R.U.S.E. – Anteprima R.U.S.E.

Come forse saprete, in questi giorni è disponibile su Steam la beta pubblica di R.U.S.E., strategico che Ubisoft distribuirà a partire dal prossimo Giugno. Noi di Gamesource naturalmente non ci siamo tirati indietro, buttandoci alla prova di questo titolo.



Nuove dal fronte

Negli ultimi anni si è assistito all’ampliamento delle mappe negli rts, forse per stupire il giocatore con l’idea "più è grande, più è divertente". Pochi però sono quelli che, oltre ad aumentare esponenzialmente il campo di battaglia e le unità in campo, offrono anche qualcosa di davvero originale: in molti rimane quasi inalterato l’antico meccanismo del "raccogli risorse e costruisci", sebbene ogni tanto si assista ad interessanti novità come World in Conflict (sempre distribuito da Ubisoft), che pur rimanendo facili e commerciali, eliminano completamente questo fattore per concentrarsi esclusivamente sull’impiego tattico delle unità.

R.U.S.E. attinge da entrambe queste tipologie di gioco. Lo scopo della beta è chiaro: dare sin da subito al giocatore l’impressione di trovarsi di fronte ad un rts originale. Sebbene il contesto scelto sia alquanto classico, ovvero la seconda guerra mondiale, così come le modalità di gioco offerte – che si limitano a una schermaglia che va da 1 vs 1 a 4 vs 4 – tutt’altro che classico è il modo con cui si affronta questo titolo. Ci sono le mappe enormi, le basi da costruire e le risorse da raccogliere, e chi ha giocato il sopracitato World in Conflict noterà elementi comuni, in particolar modo per quanto riguarda la suddivisione in classi delle unità e il fatto che chi fa più danni al nemico ottiene più risorse. Sebbene con questo si sia focalizzato a sufficienza parte del gameplay di R.U.S.E., mentiremmo se vi dicessimo che è tutto qui.

La vera novità sono i ruses. Si tratta di abilità che potremo utilizzare a intervalli di tempo e che ci permetteranno di ottenere vantaggi tattici ma soprattutto di illudere il nemico, ed è su questo che si basa il titolo: l’inganno.

Non credete a ciò che vedete

Il modo più efficace per descrivere ciò a cui assisteremo in R.U.S.E. è descrivere una sessione di gioco. Iniziamo una partita: scelta la fazione (tra Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, URSS, Francia e Italia, ognuna con le sue unità caratterizzate da relativi pro e contro), la mappa (limitata a 7 nel multiplayer della beta ed una sola nel single) e il periodo (è possibile scontrarsi nel 1939, 1942 e 1945, con la sola differenza dei limiti di evoluzione delle armate), ogni giocatore viene piazzato insieme al suo quartier generale all’interno di una delle aree strategiche in cui è suddivisa la mappa.

Si comincia: la prima cosa da fare è senza dubbio accaparrarsi degli approvvigionamenti, costruendo basi di rifornimento dalle fonti più vicine. Per velocizzare le operazioni di raccolta attiviamo il ruse blitz, che raddoppia la velocità di movimento delle unità all’interno del settore. Fatto ciò, scegliamo di dedicarci alla difesa e all’attacco a distanza: costruiamo le basi necessarie alla costruzione di artiglieria e unità anti-carro. Nel frattempo, il nostro alleato si è dato alla costruzione di fanteria e carri armati, e sta esplorando i settori. Noi per aiutarlo usiamo il blitz radio silence sul settore in scoperta per impedirgli di essere individuato, e preparati i nostri cannoni anti-carro li piazziamo in una foresta del settore, nascosti e pronti a colpire.

Proprio in quel momento, salta fuori all’orizzonte un ristretto gruppi di carri nemici. Sfruttando la copertura e la superiorità numerica, i carri alleati attaccano. Il crollo di morale mette in fuga il nemico, che per caso corre proprio in direzione della foresta dove sono nascoste le nostre unità, finendo così massacrati. In questo modo la nostre risorse sono leggermente aumentate, e noi ne approfittiamo per costruire nuove unità. Subiamo un ulteriore attacco, inefficace e che per giunta mette a nudo una base nemica. A questo punto la nostra artiglieria è pronta, e iniziamo a colpire il nemico, con i carri dell’alleato pronti a finire l’opera e difenderci.

Il nemico però resiste: ci manda contro di tutto rendendo ardua l’impresa. Abbattiamo più ondate, utilizzando anche un ruse per far combattere fino alla morte i nostri uomini, e alla fine prevaliamo: siamo deboli e abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi, ma ce l’abbiamo fatta. Un’inquietante verità viene però a galla: molte delle unità nemiche che ci hanno attaccato, e persino la base che abbiamo appena distrutto, erano finte. Ed a questo punto arriva il vero nemico: il cielo si riempie di bombardieri che distruggono in poco tempo tutte le nostre unità, indifese contro il nemico in aria. Peggio ancora, si dirigono verso la nostra base, e, come se non bastasse, usando il ruse spy scopriamo che molti carri sono in arrivo da un altro settore. Ma non tutto è perduto: il nostro alleato ha saggiamente disposto delle difese anti-aree nei pressi delle nostre basi, e ha nascosto della fanteria nella piazza della città di fronte alla nostra base, pronta a colpire qualsiasi mezzo che la attraversi, e così via.
 

Ciò che invece è reale

Sebbene l’illusione sia il fulcro del gioco, per niente illusorio è il motore grafico. Come lecito aspettarsi, si avvale dei più recenti effetti grafici e di ogni opzione del caso. Il livello di dettaglio non è dei più elevati ma l’impatto generale rimane comunque notevole: zoomando il centro di un scontro fra vari tipi di unità saremo circondati da esplosioni, scie aeree dei proiettili di artiglieria, fanti che corrono all’attacco, carri che sobbalzano al contraccolpo dei loro stessi colpi, magari immersi in fenomeni atmosferici quali pioggia e temporali, così da rendere il tutto molto credibile. Ben sfruttato anche il blur, che muovendo la telecamera si rende decisamente gradevole. Voto positivo anche per l’audio, che nella suddetta situazione sarà gioia per gli amanti bellici. C’è da dire che risulta molto più funzionale mantenere un basso livello di zoom e rinunciare a tali gioie audio-visive per poter meglio gestire la situazione di gioco, soprattutto visto l’ampiezza delle mappe.

Passando ad altre note di rilievo, si cita l’ormai consueto sistema di ranking multiplayer, in cui ogni vittoria donerà punti al giocatore aumentandone il livello – esclusivamente indicativo e senza nessun valore effettivo all’interno di una partita; non c’è alcuna differenza tra scontrarsi con un giocatore di livello 10 piuttosto che con uno di 16, salvo che il secondo gioca da più tempo, senza per questo denotare una grande abilità. È comunque possibile giocare partite non classificate.

 

 

Nell’attesa

Abbiamo detto quanto basta per carpire l’essenza di R.U.S.E.; la carne al fuoco è tanta e l’intrattenimento è garantito, e questi ruses sono in effetti un’interessante aggiunta. Inoltre, come reso noto dalle prime news, il gioco supporterà i touch screen, fattore che potrebbe rendere diversa l’esperienza di gioco. Consigliamo la prova della beta a chiunque voglia approfondire in maniera diretta. Ma che fare quando scadrà? Il suggerimento numero uno è, per chiunque non l’avesse già spolpato, dedicarsi a World in Conflict, sicuramente il titolo che più gli si avvicina.

Concludiamo così l’anteprima, invitandovi a tornare per scoprire la recensione della versione definitiva il prossimo Giugno.

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