione, ma stavolta in Crimes & Punishments l’obiettivo è quello di farvi raccogliere indizi e poi condurvi alla soluzione. Lo abbiamo potuto notare in varie occasioni, a partire dagli interrogatori ai sospettati per l’omicidio per il quale siamo stati chiamati in causa: nella demo testata ci siamo trovati dinanzi alla moglie della vittima, affranta per la perdita ma allo stesso tempo sollevata per aver visto interrotta la propria vita con un marito molesto. Nel porle le domande che comparivano a schermo, abbiamo avuto anche la possibilità di esaminare dettagliatamente la zona antistante alla donna e anche cosa indossava, tra accessori e abbellimenti: tra questi un rosario, fondamentale per risolvere un primo quesito. Tutti gli oggetti, che vanno rigorosamente trovati nella loro totalità, vengono elencati, una volta rintracciati, in un elenco sulla destra: in questo caso erano cinque e una volta rintracciati tutti – in maniera abbastanza facile grazie al cursore che si illuminava – è stato possibile tornare alle domande da interrogatorio, trovando così l’elemento fondamentale da fornire all’anziana signora che potesse confermare le nostre capacità. È qui che gli sviluppatori hanno cercato di attivare anche una nuova caratteristica del loro prodotto, ovvero la scelta morale: è noto che il personaggio di Sir Artur Conan Doyle non era il miglior comunicatore al mondo, anzi era non poco sociopatico, pertanto il suo modo di rapportarsi con le persone non è mai stato passibile di scuola o di insegnamento. Qui starà a voi decidere come comportarvi, se attaccare il vostro interlocutore o se comportarvi in maniera amichevole o quantomeno compassionale, a fronte della perdita recentemente subita. Le conseguenze vi saranno non solo sulla vostra reputazione, ma anche su ciò che accadrà nel corso della vostra esperienza: ogni caso, infatti, ha dalle 3 alle 5 diverse soluzioni e finali, a seconda di come l’avete gestito nel corso dell’investigazione.
Passando alla fase puramente investigativa è stato possibile rintracciare anche dei minigiochi che aumentano l’interattività del titolo. Un esempio immediatamente realizzabile fa riferimento al ritrovamento di un sacchetto di tabacco, del quale Sherlock Holmes riconosce subito la provenienza: per poter ricordare, però, il nome dello stesso ha bisogno di proiettarlo nella sua mente a mo’ di immagine. Qui si paleserà il primo minigioco, da risolvere esclusivamente giocando con le levette analogiche e con lo spostamento in verticale di alcuni elementi, oltre che orientando la vista in modo tale che i frammenti dell’immagine si ricompongano perfettamente. L’altro minigioco a disposizione, che mira alla risoluzione finale dell’enigma e del caso, punta al ricongiungimento di tutti gli indizi raccolti attraverso una sorta di mappa concettuale: compariranno a schermo tutti gli elementi in vostro possesso fornendovi quelle che sono le possibili combinazioni realizzabili. Starà a voi ovviamente ottenere il collegamento ideale e ottimale per ottenere quella che è la soluzione finale. Tutti questi elementi sono conditi dalla “Sherlock Vision”, attivabile attraverso i dorsali: lo schermo prenderà una intonatura grigia e vi darà la possibilità di vedere l’intero scenario con gli occhi dell’investigatore, per notare ciò che scappa all’occhio umano.
All’interno di Crimes & Punishments si è pensato di inserire anche alcuni elementi esterni alla risoluzione dei casi: è il prologo, è l’attesa dell’arrivo dell’ispettore Lestrange a Baker Street per chiedere supporto a Holmes. Nella demo da noi testata abbiamo avuto la possibilità anche di indossare i panni del dottor John Watson, il primo personaggio col quale abbiamo mosso i passi nella nostra prova su strada: un molto banale – e del tutto evitabile – sistema di duck and cover per sfuggire a una follia firmata Holmes, è stata la nostra rapida e indolore esperienza con il braccio destro di Baker Street, senza alcuna soluzione di continuità. Successivamente, però, nei panni del detective e vero protagonista di questa esperienza videoludica, siamo stati chiamati a indossare i panni giusti per affrontare il nostro primo caso, con la possibilità di esplorare l’intera abitazione e recarci al nostro guardaroba personale, dove alcuni vestiti erano ancora bloccati, mentre altri erano a nostra disposizione. Inoltre era possibile anche modificare il make up del nostro viso, realizzando un trucco che molto probabilmente tornerà utile in qualche caso successivo.
Sherlock Holmes Crimes & Punishments mette a disposizione sei casi da risolvere, tra omicidi, sparizioni, spettacolari rapine e casi dall’alto tasso sensazionalistico, mettendovi dinanzi a diverse realtà di investigazioni. Il tutto condito da una buona componente tecnica, alternata da melodie appartenenti alla nota musica classica e realizzazioni che tengono alta lo suspense del momento. Dal punto di vista grafico i dettagli si lasciano ben esaltare, salvo qualche texture non del tutto definitiva e che presentava un tratto forse troppo approssimativo, in particolar modo in alcuni oggetti dello scenario. Indiscutibilmente di successo è l’espressione del viso di tutti i personaggi, che sono caratterizzati al meglio, senza creare visi di prima fascia e visi di seconda fascia, con precisione variabile tra l’uno e l’altro. Da rivedere alcune animazioni posturali che risultano essere troppo plasticose, ma non legnose.
Sherlock Holmes Crimes & Punishments è atteso per il 30 di settembre su PlayStation 4, PlayStation 3, Xbox One, Xbox360 e PC.