Shadow of the Tomb Raider – Anteprima
Non è più solo un gioco. Per lei, a dire il vero, non lo è mai stato. Lara Croft ha sempre portato con sé parecchie responsabilità: si è caricata sulle spalle il successo della prima PlayStation, ha reincarnato elevandolo a potenza il girl power del ’68, ha mietuto vittime tra i cuori dei videogiocatori per anni. Niente male per un personaggio di fantasia che, nell’ormai lontano 2013, ha abbandonato le sinuose (per quanto pixellose) forme da pin-up e i toni scanzonati da Indiana Jones per reinventarsi in una versione allo stesso tempo più semplice e più oscura. Shadow of the Tomb Raider, ufficialmente annunciato nelle scorse ore con il trailer di lancio, rappresenterà l’ideale conclusione della maturazione della nuova Lara, che ancora una volta se la vedrà faccia a faccia con il tema della sopravvivenza.
La nuova giovane Lara è lontana anni luce dalla formosa modella simil Angelina Jolie – non a caso prima attrice scelta per portare il personaggio sul grande schermo – ma è diversa anche dalla spaurita ragazzina che abbiamo conosciuto e imparato ad amare nel 2013. Oggi non c’è più tempo di versare lacrime per un cerbiatto ucciso con arco e frecce per sfamarsi; non c’è più tempo per il rimorso del primo colpo di pistola esploso contro un essere umano: l’evoluzione naturale ha portato la Croft a trasformarsi in un Predator, un cacciatore che, nascosto nell’ombra, è pronto a macellare i propri nemici senza la minima esitazione.
L’evoluzione sarà il tema portante di Shadow of the Tomb Raider. Questa interesserà tanto la protagonista quanto le ambientazioni: le armi e le azioni che Lara potrà compiere aumenteranno con il corso dell’avventura, garantendo una profondità in stile GDR più articolata rispetto al capitolo precedete; allo stesso modo, sempre continuando sulla strada dell’ottimo Rise of the Tomb Raider, le missioni e le tombe presenti nell’open world saranno più cupe e profonde con l’aumentare delle ore di gioco. La violenza sarà uno dei temi portanti della narrazione e il giocatore precipiterà nell’oscurità con Lara, le cui scelte morali saranno ben più profonde e ricche di conseguenze del semplice uccidere un cerbiatto tra gli alberi.
Trama a parte, su cui si sa ancora ben poco (se non che saranno presenti Jonah e altri personaggi già visti in questa trilogia, più il nuovo antagonista Dottor Dominguez), le novità più interessanti del gameplay di Shadow of the Tomb Raider riguarderanno il wall running e le ombre. Grazie al primo sarà possibile affrontare sezioni di arrampicata decisamente più complesse e al cardiopalma, mentre la seconda permetterà al giocatore di sfruttare le zone poco illuminate per nascondersi ed eliminare i nemici a suon di piccozza nelle tempie, in momenti stealth più lunghi e ricchi di possibilità rispetto a quanto si è visto finora.
Ritorneranno finalmente anche le sessioni subacquee e l’utilizzo di corda e rampino. Non ci è dato sapere quanto questi elementi saranno presenti nel gioco, ma guardando al passato del brand è lecito aspettarsi qualche momento di apnea nelle gelide profondità di una tomba, dove tirare leve e raccogliere segreti: sarebbe il miglior tributo di questo finale di trilogia ai capitoli originali.
Shadow of the Tomb Raider è pronto a garantire alti standard anche sotto il profilo tecnico: sebbene non raggiunga – perlomeno allo stato attuale dello sviluppo – le vette delle ultime esclusive per console, lo spettacolo è garantito, soprattutto su Playstation 4 Pro e Xbox One X. A stupire, come sempre, saranno le inquadrature mozzafiato e i salti nel vuoto che da sempre hanno caratterizzato la serie.
Ricordiamo comunque che l’uscita del gioco è prevista per il 14 settembre 2018, quindi c’è ancora tempo per limare le imperfezioni e sfornare il titolo che tutti noi, fan sfegatati di tutte le versioni di Lara, ci aspettiamo.
Lara Croft, dopo essere rinata, è cresciuta. Non è diventata l’eroina che ci aspettavamo, quanto piuttosto una sorta di antieroe tombarola, una cacciatrice oscura disposta a tutto pur di avere la meglio sui suoi nemici. Dopotutto, quando ci si trova tra le rovine Maya del Messico e si cerca di impedire l’Apocalisse, non si può poi più di tanto andare per il sottile. Tra stealth, crafting e platform, gli ingredienti del passato ci sono tutti, sapientemente mixati per proiettare Tomb Raider in un futuro sì oscuro e pieno di ombre, ma anche decisamente roseo.