Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX – Provato
L’annuncio di Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX è stato tanto inaspettato quanto gradito, e accompagnato da una demo disponibile sul Nintendo eShop. Vi raccontiamo il nostro viaggio e se vale la pena aspettare due mesi.
Nintendo Switch è ormai diventato un giardino florido dove coltivare il brand Pokémon: se Pokémon Let’s Go Pikachu e Eevee hanno dato fuoco alle polveri prima dell’ottava generazione è anche vero che viene dato spazio a esperienze meno classiche. Il mese di marzo sarà la volta di Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX, remake di quel gioco che arrivò nel 2005 diviso in Squadra Rossa e Squadra Blu sui lontani Game Boy Advance e Nintendo DS e che stregò non pochi giocatori per la prospettiva diversa capace di offrire.
La serie mutua la formula rodata da Spike Chunsoft, sviluppatore del gioco originale e anche del remake, quella cioè di un dungeon crawler rivisitato in salsa Pocket Monsters. La demo scaricabile dal Nintendo eShop è l’occasione ideale per farsi un’idea limpida su quello che sarà questo remake. Il salvataggio della demo sarà trasferibile nella versione completa a marzo, dunque non abbiamo perso occasione per tuffarci nel mondo dei Pokémon.
https://www.youtube.com/watch?v=atD7taZELYI
In questo primo capitolo della serie spin-off siamo un allenatore ritrovatosi nei panni di un Pokémon che si vede misteriosamente teletrasportato appunto nel mondo dei Pokémon, una foresta incontaminata dove i mostriciattoli hanno sviluppato una società. Ancor prima di iniziare l’avventura il gioco ci porrà delle domande che si tradurranno nel Pokémon ideale a seconda delle risposte, ma avremo anche la facoltà di cambiare creatura a nostra scelta. Come nel gioco originale, è possibile scegliere tra 16 Pokémon come Pikachu, Mudkip, Cubone, Charmander e tutti gli altri presenti nell’immagine.
Una differenza (seppur minore) tra originale e remake su Switch si trova proprio in questa importante selezione, giacché in Squadra Rossa e Blu alcuni Pokémon avevano il sesso bloccato, come Machop, che era esclusivamente maschio, o Skitty, solo femmina. In Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX questo limite è stato rimosso, stroncando eventuali polemiche sul nascere.
Piombati nel nuovo mondo verremo soccorsi da un’altra creatura (che sceglieremo) e sarà il nostro primo compagno, un Pokémon che scenderà con noi nei dungeon. La demo permette di assaggiare due ore scarse di gioco divise in due missioni principali e alcune secondarie, tutte con lo stesso obiettivo di salvare un preciso Pokémon in un piano qualsiasi di un dungeon. Il primo incarico ci metterà alla ricerca di un piccolo Caterpie perdutosi nei boschi e da lì alla formazione della squadra di soccorso, un team il cui compito è aiutare tutti i Pokémon in difficoltà, il passo sarà molto breve.
La prima cosa che salta all’occhio giocando la demo è lo stravolgimento grafico: lo sviluppatore giapponese abbandona il vecchio stile 2D delle console portatili a favore della tridimensionalità, con toni caldi e rotondeggianti sfruttando l’hardware della Switch a disposizione e la tecnica del cel shading che risulta molto gradevole all’atto pratico, denotando la simpatica squadra di soccorso e il mondo dei Pokémon di una nota fiabesca e leggera, che è nel frattempo oscurata da un’incessante susseguirsi di disastri naturali solo accennati nella demo ma che verranno approfonditi nella versione completa.
