Ride 4 – Anteprima
Il nuovo titolo Milestone è finalmente sulla griglia di partenza.
RIDE 4 è ormai in dirittura di arrivo e abbiamo potuto finalmente mettere le mani sull’anteprima, che ci ha chiarito molti dubbi e ci ha permesso di toccare con mano i risultati del lavoro da parte di Milestone, sviluppatore ed editor del gioco. Il simulatore di guida è in arrivo su PC, PlayStation 4 e Xbox One.
Fin dai primi giri di pista, Ride 4 mette il giocatore a suo agio, particolarmente apprezzata fin da subito la scelta di inserire la possibilità del freno posteriore sdoppiato rispetto all’anteriore, in modo tale da poterli usare indipendentemente.
Il feeling che si ha con la moto è decisamente migliorato rispetto alla versione precedente, specialmente per quanto riguarda il feedback restituito dalle gomme e il relativo comportamento della moto con le varie mescole. Per capire bene la situazione ci si ritrova fin dall’inizio a girare su pista provando tutti e tre i compound a disposizione (dura, media, morbida) per cercare di tirar fuori un assetto che possa andar bene per la gara.
Questione di feeling
Guidare la moto in Ride 4 è forse l’esperienza più appagante di sempre, per quanto riguarda il panorama videoludico. Si sente il peso, si sente il trasferimento di carico in frenata, basta una regolazione anche minima e la si ritrova subito sul pad a influenzare maneggevolezza, accelerazione e stabilità della moto. Provare diverse mescole di gomme è fondamentale per capire come far rendere la moto al meglio su un determinato tracciato e la possibilità di modificare diverse parti della moto a livello di upgrade, è un’operazione da valutare molto attentamente: non è infatti detto che potenziare al massimo il mezzo sia garanzia di vittoria, anzi, come nella realtà all’aumento di potenza aumenta la difficoltà di guida e, quella che poteva sembrare una sportiva gentile e facile da guidare, può trasformarsi in un vero e proprio mostro che si muove in frenata ed è scorbutica in accelerazione.
Grazie a un nuovo sistema di intelligenza artificiale denominato “A.N.N.A.”, gli avversari durante la gara si adattano allo stile di guida del giocatore, costringendolo a evolvere la visione di gara e l’approccio ai duelli. Riuscire a tenere sotto controllo tutte le variabili correndo a trecento all’ora, è decisamente complicato oltre che appagante.
Su Ride 4, migliorare i tempi non è solo questione di potenza della moto o una gara a chi stacca più lungo, è un insieme di tanti piccoli fattori che vanno analizzati e padroneggiati tutti insieme, altrimenti molto semplicemente, si ottiene poco e nulla.
Grafica e Audio
La modellazione delle moto e dei tracciati di Ride 4 è decisamente di alto livello, nonostante si tratti di un’anteprima. Girare con la Yamaha R1 sul leggendario circuito di Brands Hatch è davvero divertente e permette di apprezzare al meglio nella sua totalità tutto il lavoro fatto in questo senso.
I dettagli grafici pur essendo un gioco di simulazione di guida sono stupefacenti, grazie ad accurate modellazione CAD e Laser Scan, come ad esempio le saponette della tuta che si segnano col passare dei giri quando il pilota tocca il ginocchio, oppure i più piccoli dettagli delle moto. La ghiaia è davvero ben realizzata e, in generale è presente un livello di dettaglio globale dei tracciati e delle ambientazioni non comune. La grafica dei menu e delle varie sezioni del gioco è intuitiva e accessibile, c’è tutto quello che dev’esserci e tutto è a portata di mano.
Ride 4 è un titolo complesso e mastodontico a livello di contenuti. Solo l’anteprima ci ha portato via una trentina di ora per analizzare bene le novità e il modello di guida della modo. Le combinazioni sono infinite e riuscire a ottenere risultati soddisfacenti all’inizio potrebbe essere davvero frustrante. Arcade? Nemmeno per sogno, Ride 4 è un simulatore a tutti gli effetti che richiede di padroneggiare concetti inerenti al motociclismo e alla guida in pista, prima di riuscire a fare realmente la voce grossa. Altre considerazioni le rimanderemo quando faremo la recensione completa del gioco, ma l’impressione è quella di ritrovarsi tra le mani un prodotto che rischia di alzare notevolmente l’asticella da qui agli anni a venire.