Rise of the Tomb Raider – Anteprima
Seppur dividendo i fan tra chi sperava in un più sobrio ritorno alle origini e chi ha invece amato alla follia l’estremizzazione della nuova formula action-adventure alla Uncharted, è innegabile che il Tomb Raider del 2013 ha saputo imporsi come uno dei titoli più interessanti del finire della vecchia generazione di console, tanto da essere riproposto anche in versione rimasterizzata nei mesi seguenti. Era quindi logico che il team di Crystal Dynamics non abbandonasse la ritrovata popolarità della bella Lara Croft: vediamo insieme tutto quello che ci si può aspettare dal secondo capitolo di questo nuovo corso storico di Tomb Raider.
Della trama si sa ben poco: Lara si recherà nelle desolate lande della Siberia alla ricerca del segreto dell’immortalità. L’avventura inizierà con la ricerca di Maly Kitezh, un’antica città ormai sepolta dalle acque il cui mito è realmente esistente: si dice che all’invasione della città da parte del conquistatore mongolo Batu Khan, gli abitanti pregarono così tanto da far sprofondare la città nelle acque che uccisero tutti i nemici, proteggendo la città e permettendo di ritrovarla soltanto ai pure di cuore. Basare la narrazione sulla rivisitazione di miti realmente esistenti, dimostra la volontà di Crystal Dynamics di realizzare una storia dalle solide basi. Da queste poche parole non possiamo ovviamente dire se la trama saprà di già sentito, traendo ispirazione a piene mani dalla cinematografia di Indiana Jones e da altri innumerevoli pellicole di avventura che hanno trattato il tema. Il rischio c’è, ma allo stesso tempo ci piace pensare che l’approfondimento psicologico della personalità di Lara e il raccontare il suo modo di rapportarsi con il mondo della sopravvivenza, come già avvenuto nel primo capitolo della nuova serie, basteranno a rendere meno banale la narrazione.
Il direttore Brian Horton ha dichiarato come il team intenda realizzare un ambiente di gioco completamente diverso rispetto all’isola di Yamatai del primo reboot, mantenendone ovviamente le caratteristiche che costringono Lara a dar fondo alle sue capacità di sopravvivenza. Horton ci ha spiegato come la scelta dei miti sui quali basare la storia non sia cosa semplice, dal momento che questi si collocano in precisi luoghi e periodi, andando quindi a impattare direttamente sul comparto tecnico del gioco e aprendo la strada verso nuove sfide per quanto riguarda il level design e la creazione di tutte le ambientazioni in cui ci troveremo a impersonare Lara. In questo preciso caso, l’ambientazione russa ha spinto gli sviluppatori a concentrarsi in modo ossessivo su dettagli come la forma delle montagne, il vento e la neve. La scelta del mito dell’immortalità, inoltre, deriva anche dalla precedente avventura: a Yamatai Lara si è scontrata con un’anima immortale e gli scrittori di Crystal Dynamics hanno voluto tenerne conto: era quasi ovvio, spiegano, che a seguito degli eventi di Yamatai Lara si mettesse a studiare la vita eterna e dedicasse la sua successiva avventura a questo mito.
La scelta della location, inoltre, impatterà anche sui nemici che Lara affronterà durante l’avventura: ci saranno i soliti famelici lupi, sempre affamati della cacciatrice di tombe sin dai tempi della PsOne, dei giganteschi orsi siberiani – come quello mostrato negli artwork e nel filmato in CG recentemente pubblicato dal team – e i soliti antagonisti umani dei quali gli sviluppatori non ci hanno ancora rivelato niente per evitare troppi spoiler sulla trama. Continuando il discorso sugli animali, gli sviluppatori hanno spiegato come la caccia sarà più importante in Rise of the Tomb Raider: se nel primo capitolo era richiesto di uccidere solamente un cervo per sopravvivere, in questo sequel ci sarà una fauna più vasta e i diversi animali usciranno allo scoperto nelle divrse ore del giorno, aggiungendo profondità al mondo di gioco e alle scelte di gameplay da parte del giocatore. La caccia, così come i combattimenti, saranno possibili grazie all’ampliato arsenale messo a disposizione che, rispetto al precedente Tomb Raider, sarà composto da molti archi tra cui si potrà scegliere, ognuno dei quali da migliorare con gli upgrade e i punti esperienza raccolti durante il gioco. I nuovi archi, anche se presenti in misura preponderante, non saranno che una parte dell’attrezzatura di Lara. Piuttosto che descriverla, vi lasciamo ammirare le immagini di Game Informer che valgono sicuramente più di mille parole.
Per quanto riguarda i puzzle, abbiamo già detto di come sia stata contestata la svolta action intrapresa con il primo capitolo del reboot: gli sviluppatori, consci di queste critiche, hanno deciso di creare enigmi di ampio respiro basati sulla fisica e di dare più importanza alle tombe opzionali presenti nel gioco. Il direttore creativo Noah Hughes ha posto l’accento su come Crystal Dynamics abbia guardato al passato per realizzare questo nuovo Tomb Raider: già negli ultimi capitoli del vecchio corso erano presenti enigmi basati sulla fisica e sul comportamento di pesi e contrappesi, ripresi in Rise of the Tomb Raider per equilibrare maggiormente la componente action.
Ultimo ma non meno importante aspetto da considerare è quello grafico: l’ambientazione scelta ha portato con sé molte sfide riguardanti la realizzazione tecnica della neve e delle condizioni atmosferiche, sia per l’ambientazione principale che per la cosiddetta “oasi”, un’area di gioco in cui la temperatura e la flora sono totalmente diversi. In aggiunta, Crystal Dynamics ha garantito la medesima cura maniacale del precedente capitolo per quanto riguarda le animazioni e il modello di Lara, mai così in forma da quando è rinata nel 2013. Per il momento la maggior parte del materiale mostrato è composto da filmati in computer grafica, pertanto non ci è possibile azzardare un giudizio su quella che sarà l’effettiva qualità delle sequenze di gameplay; dato il risultato del primo reboot, soprattutto nella versione PC dove abbiamo finalmente potuto vedere Lara con dei capelli veri e credibili, non possiamo che aspettarci grandi cose.
Questo, per il momento, è quanto sappiamo sul nuovo, attesissimo, capitolo del nuovo corso di Tomb Raider. Vi ricordiamo che il titolo sarà inizialmente distribuito come esclusiva Xbox 360 e Xbox One, mentre restiamo in attesa di conferme per quanto riguarda l’uscita sulle altre piattaforme. In attesa dell’uscita della versione definitiva sugli scaffali, continuate a seguirci per nuovi dettagli.