Monkey King: Hero is Back: Anteprima-Gamescom 2019
Dall’oriente con furore
Se vi dicessi che alla Gamescom 2019 abbiamo potuto vedere per la prima volta la trasposizione videoludica di un film d’animazione chiamato Monkey King: Hero Is Back, un lungometraggio che ha guadagnato 153 milioni di dollari al box office, al terzo posto dopo Kung Fu Panda 3 e Zootopia, ci credereste?
Beh, fareste meglio a farlo.
https://www.youtube.com/watch?v=u81UrGqHM1U
È nel mega-booth di THQ Nordic che abbiamo potuto assistere alla presentazione di Monkey King:Hero Is Back, un titolo che certo non è molto conosciuto nel mercato occidentale ma che non per questo non ha tutto il potenziale per far divertire.
Ripassiamo brevemente la trama del film?
Il potente Monkey King una volta vagava liberamente fra Terra e Paradiso, ma dopo aver sfidato gli dei e sconfitto l’armata celestiale, venne rinchiuso da Buddha in una prigione di ghiaccio all’interno di una montagna. 500 anni dopo, un attacco ad un villaggio vicino spinge un giovanissimo monaco a trovare rifugio fra le montagne, cercando salvezza per l’infante che ha fra le braccia: lì, inavvertitamente, risveglia il Monkey King, che si ritroverà completamente spogliato dei suoi poteri ma pronto a combattere i nemici che stanno mettendo in pericolo la vita del giovane e del bambino.
La forza morale del Monkey King è la stessa, ma senza i suoi precedenti poteri, a causa di una catena magica creata dal Buddha che gliene priva. È qui che la storia del gioco differisce leggermente dal film ed inizia l’avventura illustrata nel videogioco.
Monkey King sembra assumere i contorni di un action-platfomer alla Ratchet & Clank o alla Knack, e lo stile grafico richiama molto entrambi, soprattutto nella struttura semi-aperta del livello (che da più di un modo di arrivarne alla fine) e nella palette di colori, non esagerati ma sicuramente vibranti nella loro elementarità. Quello a cui abbiamo assistito era un hands-off giocato da uno dei game developer presenti, occasione che ci ha permesso di osservarne per bene il gameplay: Monkey King ha, come prevedibile, i classici attacchi leggero e pesante più un’interessante meccanica di parring, che permette al nostro alter ego di contrattaccare con una rapida sferzata di colpi (gestiti tramite QTE) in grado di mettere quasi sempre KO il nemico.
Alcuni nemici richiederanno una nostra parry in uno specifico istante del loro attacco, situazione che li aprirà ai massivi danni che i nostri pugni sono in grado di procurare loro; nell’hands-off non abbiamo potuto osservare altre tipologie così particolari di nemico, ma possiamo immaginare sia in programma una certa varietà.
Elemento molto simpatico è l’effetto grafico che accompagna la sconfitta di ogni nemico, ossia un breve ralenti che vede il nostro avversario assorbire il colpo nella tipica slow motion da film d’azione, o magari vederlo schiantarsi contro la telecamera di gioco, con tanto di rumore di scivolamento lungo la lente. Carina anche la meccanica dell’attacco a sorpresa contro un ostile che magari è distratto o addormentato, colpo che, ben piazzato, è insta-kill.
Dopo un po’ di mob, si arriva alla lotta con il boss finale, situazione in cui il game dev ha sfoderato un attacco speciale ad area, davvero apprezzabile nell’effetto grafico e dall’elevata capacità di danno, ma che per qualche motivo faceva freezare i nemici per tutta l’esecuzione del colpo: non siamo riusciti onestamente a capire se fosse un effetto voluto dal desiderio di rendere il gioco maggiormente approcciabile o solo un bug da sistemare in futuro. Una volta sconfitto il boss, il nostro alter ego ha sbloccato uno dei poteri “sigillati” dalla maledizione affibbiatagli dal Buddha, portandolo un passo più vicino allo sconfinato potere di cui porta ancora il ricordo.
Monkey King: Hero is Back sembra mirare ad una fetta di pubblico molto aderente a quella dei già citati Ratchet & Clank e Knack, con meccaniche di combattimento ed esplorazione molto semplici da apprendere ed utilizzare, e ne riconosciamo i meriti, attuali e potenziali, nella speranza che la relativa vuotezza dei livelli di gioco e il leggero lag nell’esecuzione dei comandi in input sia solo un artefatto dello stato ancora incompleto del titolo, pur consapevoli della vicinanza alla data d’uscita fissata al 17 Ottobre su Playstation 4.