Reynatis PROVATO | Luci e ombre a Shibuya
In Reynatis PROVATO vi racconto delle prime ore passate in compagnia dell'opera che trae ispirazione da Kingdom Hearts e Final Fantasy.
Ho finalmente potuto mettere le mani sulla prima demo di Reynatis, action RPG sviluppato FuRyu, che fin dal suo primo annuncio mi aveva incuriosito per via dell’importanza delle figure coinvolte nello sviluppo e per le ambizioni stesse del progetto.
Seguitemi quindi in Reynatis PROVATO per scoprire, pad alla mano, quali sono le mie prime impressioni su questo titolo dal setting dark urban fantasy che approderà sul mercato il prossimo 27 Settembre 2024.
Reynatis PROVATO | Un’eredità importante
Prima di parlare della mia prova con il gioco, come vi ho accennato giusto poche righe fa il motivo principale per cui attendevo da tempo di poter provare con mano Reynatis sono le sue fonti di ispirazioni e le importanti collaborazioni che hanno portato alla creazione del titolo.
TAKUMI, il Creative Producer di Reynatis, è da sempre un amante degli action RPG ed è cresciuto giocando a Kingdom Hearts, una delle principali opere che lo hanno portato a voler realizzare questo titolo.
I fan della famosa saga Disney – Square Enix infatti non potranno non notare la somiglianza tra Marin Kirizumi, protagonista di Reynatis, con il personaggio di Yozora proveniente da Kingdom Hearts III (o ancor prima il Noctis di Final Fantasy Versus XIII).
TAKUMI ha infatti coinvolto nel progetto nientemeno che lo Scenario Writer Kazushige Nojima (Final Fantasy VII, Final Fantasy VIII, Final Fantasy X, and Final Fantasy X-2, Kingdom Hearts) e la compositrice Yoko Shimomura (Kingdom Hearts, Xenoblade, Final Fantasy XV, Live A Live).
Questi ultimi erano infatti figure così importanti per lui che se non fosse riuscito a ottenere la partecipazione di entrambi il progetto sarebbe stato cancellato.
Fortunatamente però tutto è andato per il verso giusto, e con il tema principale del titolo che ruota attorno al concetto di “soppressione e liberazione”, tra pochi mesi Reynatis arriverà finalmente sugli scaffali fisici e digitali di tutto il mondo.
Un gameplay intrigante
Reynatis è ambientato principalmente a Shibuya, una location per altro condivisa anche con alcune delle opere che hanno ispirato il producer durante la concezione del gioco, e utilizza diversi personaggi, e punti di vista, per raccontare la sua storia.
I protagonisti principali sono il già menzionato Marin, 19enne con poteri magici che a causa del suo “essere diverso” non ha mai potuto vivere liberamente la sua vita, e Sari Nishijima, un’ufficiale 22enne del corpo di polizia magico che ha invece deciso di utilizzare i suoi poteri per ristabilire l’ordine e la pace in città.
Nella breve demo che ho avuto modo di provare (totalmente in giapponese, tra l’altro) ho potuto constatare con estremo piacere quanto il tema principale del gioco sia stato integrato profondamente con il suo gameplay e le sue meccaniche.
Esistono infatti due diversi stati d’animo in cui si possono trovare i personaggi, Soppressione e Liberazione, che possono essere utilizzati e scambiati a piacimento sia nelle fasi esplorative che in quelle di combattimento.
Lo stato di Soppressione cela la vera identità del personaggio al resto del mondo e gli permette quindi di passare inosservato e parlare con i cittadini, acquisendo nuove informazioni e alle volte anche quest secondarie.
Nello stato di Liberazione invece il personaggio controllato potrà invece fare uso di tutti i suoi poteri, ad esempio per spostarsi molto più rapidamente all’interno dello scenario, ma in questo modo verrà notato dai cittadini che incontra che lo riporteranno alle forze dell’ordine e potrebbe quindi trovarsi faccia a faccia con una squadra di poliziotti anti-magia.
E in combattimento le cose si fanno ancora più interessanti: nello stato di Soppressione infatti non è possibile attaccare i nemici ma le loro offensive saranno molto più lente e potranno essere evitate con una schivata perfetta eseguibile con la pressione di un singolo tasto, per poi passare al contrattacco.
