Nioh 2: Provato in due nuove demo
Dopo l’annuncio durante l’E3 2018 e il rilascio della demo in closed alpha, Nioh 2 solo recentemente è tornato a mostrarsi con un nuovo trailer al TGS 2019, dove i fortunati partecipanti hanno potuto giocare a una nuova demo. Parallelamente alla fiera giapponese, Sony ha ci ha invitato nei suoi uffici per provare l’atteso nuovo titolo di Team Ninja e Koei Tecmo, mettendoci a disposizione sia la stessa demo presente al TGS che un’altra riservata esclusivamente alla stampa.
Le due missioni ci hanno impegnato per un tempo decisamente alterato dal coinvolgente senso di sfida, e ci hanno mostrato un titolo più bilanciato e stabile rispetto alla versione alpha presentata tra maggio e giugno. Un titolo che non sembra puntare su un’evoluzione stravolgente delle dinamiche, ma che nondimeno si preannuncia interessante e stimolante.
Della trama di Nioh 2 non si sa ancora praticamente nulla, se non che sarà ambientata sempre in Giappone nel tardo 1500, ponendolo quindi cronologicamente in un tempo antecedente rispetto al primo capitolo. Si tratta dunque di un prequel, e il protagonista questa volta non sarà un personaggio pre-impostato, ma creato e personalizzato dal giocatore. Assieme al compagno Toukichiro saranno conosciuti col nome di Toyotomi Hideyoshi, che storicamente fu uno dei più grandi signori della guerra e uno dei principali unificatori del Giappone insieme a Oda Nobunaga e Tokugawa Ieyasu, che ben ricorderanno i giocatori del primo Nioh.
Prima di iniziare la missione abbiamo dato un’occhiata all’editor del nostro alter ego, le cui opzioni erano purtroppo per la maggior parte inaccessibili, ma anche senza aver potuto modificare più di tanto il personaggio abbiamo intravisto quello che sembra un buon numero di opzioni; oltre alla non trascurabile possibilità di rendere il protagonista uomo o donna a seconda della preferenza personale.
La prima demo di Nioh 2 ci ha portato in un’ambientazione notturna dalla calma opprimente, adornata da luminosi alberi di ciliegio. Si trattava di un percorso abbastanza lineare, con solo un paio di deviazioni esplorative, in cui abbiamo avuto modo di familiarizzare con i comandi e le dinamiche di gioco.
Come già presagito dalla closed alpha, abbiamo avuto la conferma di essere di fronte a un secondo capitolo molto derivativo, che ripropone gran parte della già un’ottima struttura di gioco del primo Nioh. Dal sistema di posture alle armi, fino all’interfaccia, quasi tutto è stato fedelmente trasposto in questo capitolo, compreso il ritmo di gioco che si rifà apertamente ai soulslike, fatto di cauti avanzamenti e un esercitato tempismo per attacchi, schivate e parate. E del resto quella che può sembrare una scelta tradizionalista sembra in realtà molto oculata, dato che il sistema del predecessore aveva già un equilibrio ottimale che sarebbe stato sciocco infrangere apportando particolari sconvolgimenti. È anche vero che nella demo non erano disponibili alcune funzionalità e lo skill tree del protagonista, quindi ci riserviamo di fare un passo indietro su quanto detto in sede di recensione.
Abbiamo comunque potuto notare alcune gradite aggiunte al combat system. Innanzitutto quella più evidente già dai primi trailer, ovvero la trasformazione in demone che sostituisce praticamente gli attacchi basati sugli Spiriti Guida del predecessore; in questo caso a seconda dello Spirito assegnato avremo a disposizione diverse abilità. Neanche a dirlo, tale trasformazione ci renderà molto più potenti per un lasso di tempo limitato.
È stato inoltre introdotto un sistema di contrattacco che potremo eseguire contrastando determinati attacchi esplosivi dei nemici, che ci permetterà sia di colpire a nostra volta l’avversario e sia di recuperare parecchia energia yokai. Osservare i pattern di attacco sarà quindi ancora più cruciale non solo per la difesa, ma anche per crearci una finestra di attacco.
