Project Octopath Traveler – Provata la demo
Lo scorso gennaio Nintendo tenne un evento in live streaming per presentare in pompa magna la line-up di Nintendo Switch. Mentre titoli della portata di Super Mario Odyssey, Xenoblade Chronicles 2 e ARMS si contendevano la scena, un trailer ci introduceva il nuovo titolo in lavorazione in casa Square Enix dedicato appositamente alla nuova console Nintendo: Project Octopath Traveler. Il titolo passò quasi inosservato, vuoi per la brevità del video, vuoi perché in quell’occasione la maggioranza degli utenti era concentrata sui giochi tecnicamente più impegnati e sulle IP più famose. Questo fino allo scorso Nintendo Direct, quando il titolo è tornato a mostrarsi in un trailer più lungo e dettagliato che ha catturato decisamente di più la nostra attenzione, anche grazie all’annuncio della demo rilasciata gratuitamente sull’eShop. Ovviamente il nostro amore per i JRPG vecchio stampo ci ha imposto di andarla a provare subito!
È bene evidenziare che il team al lavoro su Octopath Traveler è composto da diversi sviluppatori che hanno già preso parte a Bravely Default, tra cui il producer Tomoya Asano e il character designer Naoki Ikushima (che si era occupato del design delle creature); il gioco sembra inoltre condividerne la filosofia di base: un JRPG con profonde radici classiche in cui vengono introdotte meccaniche di gioco più rifinite.
L’aspetto classico del gioco si fa notare dal primo colpo d’occhio del resto. In un’epoca drogata da modelli poligonali e texture ad altissima risoluzione, il team di sviluppo non solo sceglie di rappresentare i personaggi in 2D, lo fa affidandosi alla pixel art. Gli ambienti in cui questi si muovono sono invece tridimensionali e offrono una cura artistica notevole che crea un’atmosfera fantasy suggestiva e di grande carattere, ma mantenendo un equilibrato aspetto grafico old school che farà sentire a proprio agio gli amanti dei JRPG dell’epoca Psx come Suikoden, SaGa Frontier o Xenogears.
Il tutto è enfatizzato da un’accompagnamento musicale di tutto rispetto a opera del compositore Yasunori Nishiki, e un discreto doppiaggio inglese dei dialoghi più importanti. A questo proposito, i meno ferrati nelle lingue saranno felici di sapere che il testo dei dialoghi e dei menu è completamente tradotto in italiano.
Come il nome del progetto ben esprime, Octopath Traveler vedrà protagonisti ben otto personaggi, ognuno con la propria storia e viaggio da percorrere. Di questi, solo due sono disponibili nella demo: il fiero cavaliere Olberic Eisenberg e la sensuale ballerina Primrose Azelhart. La demo ci presenta singolarmente i background dei personaggi e la loro primissima avventura, quanto basta per farci un’idea della formula di gioco. La prima particolarità che viene illustrata è che ogni personaggio avrà un’azione speciale diversa con cui interagire con gli NPC.
Olberic potrà sfidarli in combattimenti amichevoli, ottenendo quindi esperienza supplementare, mentre Primrose potrà ammaliarli convincendoli a seguirla e dargli man forte in combattimento. Già questo aspetto promette molto bene dal punto di vista della varietà delle situazioni e siamo curiosi di scoprire le azioni personali degli altri personaggi.
Le battaglie sono impostate con i classici turni, ma il battle system coinvolge un sistema di vulnerabilità e gestione dei turni molto interessante. Ogni nemico ha una o più vulnerabilità a tipi di arma o elementi, e dispone di un determinato valore di difesa personale; il che vuol dire che per abbattere la sua difesa dovremo colpirlo per quello stesso numero di volte con l’attacco a cui è debole. Distruggendo la sua difesa entreremo nella modalità Dominio, in cui potremo approfittare della guardia scoperta per infliggere più danni; dopo un turno in cui rimarrà stordito, l’avversario ripristinerà la propria difesa.
A ogni turno, inoltre, il nostro personaggio ottiene automaticamente un Punto Potenza (PP), che possono essere accumulati e utilizzati nella quantità che vogliamo (fino a un massimo di 3 per turno) per sferrare più attacchi fisici consecutivi o per potenziare le Abilità speciali.
Gestire i PP in relazione ai punti difesa degli avversari sarà quindi il fulcro del battle system, e starà all’abilità tattica del giocatore saper sfruttare al meglio i turni per ottimizzare al meglio le fasi di Dominio e infliggere più danni possibile. Il sistema ci è sembrato profondo e divertente anche solo controllando un solo personaggio alla volta, e non vediamo l’ora di vedere come le cose si evolveranno quando dovremo controllare un party di (presumiamo) 3 o 4 personaggi.
I due personaggi che abbiamo provato sono molto diversi: Olberic eccelle con le spade e le aste, e in generale ha dei parametri da perfetto guerriero, Primrose invece dispone di pugnali e attacchi di elemento ombra, e bilancia delle scarse forza e difesa fisica con una maggiore evasione e potenza magica. Nel menù degli equipaggiamenti abbiamo notato che saranno disponibili anche asce, archi e bastoni magici, quindi sicuramente un altro aspetto importante sarà organizzare un party bilanciato e capace di affrontare gli avversari che ci sbarreranno la strada.
Il tutto ci è sembrato funzionare bene. I combattimenti casuali sono ben bilanciati per frequenza e difficoltà, e i boss ci hanno costretto a sfruttare al meglio gli elementi del battle system. Sicuramente non siamo di fronte a un gioco in cui basta premere ripetutamente il tasto di attacco per proseguire senza problemi. Gli ambienti e i dungeon che abbiamo attraversato mostrano appieno l’impronta classica che il gioco vuole dare, e sono abbastanza lineari con qualche percorso secondario che solitamente porta a una cassa che aspetta di essere scoperta.
Un’ultima cosa molto interessante che abbiamo avuto modo di pregustare è come i cammini dei protagonisti andranno ad incrociarsi. Una volta esauritosi il primo arco narrativo, infatti, la demo ci permette di girovagare nell’ambiente di gioco disponibile. Si dà il caso che le città di partenza di Olberic e Primrose siano collegate da un deserto, ed è quindi possibile condurre un personaggio nell’ambientazione dell’altro, fino anche a farli incontrare. Siamo molto curiosi di vedere come sarà gestito questo incrociarsi di destini nella cornice dell’avventura, dato che ogni personaggio sembra avere una storia personale da portare avanti. Ci saranno conseguenze se uno dei protagonisti devierà dal cammino per incontrarne un altro ed aiutarlo nella sua impresa?
Quello che è certo è che dopo le 2-3 ore passate in Octopath Traveler siamo rimasti con una gran voglia di saperne di più, esplorare il resto del mondo e conoscere gli altri personaggi. Sembra chiaro che il titolo si rivolga agli amanti dei JRPG classici, e lo si riconosce dallo stile grafico e il tipo di registro dei dialoghi, e propone un battle system solido e impegnativo. Non vediamo quindi l’ora di mettere le mani sul gioco completo, che purtroppo al momento sappiamo solo che arriverà su Nintendo Switch non prima del 2018.