Nier: Automata – Provate le prime ore di gioco
È passato un po’ di tempo dalla nostra prima prova con Nier: Automata, ma recentemente abbiamo avuto l’opportunità di testarlo in maniera più approfondita giocando le prime ore di gioco durante un evento apposito tenutosi negli uffici di Koch Media.
Grazie a questa nuova prova, abbiamo potuto finalmente provare con mano il nuovo setting openworld introdotto in questo secondo capitolo di Nier. Come avevamo accennato nella prova precedente, lo scenario è quello di un pianeta Terra ormai devastato a causa della guerra centenaria tra umani e robot, la cui supremazia bellica ha costretto la razza umana a scappare sulla luna.
La nostra protagonista, 2B, è un androide della serie YoRHa, creata dagli umani come ultima risorsa destinata alla riconquista del loro pianeta natio. Nel corso dell’avventura, 2B sarà accompagnata da un altro androide di nome 9S, che tecnicamente dovrebbe farle da supporto, ma che di fatto si è rivelato ben poco utile durante la nostra sessione di gioco.
Dopo gli eventi del prologo, 2B e 9S verranno riassegnati per una nuova missione sulla Terra e da qui partirà la nostra avventura.
La mappa risulta già piuttosto aperta anche se molto limitata nelle attività da poter svolgere. A parte le classiche quest secondarie che si renderanno disponibili in alcuni dei rari insediamenti umani, le altre cose che possiamo fare sono pescare, cacciare o dedicarsi all’esplorazione, soprattutto nelle zone urbane con i grattacieli abbandonati, dove si potranno ottenere oro e svariati oggetti che in futuro si riveleranno parecchio utili al fine di acquistare nuove armi e potenziare il proprio equipaggiamento. Inizialmente, infatti, partiremo con solo una katana e il supporto del Pod402, che si rivela essenziale per attaccare i nemici dalla distanza grazie alla sua mitragliatrice e il suo attacco laser.
Anche lui potrà essere potenziato ed equipaggiato con nuove armi, non solo armi da fuoco, ma anche armi bianche. Nella nostra prova, infatti, lo avevamo equipaggiato con una spada che gli permetteva di fare devastanti attacchi utile a respingere i nemici che si avvicinavano troppo a noi.
La scelta dell’equipaggiamento e il suo continuo upgrade, accompagnato dalla progressione del livello della protagonista, sono dunque consistenti ed è quindi consigliato prestargli sempre attenzione perchè in alcune situazioni potrebbe fare la differenza.
Sparsi per le aree di gioco, sarà possibile incontrare nemici in piccoli gruppi che difficilmente possono risultare pericolosi, a meno che non si incontrino alcuni esemplari di livello particolarmente alto capace di eliminare la nostra 2B con un colpo solo. La morte è un momento importante in Nier Automata, perché ci permette di affrontare un discorso legato a una meccanica nuova di questo capitolo ispirata fortemente a quella di Dark Souls: ovvero la necessità di recuperare il nostro corpo nel punto esatto in cui siamo stati eliminati.
Essendo un cyborg, la protagonista non può morire, in quanto il suo corpo è creato in serie e quando uno di questi viene distrutto semplicemente trasferisce i suoi dati e la sua memoria in quello successivo. Se riusciamo a raggiungere il corpo distrutto senza mai morire, ci verranno date due opzioni: distruggerlo definitivamente e recuperare oro e oggetti, oppure decidere di perdere tutto e riattivare il corpo usandolo come supporto in modo che possa combattere al nostro fianco. Purtroppo, quest’ultima scelta, non ci è sembrata particolarmente efficace, da un lato perchè non si percepisce un reale aiuto in combattimento (come quello di 9S) e dall’altro perchè si tratta di un supporto a tempo limitato, dopo di che il corpo cesserà le sue funzioni.
Tra le cose più interessanti e che ci ha fatto letteralmente innamorare di Nier Automata, sono state le boss fight (oltre la meravigliosa colonna sonora, è bene precisare): il primo Nier non era sicuramente da meno, ma avevano sicuramente dei limiti. Con Nier Automata e la mano dei Platinum Games, possiamo tranquillamente affermare di aver affrontato alcune delle Boss Battle più intense mai viste in un Action/RPG. Tante fasi, ciascuna con meccaniche diverse, e che richiedono un continuo studio dei pattern e del moveset contro l’avversario di turno.
Particolare è la scelta di poter personalizzare l’HUD (interfaccia grafica) del gioco per avere sempre sotto controllo le informazioni che ci interessano, come la barra dell’esperienza o l’energia dei nemici. Tra l’altro, per farlo, occorrerà occupare degli slot che altrimenti servirebbero per potenziarsi altri parametri o attivare determinati effetti, come l’utilizzo automatico degli oggetti.
Sembrerà banale, ma non sapere quanto manca a un Boss per essere sconfitto cambia completamente la percezione della battaglia e la tensione che ne deriva. Provate a immaginare cosa si prova a non sapere se state danneggiando o meno il nemico per capire se state adottando l’approccio giusto oppure no.
A poco più di un mese dalla sua release, siamo sempre più convinti che Nier Automata abbia tutto il potenziale per rivelarsi uno dei migliori titoli di questo 2017. L’operato di Platinum Games era probabilmente quello che serviva a Yoko Taro per poter esprimere appieno il suo estro creativo e fare di Nier una grande IP. Probabilmente le sue storie e i suoi personaggi atipici potrebbero non essere alla portata di tutti, ma nel peggiori dei casi rimarrebbe un gioco estremamente e vario per cui vale la pena spenderci del tempo. La conferma di tutto ciò la avremo il prossimo 10 marzo, data di uscita di Nier Automata su Playstation 4 e, prossimamente, anche su PC.
Nel frattempo, vi invitiamo a seguire la nostra intervista al team di sviluppo per scoprire ulteriori curiosità riguardo Nier: Automata.