Returnal – Anteprima

Abbiamo provato le prime ore di Returnal, il nuovo titolo di Housemarque, e siamo qui per darvi le nostre prime impressioni in attesa della recensione.

Come il primo contatto con un pianeta alieno, l’impatto con Returnal è stato brusco, sorprendente, pieno di mistero ma allo stesso tempo affascinante. Ci siamo ritrovati anche noi, come la protagonista, bloccati in questo ciclo infinito da cui neanche la morte potrà farci uscire, con l’unica differenza che noi non vediamo l’ora di tornare su Atropo (il pianeta su cui si è schiantata Selene) per continuare a giocare.

Nelle prossime righe vi daremo le nostre prime impressioni sulle prime ore di Returnal in attesa della recensione in arrivo prossimamente.

Returnal

L’incipit del gioco è semplice, un’astronauta con la sua nave cade accidentalmente su un pianeta alieno da esplorare per trovare un modo per fuggire, ma il pianeta in questione nasconde più di qualche segreto. Già nei primi dieci minuti l’inquietudine di Selene, e di conseguenza la nostra, sale alle stelle a causa di eventi che preferiamo non raccontarvi per non rovinare la sorpresa.

Costretti in un ciclo infinito di morte, orrore e mistero, saremo portati a continuare a provare a raggiungere la nostra meta andando anche contro la morte stessa.

Proprio la morte è uno degli elementi chiave di Returnal: a ogni nostra dipartita infatti le varie stanze e la mappa in generale cambieranno, costringendoci a esplorare come se fosse la prima volta ogni scenario. La cosa che più ci ha sorpreso di questa meccanica, che potrebbe sembrare ripetitiva, è che fin ora non ci ha mai annoiato, sorprendendoci ogni volta. Ogni ciclo risulta completamente nuovo tra oggetti da scoprire, creature da sconfiggere e porzioni di mappa da esplorare, e la nostra curiosità sarà fondamentale per continuare a sorprenderci ogni pochi minuti.

Le sparatorie sono ovviamente la chiave di tutto il gameplay, e di certo non si può non ammettere che queste risultano dannatamente divertenti e restituiscono un feedback incredibile. Abbiamo la possibilità di imbracciare diversi tipi di armi aliene, paragonabili comunque alla controparte classica di pistole, fucili e mitragliatrici, ma che ci faranno sentire il potere nelle mani.

Returnal

 Queste sensazioni non provengono solo da un sistema di shooting che rasenta la perfezione, ma anche dal Dualsense che viene sfruttato come mai fino a ora (siamo ai livelli di Astro’s Playroom). Oltre a sentire la pioggia, i passi di Selene, i colpi subiti e le scariche elettriche che a volte colpiscono Atropo, ci sono i grilletti adattivi che fanno un grande lavoro anche se forse alcune meccaniche potevano essere studiate meglio: ogni arma ha un fuoco primario, che attiverà la tensione dei grilletti dandoci una sensazione fantastica, e uno secondario che sarà attivabile premendo il grilletto sinistro fino in fondo, superando il blocco creato dalla tensione. Ci rendiamo conto che queste sensazioni e meccaniche siano difficili da comprendere per chi non ha mai provato il controller di PlayStation 5, e anche difficili da spiegare senza farvelo provare. 

Le sparatorie vengono rese ancora più frenetiche da un sistema di movimento ultra responsivo, semplice da usare e incredibilmente divertente: salto, scatto, schivata e chissà quali altri potenziamenti si potranno sbloccare, rendono gli scontri molto movimentati. Per giocare a Returnal serve una buona concentrazione perché basta poco e ci troveremo di nuovo su quella maledetta astronave, pronti a schiantarci per l’ennesima volta.

Returnal

Durante le nostre esplorazioni ci siamo trovati più volte a dover decidere se affrontare stanze secondarie per poter ottenere ricompense, o scegliere se raccogliere oggetti che danno dei bonus con una probabilità di malus. La componente rischio/ricompensa è quindi molto forte in Returnal e spesso ci metterà in difficoltà portando anche a ragionamenti piuttosto articolati sul da farsi. I potenziamenti che possiamo trovare (già in queste prime ore) sono molti: potenziamenti per le armi, per l’armatura, parassiti che ci daranno un bonus e un malus contemporaneamente, scrigni da aprire in cambio di malus… e molte altre cose che preferiamo farvi scoprire giocando. Ovviamente ogni potenziamento e malus verrà cancellato dopo ogni nostra morte, fatta eccezioni per alcuni oggetti permanenti. Tutto questo aumenta ancora di più la voglia e l’utilità di esplorare Atropo anche mettendo a rischio la nostra vita.

Sarà quasi impossibile rifiutarsi di esplorare alcune zone vista l’incredibile cura con cui sono creati gli scenari (parliamo ancora solo delle prime ore di gioco). Statue giganti, cadaveri xenomorfi, fosse senza fine e meccanismi alieni sconosciuti rendono il pianeta affascinante e spaventoso allo stesso tempo. Inoltre il comparto tecnico è di altissimo livello, con una regia cinematografica che rende tutto ancora più coinvolgente. Se questa varietà e questa cura saranno mantenute per tutta la durata del gioco sarà difficile annoiarsi.

Returnal

Che dire quindi? Possiamo ritenerci estremamente soddisfatti da queste prime ore di Returnal, e speriamo veramente che la qualità si mantenga per tutta la sua durata. Ripetiamo ancora una volta, se non fosse abbastanza chiaro, che queste sono impressioni preliminari e non definitive del titolo di Housemarque e per questo vi diamo appuntamento alla prossima settimana per la recensione completa.

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