Infine abbiamo osservato che sarà possibile fare proprie alcune delle tecniche di determinati avversari abbattendoli e incastonando in appositi slot le loro anime. Una volta assimilate sarà poi possibile utilizzarle a nostra volta, e questa ci è sembrata una delle nuove feature più interessanti per incrementare il nostro repertorio di attacchi.
Come già accennato, il percorso della prima demo è stato piuttosto lineare e abbiamo abbattuto uno alla volta gli yokai che ci si paravano sulla strada. Siamo dunque arrivati in un ampio giardino occupato, neanche a dirlo, dal boss della missione: un mastodontico demone dalle sembianze di un cavallo antropomorfo munito di lunghe corna e una gigantesca mannaia. Le sue dimensioni non erano però un peso per il suo rapido impeto distruttore con cui è stato capaci di ucciderci con pochi attacchi.
Prima di imparare e impratichirci col suo repertorio di mosse ammettiamo di essere stati caduti diverse volte, questo per ribadire che anche in Nioh 2 si morirà parecchie volte, come ci si aspetta dal genere. Abbiamo inoltre constatato che i boss hanno la facoltà di evocare il Regno degli Yokai su tutta l’arena, rallentando esponenzialmente la rigenerazione del nostro Ki.
La seconda demo ci ha messo in una situazione decisamente più ostile: un villaggio in fiamme infestato da yokai. Questa volta abbiamo dovuto affrontare più demoni alla volta, facendo attenzione a non farci accerchiare o mettere con le spalle al muro; alcuni di questi minion avevano poi la tendenza, in situazione di difficoltà, a unirsi tra di loro per formare una loro versione potenziata. In tutto questo è stato necessario fare molta più attenzione agli spazi e ai nostri movimenti, dato che le aree infuocate ci facevano perdere preziosi punti salute; di contro potevano anche essere utilizzate a nostro vantaggio spingendoci i nemici e facilitando di molto la loro uccisione.
Anche in questo caso abbiamo attraversato un’area abbastanza limitata facendo fuori qualsiasi avversario e sul nostro cammino fino ad arrivare al boss: una dona gatto che si muoveva su grosse ruote infuocate. A differenza del demone cavallo, che abbiamo affrontato in un’area sufficientemente ampia e con alcune coperture, in questo caso gli spazi erano molto più stretti e per di più limitati dal fuoco emesso dalle ruote del boss; evitare i suoi attacchi si è rivelata quindi un’impresa ben più ostica.
Graficamente Nioh 2 non si discosta troppo dal predecessore, anche se qualche miglioramento è notabile nella pulizia e qualità visiva. Durante la prova delle demo su PlayStation 4 Pro non abbiamo riscontrato evidenti cali di frame rate, anche se non sappiamo quali opzioni grafiche erano state impostate.
Dal punto di vista stilistico è stato un piacere tornare nel magico e oscuro Giappone creato da Team Ninja, che in questo caso (complici anche le ambientazioni notturne) sembra aver scelto di utilizzare un maggior contrasto visivo e una più intensa saturazione degli effetti speciali. L’atmosfera evocata è quella di un paese dominato da forze oscure e caotiche, di cui noi stessi facciamo in qualche modo parte.
Nioh 2 sembra quasi più un’espansione del primo titolo, che comunque proponeva una struttura di gioco già molto solida e difficilmente evolvibile in modo considerevole. Il sistema di combattimento è comunque stato levigato e raffinato nei movimenti e nelle possibilità di attacco e difesa, rendendolo ancora più vario e personalizzabile. I nuovi attacchi potrebbero far pensare a un modo per alleviare la difficoltà punitiva slegato dal grinding, ma è ancora presto per trarre conclusioni. La nostra prova è stata più che soddisfacente per trasmetterci grandi aspettative. Non ci resta che attendere la versione finale del gioco che uscirà nei primi mesi del 2020.