MotoGP 23 – Anteprima
Scendere in pista per la nuova stagione MotoGP è un appuntamento sempre molto atteso. Andiamo a dare un'occhiata!
MotoGP 23 uscirà l’8 di giugno ma, come di consueto, siamo riusciti a mettere le mani sull’anteprima del gioco, giusto per farci un’idea di cosa ci aspetterà in questa nuova stagione di corse su due ruote. Parleremo di grafica, audio e delle varie modalità all’interno dell’approfondimento dedicato alla recensione del gioco completo, mentre quest’oggi affronteremo la spinosa questione inerente alla fisica rinnovata e al modello di guida.
Più sostanza rispetto al passato
Premettiamo che bisognerà verificare tutte le varie sensazioni una volta che avremo in mano la versione definitiva, possiamo dire che i cambiamenti ci sono, anche se sono naturalmente nascosti sotto la carena. Non aspettatevi apparentemente grosse differenze rispetto al gioco dello scorso anno, ma Milestone ha adottato tutta una serie di messe a punto che, se si ha un po’ di dimestichezza con la guida della moto e con questo tipo di videogiochi, non tardano a farsi notare. L’elemento più dissonante rispetto al passato è, senza dubbio, la frenata. Gli anni scorsi bisognava veramente stare attenti ad andare sulla leva del freno anteriore in staccata, perché la fisica del gioco lo modulava in maniera troppo brusca e si finiva spesso per ribaltarsi. MotoGP 23 sembra aver risolto brillantemente questo problema, dandoci molto più fiducia sull’avantreno sia nel momento di affrontare la staccata, sia in quello dove è importante fidarsi e buttar dentro la moto in curva per cercare la corda e aprire il gas il prima possibile.
Con questo non vogliamo dire che MotoGP 23 sia diventato di colpo un arcade facile da approcciare per tutti, anzi, tutt’altro. Queste moto sono il massimo della tecnologia, specialmente dal punto di vista dell’elettronica e della messa a punto. Se pensate di prendere e partire, fare venti giri a tutta e vincere in scioltezza, andrete senz’altro incontro a cocenti delusioni. Bisogna imparare a guidare in maniera gentile sulle gomme, riducendo al minimo gli errori e imparando a lasciar scorrere la moto senza mai diventare bruschi e senza forzare. Fondamentale l’utilizzo del traction control in maniera variabile durante la corsa: all’inizio potete abbassarlo per perdere meno accelerazione, ma verso la fine andrà necessariamente alzato per evitare di finire la gomma posteriore prima del tempo.
L’adattamento è tutto
In generale, MotoGP 23 restituisce un feeling molto diverso rispetto al precedente capitolo: non è più facile guidare, è solo molto più realistico. La reazione della moto all’apertura del gas, che la porta a rialzarsi immediatamente dopo la discesa in piega, rappresenta una novità assoluta per la serie. Se aprite il gas troppo presto e la moto si alza finendo su un cordolo, la caduta è praticamente assicurata. Questa nuova caratteristica cambia notevolmente gli automatismi di gioco e, per un titolo che si ripresenta ogni anno, costituisce una sfida assolutamente non da poco. A complicare ulteriormente le cose, c’è la differenza tra le varie moto: una Ducati non si guida come una Honda e, ovviamente, una Honda non si guida come un’Aprilia o una KTM. Oltre a capire cosa vuol da noi il modello di guida, bisogna continuamente adattare il proprio stile alla moto che stiamo guidando, aspetto decisamente complicato quando si è appena agli inizi. Inoltre, con l’introduzione del flag to flag (cambio moto quando cambia il meteo di gara), la sensibilità di guida sarà un aspetto ancora più determinante.
In definitiva, MotoGP 23 ci ha dato ottime impressioni in merito al modello di guida e sulla fisica del gioco. L’aumento ulteriore del realismo non va incontro ai casual gamers, ma al netto di una IA che andrà verificata sul campo -specialmente nella modalità Carriera- le avvisaglie sono certamente migliori rispetto allo scorso anno. Non ci rimane che attendere un mese per indossare il casco e mettere finalmente tutta la carne al fuoco. Se siete amanti degli elementi cosmetici, tuttavia, a parte il normale aggiornamento a livree e numeri dei piloti, possiamo dirvi subito che il gioco è rimasto grosso modo quello dello scorso anno. Per quel che riguarda il resto, come detto in apertura di articolo, ci riserviamo ulteriori approfondimenti quando avremo il titolo definitivo tra le mani.