Attaccando un nemico infatti si passa automaticamente allo stato di Liberazione con la possibilità di usare tutto il potenziale offensivo a disposizione del personaggio controllato, ma allo stesso tempo si diventa completamente indifesi contro gli attacchi nemici.
Sarà quindi molto importante alternare in modo efficace le due modalità, considerando anche il fatto che la Liberazione ha un limite di tempo massimo di utilizzo consecutivo, scaduto il quale si ritornerà forzatamente in modalità Soppressione.
In ogni caso, pad alla mano, tutto risulta molto più semplice di quanto potrebbe sembrare inizialmente, e dopo un paio di scontri questa meccanica diventa del tutto naturale dando modo al giocatore di apprezzare quel pizzico di strategia necessaria a massimizzare i danni ed evitare gli attacchi nemici.
Tecnicamente imperfetto
Se Reynatis quindi convince dal lato del gameplay, lo stesso non si può dire purtroppo del suo impianto tecnico. Nonostante infatti il character design risulti sufficientemente originale e riconoscibile e la città di Shibuya sia ottimamente riprodotta, l’intera struttura ludica su cui poggia l’esperienza è un po’ datata.
Sul fronte meramente grafico ad esempio, al fianco di gradevoli cutscenes prerenderizzate, troviamo scene di intermezzo dotate di una buona regia ma con animazioni legnose e non rifinite.
Il colpo d’occhio generale non è male ma il gioco, almeno su Nintendo Switch, fatica a mantenere fissi i 30 fps nelle zone più ricche di elementi a schermo (potrebbe essere un problema della versione di prova) e il map design ricorda fin troppo il materiale da cui il titolo trae spunto.
Come in Kingdom Hearts II (ad esempio) le mappe sono infatti delle piccole zone delimitate da un’area circoscritta composta da barriere atte a sbarrare il cammino del giocatore o collegamenti diretti alle successive mappe della zona.
In questo frangente quindi si passa spesso da una mappa all’altra della zona tramite brevi caricamenti che non eravamo forse più abituati a vedere, e ad aggravare la situazione ci pensa anche il fatto che all’interno della stessa zona non è neanche possibile entrare in edifici o negozi, rappresentati semplicemente da un menu dedicato.
Inoltre, per quanto il doppiaggio in lingua originale sia di ottimo livello, la mancanza di tracce audio nelle conversazioni con gli NPC accentua ancor di più quell’aspetto generale da “gioco PS2 rimasterizzato in HD” che avvolge l’intera produzione.
La colonna sonora invece si dimostra uno dei punti più alti della produzione e la mano di Yoko Shimomura si sente benissimo, soprattutto nel modo in cui le atmosfere oscure del gioco vengono perfettamente riprese e innalzate da tracce ad alto impatto emotivo.
Reynatis PROVATO | In attesa della recensione
In conclusione, questo primo contatto con Reynatis ha bene o male confermato quello che mi aspettavo dal gioco.
Nonostante quindi a livello tecnico sia un titolo che rischia di uscire con un’esperienza ludica datata, per il momento abbiamo visto davvero troppo poco della sua messinscena, che personalmente è la qualità che valuto con maggiore attenzione all’interno di una produzione.
Se quindi la storia risulterà di alto livello (come penso), i personaggi ben caratterizzati, e se nelle fasi avanzate dell’avventura saranno introdotte altre meccaniche interessanti, potremmo alla fine trovarci di fronte a un ottimo titolo, che non mira sicuramente a rivoluzionare il genere ma che potrebbe avere qualcosa da dire.
I nomi all’interno dello staff poi ci sono tutti e le ambizioni anche, e spero quindi che questo primo contatto rappresenti solo un inizio un po’ lento e non rappresentativo della qualità finale di un gioco in realtà molto più profondo.
Il giudizio è quindi rimandato e non resta che attendere di avere tra le mani la versione completa del titolo. Fortunatamente non manca però poi molto a quel momento, dato che il gioco sarà pubblicato su Nintendo Switch, PS4, PS5 e PC (Steam) il 27 Settembre 2024.
A questo indirizzo potete trovare la mia intervista esclusiva con il team del gioco, mentre qui potete trovare la mia recensione di REYNATIS, non perdetela!