Of Ash and Steel | Anteprima
Of Ash and Steel si presenta come un titolo nostalgico di un passato RPG tanto lontano quanto ricco di insegnamenti
Della serie “Gothic docet”, qualche giorno fa ho potuto assistere all’anteprima di Of Ash and Steel, un RPG che prende fortissima ispirazione dalla tradizione e cerca di farne tesoro senza troppo allinearsi ai titoli più hand-holding ai quali oggi siamo leggermente… abituate/i?
Of Ash and Steel | Anteprima
Nell’evento di circa un’ora ho potuto vedere un primo trailer in CGI e uno spezzone di gameplay, ma tutto è iniziato con una presentazione del team stesso. Bardati di vere vestigia medievali, alcuni simpatici membri del team hanno eseguito una breve introduzione al gioco e alle idee che stanno alle sue radici.
Fire and Frost è un indie studio nato nel 2021 da Viktor Kondakov e un altro paio di sviluppatori che, cito, volevano creare l’RPG dei loro sogni. Uno studio compatto per scelta, ci riferiscono Viktor stesso, lead developer, Andrey Emashov, narrative designer, e Alexander Pylin, lead writer.
Of Ash and Steel è un RPG medievale low-fantasy in 3a persona, basato su narrazione e combattimento. Ambientato sull’isola di GrayShaft, vede un cartografo, Tristan, come protagonista; approda sull’isola alla quale lui e i suoi compagni d’avventura erano destinati e, nemmeno il tempo di trovare il nord, l’intera squadra viene uccisa e Tristan si ritrova volente o nolente con una nuova missione: tornare a casa.
Prime impressioni
Il trailer mostra un titolo relativamente pulito, anche se non troppo spinto graficamente, fra animazioni di personaggi piuttosto rigide e menu relativamente standard nella loro struttura ed aspetto visivo. L’omaggio agli RPG “di una volta” è sicuramente fortissimo, e si nota proprio da questo primo impatto con il gioco.
Of Ash and Steel infatti non contiene guide esplicite o simboli sulla mappa, e sì, c’è un minimo di componente survival, con parametri come fame, sete e stamina, ai quali fare attenzione, ma questi influiscono sulla struttura RPG più che far diventare il gioco un vero e proprio survival. Scelta in controtendenza a molti generi che, per fortuna con un accelerazione che recentemente va calando, inseriscono aspetti survival in ogni genere e contesto.
Come raccontavo, il combat system è centrale nella struttura ludica, e lo possiamo notare dal fatto che il protagonista ha 3 posture: una è pensata per stare sulla distanza, lontani dai nemici; una è invece più impostata su attacchi veloci; l’ultima si dedica a colpi prevalentemente caricati e pesanti.
Da quello che potuto osservare nelle situazioni di combat, non c’è sicuramente da sottovalutare nemmeno il nemico più piccolo e apparentemente docile: effettuare i colpi richiede tempo e va pensata quasi ogni mossa. A livello di nemici ci sarà una buone dose di umani e mostri da abbattere, il tutto nel contesto di un mondo che, per la maggior parte, non usa la magia.
Le abilità si suddividono in 3 alberi: sopravvivenza, crafting e “guerra”. Questi sono tutti legati anche a perk passivi utili ad esplorare il mondo più in profondità: le abilità da cacciatore, ad esempio, ci permetteranno di ottenere materiali aggiuntivi e “inediti” dalle carcasse di animali uccisi. Non è sicuramente una struttura che rivoluzionerà il genere, ma quello di Fire and Frost sembra il desiderio di portare un nuova iterazione digitale di un genere che LORO adorano, non tanto qualcosa che reinventi la ruota.
Un aspetto che trovo personalmente interessante è il rapporto con gli NPC che vivono sull’isola: questi infatti riconosceranno narrativamente la crescita del personaggio da sconosciuto a eroe, ossia da qualcuno che ha perso tutto a qualcuno che invece riesce a forgiare il proprio destino e quello dell’isola di GrayShaft.
Ovviamente non c’è RPG senza fazioni, e l’isola nella quale si svolgono le vicende di Of Ash and Steel vede 2 fazioni, più gruppi più piccoli: molti personaggi sono sviluppati narrativamente anche al di fuori delle azioni del giocatore, quindi avremo una scusa per tornare a trovare alcuni NPC più e più volte, per scoprire “cosa è successo nel frattempo”. Apprezzo molto questo distacco del mondo di gioco dalla necessità della nostra presenza costante.
Of Ash and Steel vive di nostalgia e rispetto verso gli RPG “come li faceva la nonna”, e non c’è debolezza o forza che non rispecchi quanto il genere faceva decenni fa. Manca sicuramente un po’ di finezza e cura di ciò che va oltre la natura di design, ma il team ha un target di giocatore molto preciso, e sono abbastanzaz convinto che il prodotto che stanno confezionando sia, sulla carta, perfetto, per loro.
Se le mie parole ti hanno convinto o hanno anche solo lateralmente stuzzicato il tuo interesse, vai sulla pagina Steam del gioco e mettilo in wishlist. È un gesto piccolo per te ma per piccoli dev può fare la differenza. Parallelamente, Of Ash and Steel sembra rendere anche omaggio a Gothic, e ti voglio ricordare della nostra copertura hands off del remake di Gothic, direttamente dalla scorsa Gamescom.