Pit People – Hands On
Xbox Live Arcade è riuscito negli anni a dare nuova linfa vitale al panorama videoludico, e sicuramente alcuni team indipendenti sono riusciti a distinguersi più di altri. Questo è proprio il caso dei The Behemoth che con il loro stile unico sono riusciti a crearsi una schiera di fan sempre in attesa del loro prossimo lavoro. Siamo così arrivati al loro “Game 4”: un esperimento verso un nuovo genere quello degli strategici a turno, mai affrontato dagli sviluppatori californiani e che finalmente acquisisce un nome ed è pronto a presentarsi al grande pubblico con una closed beta che abbiamo provato per voi in questo hands on, con la consapevolezza di trovarci di fronte ad un gioco sui generis.
Cosa succede se un orso gigante si schianta sulla Terra?
Il mondo è in rovina per via di una catastrofe che si è abbattuta sul pianeta: un orso gigante è precipitato dal cielo dando inizio all’apocalisse. Se non fosse per l’orso gigante, un incipit del genere sembrerebbe portare ad una storia drammatica, ed effettivamente questo mix di toni tragici e “demenziali” è un po’ il tema ricorrente di tutta l’opera. Questo si rispecchia perfettamente anche nel “Dio” che narra e decide le sorti dei nostri personaggi, magnificamente doppiato da Will Stamper (già presente in Battleblock Theatre), in un modo che ricorda molto il Moriarty della serie Sherlock con il suo misto di ironia e malignità, condito da raptus di pazzia improvvisi.
Sarà proprio per causa sua che Horatio, il nostro protagonista equipaggiato con una staccionata a mo’ di scudo, vedrà con i suoi occhi la morte del figlio (anche qui c’entra un orso gigante o perlomeno una sua zampa), e sarà costretto a partire all’avventura, dove incontrerà via via i vari personaggi che andranno a far parte del nostro party. Sicuramente è strano per una beta che la presentazione della storia sia già così completa, segno che probabilmente, nonostante non sia ancora stata decisa una data di rilascio, i lavori sono già a buon punto.
Coltivatori di mirtilli alla riscossa
Come accennato Pit People è un gioco basato sui combattimenti a turni, dove la strategia e il posizionamento dei propri personaggi sulla scacchiera esagonale di gioco è fondamentale per la vittoria finale. Ovviamente però i The Behemoth hanno costruito su questa solida base un gioco completo aggiungendo piccole e grandi particolarità che lo discostano dal genere classico.
La prima cosa che salta all’occhio è che nel caso in cui un nostro “soldato” sia di fronte a due o più personaggi da poter combattere, questi deciderà di propria iniziativa chi attaccare, in modo totalmente casuale. Tutto ciò toglie qualcosa al controllo del giocatore aggiungendo una nuova variabile, la fortuna, cosa che forse i più puristi del genere non apprezzeranno.
In quest’ottica però la posizione dei propri uomini sul campo diventa ancora più importante, con caratteristiche peculiari di armi o scudi che possono trarre enorme vantaggio a seconda dei casi. Un esempio: posizionando un personaggio con scudo in prima linea questo parerà la stragrande maggioranza delle frecce che gli saranno scagliate contro, e c’è di più, infatti gli arcieri non avranno mirini ottici, e può capitare che i dardi da loro scagliati colpiscano gli uomini vicini all’obiettivo, anche se loro alleati.
Tutti nell’arena
Dopo le prime battaglie ci ritroveremo in una mappa aperta in cui vagare (e fare altro che non vi dirò ma provate a premere il tasto B), e con un indicatore ad indicarci il nostro prossimo obiettivo. Questo non sarà altro che l’hub centrale a cui accedere a tutte le modalità che il gioco ci offre: l’Arena (The Pit) la nostra casa, un telefono gigante, un giradischi per ascoltare le soundtrack del gioco e uno switch con cui impostare al livello massimo di difficoltà il gioco.
La prima cosa che ci verrà presentata è proprio l’Arena: un luogo in cui staccarsi dalla modalità Storia e combattere contro nemici controllati dall’IA, oppure contro avversari online, sia in singolo che in cooperativo. Sì, perché ovviamente Pit People è giocabile anche in cooperativa, e per trovare un compagno d’avventure non dovremo far altro che posizionarci sul telefono gigante e “chiamare”. Il netcode sembra già completo, e durante le nostre prove non ci sono state disconnessioni improvvise o problemi di sorta, il che ha sicuramente giovato al divertimento assicurato dall’avere qualcuno al nostro fianco.
C’è da dire però che non è tutto oro ciò che luccica, se infatti la parte coop è gestita molto bene sia nelle fasi sulla mappa, in cui il G1 guida la carovana, e il G2 può sparare i nemici visibili sulla mappa per indebolirli prima della battaglia, è proprio durante questa fase che l’avere così tanti personaggi sul terreno di gioco può portare ad una estrema confusione che va ad annullare qualsiasi strategia si cerchi di compiere.
L’ultima funzionalità molto interessante che ci offrono i The Behemoth la troviamo nella casa in cui è possibile personalizzare in qualsiasi aspetto i nostri personaggi, sia con oggetti (ottenuti al termine delle battaglie) che ne cambiano semplicemente l’estetica, sia con armi e scudi che possono cambiarne profondamente il comportamento in battaglia. Il gioco infatti ci mette a disposizione diverse classi di combattenti, che però non sono legate intrinsecamente al personaggio, ma dipendono dalle armi equipaggiate: potremo ad esempio trasformare il nostro Horatio in un abile arciere semplicemente togliendogli il suo scudo e donandogli arco e frecce. Questo ci permette di prepararci alle diverse battaglie con party creati ad-hoc, ma soprattutto rende l’avanzamento del gioco sempre dinamico, non avendo party statici da far semplicemente livellare.
Orchestre e discoteche
Anche se non avessi dato alcuna informazione sugli sviluppatori del gioco, vi sarebbe bastato uno sguardo agli screenshot per capire. Pit People rispecchia in tutto e per tutto lo stile a cui i The Behemoth ci hanno abituato con i loro precedenti giochi e a cui devono parte della loro fama, con tutti gli elementi in gioco disegnati a mano e una tavolozza di colori unica.
A questo si aggiunge una bellissima soundtrack, composta per la maggior parte di musiche epiche che contribuiscono enormemente a questo contrasto con i temi ironici del gioco e che si trasformano in musica da discoteca una volta entrati nell’Hub centrale di gioco. L’unica pecca è da riscontrare in alcune tracce un po’ troppo ripetitive e che stancano facilmente quando le battaglie cominciano a durare un po’ più del dovuto.
In definitiva Pit People è sicuramente un gioco da tenere d’occhio, e assolutamente imperdibile per gli amanti del lavoro degli sviluppatori californiani che, nonostante l’approccio ad un genere per loro completamente nuovo, sono riusciti comunque a portare il loro stile e il loro carisma ai massimi livelli. C’è qualche aspetto ancora da sistemare, dopotutto però ancora non è stata decisa una data d’uscita, ma i lavori sembrano già a buon punto, quindi immagino che questo tempo in più sia necessario proprio a limare questi piccoli difetti.