New Guilty Gear: Gameplay Trailer e prime impressioni
Sol, Chipp, May e compagni stanno tornando.
L’abbiamo detto e non ci stancheremo di ripeterlo: stiamo vivendo una nuova età dell’oro riguardante il mondo dei Picchiaduro. Vecchi Franchise risorgono dalle ceneri pronti a riaffacciarsi sul mercato in nuove vesti, proponendo formule rivoluzionarie e rinnovati approcci. Da pochi giorni Super Smash Bros. Ultimate ha sancito il record di fighting game più venduto della storia, scalzando dal podio l’intramontabile Street Fighter II e sancendo l’inizio di una nuova era.
La eco di questo fenomeno ha interessato perfino le nuove compagnie, tanto che per i festeggiamenti del decimo anniversario di League of Legends, la mamma Moba Riot Games ha presentato tra i suoi pargoli futuri un titolo di lotta dedicato al mondo di Runeterra. Arc System Works dal canto suo non ha mai smesso di fare quel che le riesce meglio: sfornare titoli di combattimento di stampo anime al cardiopalma.
Sebbene i titoli Arc System non abbiamo mai potuto vantare un nutrito bacino d’utenza sulla scena europea, grazie al recente Dragon Ball FighterZ l’attenzione del grande pubblico si è finalmente posata su un solido titolo di combattimento anime, attirata dai muscolosissimi Sayan di Toriyama. FighterZ oltre a proporre un arguto sistema di auto combo in grado di far sentire a suo agio perfino il neofita, apre la strada alla semplificazione del genere, strada percorsa anche dal Mortal Kombat 11 di NetherRealm.
Il momento storico è dunque propizio per tentare di far appassionare l’utenza europea a uno dei brand più storici di Arc System Works: stiamo parlando di New Guilty Gear, che vanterà nel 2020 una nuova incarnazione. Dopo aver assistito ad un trailer di lancio spaccamascella, proseguendo sulla linea tracciata dalla direzione artistica di Dragon Ball FighterZ, abbiamo avuto modo negli scorsi giorni di assistere a 1 ora di gameplay del titolo di prossima uscita e abbiamo tratto delle interessanti considerazioni.
È opportuno sottolineare che le nostre considerazioni non sono figlie di un hands on, ma partorite da discussioni e speculazioni generate dalla visione del gameplay sopracitato, pertanto come tali ci aspettiamo che vengano percepite. Sol Badguy è in perfetta forma e la spettacolarizzazione dell’azione è in primo piano, cosa può andare storto?
Il primo dettaglio che salta all’occhio durante la visione del gameplay trailer è indubbiamente relativa alla rottura di muri immaginari una volta portato e colpito l’avversario all’angolo dello stage. Laddove vincere il gioco neutrale e schiacciare il nemico contro un muro ha sempre prodotto un consistente vantaggio, in grado di applicare una pressione quasi letale, in New Guilty Gear questo concetto è completamente rivoluzionato.
New Guilty Gear ruota attorno a un reset del neutrale costante, in quanto una volta applicata la pressione in corner, grazie a un breve intermezzo filmato, i contendenti torneranno a posizionarsi al centro dello stage. Per quanto concerne l’esecuzione meccanica, i puristi delle stringhe avranno di che disperarsi: da quanto emerso dal video, la lunghezza delle combo è ridotta a 4-5 colpi, lasciandosi alle spalle le chilometriche sequenze di input previste dalle precedenti incarnazioni della saga.
Anche la parata perfetta sembra venire snaturata dalla funzione di generazione di frame positivi, ma ci stiamo avventurando in un territorio da esplorare più avanti, pad alla mano. Anche la valutazione della presenza di sufficienti opzioni offensive e difensive andrebbe valutata con attenzione, con tutto il peso che è in grado di comportare in un titolo di combattimento.
Guilty Gear torna e lo fa in grande stile, con una chiave estetica da urlo e un carisma in grado di ridefinire gli standard qualitativi del genere. Dal versante gameplay, cuore pulsante di ogni picchiaduro che si rispetti, rimaniamo interdetti. Ci aspettavamo una semplificazione delle meccaniche di New Guilty Gear, come impone la tendenza del momento, ma non eravamo pronti a esser testimoni di un titolo che prende una così grande distanza dai suoi predecessori, ammiccando alle dinamiche di uno Street Fighter più che a quelle di un picchiaduro anime. Sicuramente gli amanti della saga, che avrebbero semplicemente bramato una nuova incarnazione del loro titolo preferito, rumoreggiano di malcontento. Per coloro aperti a nuove esperienze, curiosi di provare con mano la prossima fatica di Arc System Works, c’è da ben sperare.