Questa leggerezza solo apparente si esplica anche attraverso gli stessi dungeon, che sono procedurali, cioè diversi di volta in volta, e presentano una struttura “a blocchi” che bisognerà tenere a mente durante i combattimenti fulminei che questo gioco propone. Il nostro Pokémon (nel nostro caso un Cyndaquil) inizia a livello 5 con quattro attacchi, anziché due come nella versione originale, e con questi bisognerà farsi strada per i vari piani abbattendo i Pokémon segnalati in rosso nella mappa laterale, magari con un attacco superefficace. Nei dungeon è possibile muoversi liberamente, ma quando si avvicinerà una creatura nemica inizierà un combattimento a turni, in cui ogni passo (blocco) è un turno, quindi scegliere se spostarsi o attaccare sarà decisivo per la nostra strategia. Alcuni attacchi come Braciere potranno colpire fino a 2 blocchi di distanza, altri invece esigeranno un approccio più ravvicinato – tutto questo, come sempre, tenendo conto del tipo del Pokémon e dell’abilità che ha.
È possibile andare più spediti attraverso il tasto preposto per il dash, uno scatto con cui si potranno saltare interi corridoi, in più una novità assoluta di questo remake è la modalità automatica, che fa proprio quello che suggerisce il nome: premendo il tasto L i Pokémon inizieranno a camminare da soli con due settaggi possibili, uno che favorisce l’esplorazione e l’altro che vede il nostro “allenatore” dirigersi verso le scale che portano a un altro piano o permettono la fuga dal dungeon. Una volta incrociato un nemico, comunque, la modalità automatica si interromperà immediatamente, per cui i combattimenti andranno sempre vinti con le sole forze della squadra di soccorso.
Una volta ripulito un dungeon dai suoi oggetti diventerà un rito recarsi nella Piazza Pokémon, l’hub centrale di Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX, per depositare il denaro accumulato da un Persian e tutto il resto a un Kangaskhan. Il Pokémon Genitore si occuperà di tenere al sicuro il bottino da qualsiasi morte accidentale, dato che morire in un dungeon equivale a perdere tutto il contenuto del nostro zaino. Prima di accettare qualsiasi incarico dalla bacheca accanto l’Ufficio Postale Pelipper sarà quindi fondamentale scegliere cosa portare con sé e cosa non voler assolutamente perdere in caso di un dungeon impegnativo o un boss. Di questa natura rogue-like che presto assume Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX è complice anche una meccanica che vede il Pokémon più essere stanco più perdere HP per strada, salvo mangiare una mela per riempirsi la pancia.
Sempre nella Piazza Pokémon, inoltre, si svolge la maggior parte del tempo libero dalle missioni, dove è possibile parlare con altri Pokémon, come un saggio Whiscash nel laghetto adiacente e usufruire di altri servizi come il magazzino dei Kecleon, dove comprare mosse più potenti, senza dimenticare il Dojo Makuhita, il cui scopo è fare pratica con le tante variabili che il gioco offre e salire di livello più velocemente.
Finora il titolo si è dimostrato fedele all’originale ma con i dovuti svecchiamenti, riportando su Nintendo Switch tutti i Pokémon delle prime tre generazioni, ma non è da escludere che Spike Chunsoft aggiunga Pokémon della quarta e successive come Lucario, che è dato per certo vista la sua presenza nel trailer di presentazione, senza contare che le megaevoluzioni, insieme ad abilità e mosse aggiornate che non esistevano allora, portino il gioco in questa direzione.
Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX ci ha convinto sin dalle battute iniziali: la demo offre un piccolo grande scorcio su quello che sarà la ripartenza dell’amato spin-off Pokémon su Nintendo Switch. Il gioco appare molto vasto, con un’art design accattivante e con le dovute sistematine data l’età dell’originale. Il titolo di Spike Chunsoft sarà l’occasione per riscoprire i Pokémon da un altro punto di vista, comprese le loro leggende, con un’avventura scanzonata ma non troppo, sperando che l’annacquamento della difficoltà data dalla nuova modalità automatica e i migliori attacchi a inizio partita non infici troppo il prodotto finale.
Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX arriva il 6 marzo su Nintendo Switch.