Remothered: Tormented Fathers – Anteprima
A quanto pare gli sviluppatori italiani hanno un debole per gli horror: dall’apprezzato Town of Light all’atteso Daymare: 1998, l’industria videoludica italiana sta avviando un proprio filone basato sulla suspense e la paura, con risultati decisamente positivi. Ad arricchire questa corrente si aggiunge Remothered: Tormented Fathers, survival horror partorito dalla mente dell’autore catanese Chris Darril, che ha fondato la softwer house Darril Arts.
Iniziato nel 2009 come un semplice progetto indie in 2D realizzato con RPG Maker XP, Remothered ha catturato consensi e attenzioni nel corso degli anni, divenendo il prodotto di punta di Darril Arts e Stormind Games. Il primo capitolo, che andrà a comporre una trilogia, approderà su PC e PlayStation 4 nella seconda metà del 2017.
Le vicende narrate in questa prima parte vedono per protagonista Rosemary Reed, un’avvenente donna di 35 anni, impegnata nella ricerca di Celeste, una bambina scomparsa nel nulla. Le indagini la porteranno nella casa del signor Richard Felton, un vecchio notaio ormai ritiratosi a vita privata poiché colpito da una parassitosi. All’interno della villa sembra vi siano celati inquietanti segreti che riguardano i vari personaggi presenti, e che addirittura vedrebbero coinvolti una setta religiosa legata alla figura di una misteriosa suora rossa.
Si tratta dunque di un horror investigativo che punta a tenere alta la tensione del giocatore. Nei panni di Rosemary infatti, non si potranno usare né armi né oggetti offensivi, ma si dovrà fare affidamento all’intuito e al ragionamento, facendo uso di utensili quotidiani per superare enigmi, avanzare nella storia, o passare inosservati.
Al di là della forte dose di pathos, ciò che intriga di Remothered: Tormented Fathers è la profonda caratterizzazione che riguarda non solo i personaggi, ma anche il concept. Già evidente dal trailer, il gioco non punta semplicemente a terrorizzare, tutt’altro: vuole immergere il giocatore all’interno di un mondo disturbato e inquietante. Lo stesso Chris Darril ha dichiarato di aver preso ispirazione da vari esempi di horror malsano ma artistico: Silent Hill e Clock Tower per quanto riguarda l’eredità videoludica, mentre dal cinema richiama il surreale Mulholland Drive di David Lynch, Rosemary’s Baby e Il Silenzio degli Innocenti. D’altronde è abbastanza palese il tributo, almeno dal punto di vista estetico, al personaggio di Clarice Standing interpretato da Jodie Foster.
Quanto alla narrazione gli sviluppatori hanno sempre ribadito la particolare cura che è stata dedicata alla psicologia dei personaggi, in modo da evitare la creazione di determinati stereotipi. Ogni protagonista ha i propri lati oscuri, i propri conflitti interiori, ma anche i propri hobby. A tal proposito, Darril Arts e Stormind Games hanno diffuso un’intervista fatta al personaggio di Rosemary, con l’obiettivo di mostrare le varie sfaccettature del suo carattere.
Anche sul comparto tecnico Remothered: Tormented Fathers punta l’accento sulla qualità. Per la grafica è stato utilizzato l’Unreal Engine 4, che ricrea uno stile più orientato verso il fumetto che al realismo, ma non per questo le immagini e video rilasciati appaiono meno inquietanti. La vera chicca però, per quanto riguarda il sonoro, è la presenza di Nobuko Toda, nota compositrice giapponese che ha lavorato alle colonne sonore di Metal Gear Solid, Kingdom Hearts e The Evil Within.
Quanto detto e mostrato dagli sviluppatori dimostra la loro volontà nel creare un titolo qualitativamente alto, sia dal punto di vista narrativo che tecnico. Chris Darril ha affermato che il progetto era stato avviato in maniera semplice nell’ottica di una produzione indie, ma che in seguito, grazie al progressivo interesse cresciuto attorno al titolo, si è tramutato in una grossa ambizione che vuole rendere Remothered: Tormented Fathers un titolo tripla A. In effetti, quanto visto rende evidente la dedizione e la cura nei diversi elementi che compongono il titolo d’esordio di Darril Arts e Stormind Games.
Tuttavia, prima di lasciarsi travolgere da un’ottimismo che riguarda in generale l’industria videoludica italiana, preferiamo non gridare al miracolo, non senza una prova concreta almeno. Ne riparleremo certamente in seguito.