Modern Warfare 3 PROVATO della OPEN BETA
Call of Duty Modern Warfare 3 arriva su console e PC con un'open beta del multigiocatore. Scopriamo com'è andato questo primo contatto.
Call of Duty Modern Warfare 3 è il prossimo capitolo della serie sparatutto di Activision. Seguendo il progetto soft-reboot, la terza incarnazione di una delle sotto serie più amate dalla community di COD mescolerà ancora una volta gli eventi già conosciuti, reintroducendo un villain storico come Vladimir Makarov.
In attesa di mettere mano sul gioco completo, che godrà persino di una modalità Zombi, abbiamo provato in accesso anticipato l’open beta disponibile su PlayStation, che nei prossimi giorni approderà anche sulle altre piattaforme. Tra mappe nostalgiche e modalità ormai già note, scopriamo nel dettaglio questo primo contatto con Call of Duty Modern Warfare 3.
Call of Duty Modern Warfare 3 Provato | Old is worst(?)
Call of Duty Modern Warfare 3 pone un multigiocatore che si concentra sul fattore nostalgico, proponendo un’insieme di elementi che rimandano alle vecchie glorie del franchise. Tuttavia, il feeling del gameplay rispetto a Modern Warfare 2 del 2022 rimane pressoché invariato, seppur sono stati fatti alcuni interventi sul sistema di movimento.
Seguendo il dinamismo delle ultime iterazioni, la sensazione percepita durante la partita è quella di un gameplay inesorabilmente intenso, dove è necessario muoversi con estrema rapidità anche nei piccoli spazi. Infatti appostarsi in un punto per macinare uccisioni è diventato un approccio controproducente, poiché grazie a scatti, salti e scivolate più repentine il nemico può eliminarvi con facilità.
La prima cosa che si nota infatti nel gameplay di questa open beta è come la scivolata sia un punto di riferimento per coloro che hanno un approccio più audace, poiché tale azione risulta più pronunciata rispetto alle ultime iterazioni del franchise. Una scivolata infatti può rendervi più difficili da eliminare grazie anche a un vantaggio sulla hitbox.
Infatti nei diversi match che ho giocato, lo slide è stato un asso nella manica per eseguire alcune uccisioni, permettendomi soprattutto di sfuggire dal mirino nemico. Torna anche il dolphin dive, la cui presenza rende ancor più articolato il sistema di movimento di questa incarnazione della serie.
Il nuovo sparatutto di Activision infatti promuove uno stile frenetico che purtroppo risulta incompatibile con la struttura delle mappe multigiocatore. Questo perché il team ha voluto riesumare le storiche arene di Modern Warfare 2 del 2009, il cui design era studiato per un approccio al gameplay estremamente diverso.
Infatti giocando alle modalità Moshpit sulle mappe Favela, Skidrow ed Estate, si nota come queste siano incompatibili con i ritmi attuali del franchise, al punto da risultare persino troppo piccole. Motivo per cui, muoversi al loro interno risulta alquanto complicato, specie in una mappa come Favela, dove bisogna considerare anche la sua grande verticalità.
La mappa esclusiva della modalità Guerra Terrestre invece è quella che si presta maggiormente ai canoni attuali della serie, grazie soprattutto agli ampi spazi e ai numerosi edifici che permettono di sfruttare un approccio più tattico, creando così anche delle situazioni di maggiore respiro.
Il coinvolgimento dei mezzi terrestri e l’utilizzo degli obiettivi come punti di respawn permettono dunque di godere di un’esperienza più pacata, ma non per questo meno frenetica. Infatti ogni partita grazie all’alta densità di giocatori, viene vissuta come un conflitto su larga scala che rimanda alla tipica esperienza di Battlefield, con ovviamente il feeling classico di COD.
Sul fronte del sistema di movimento è stato compiuto qualche piccolo passo in avanti, reintegrando degli elementi richiesti dalla community i quali andranno ad interfacciarsi in particolar modo con il gameplay di Call of Duty: Warzone. Tuttavia, queste reintroduzioni entrano in conflitto con le mappe, che risultano al momento incompatibili.
Armi e gunplay di Call of Duty Modern Warfare 3
Ciò che non passa inosservata è la staticità delle armi durante l’esplosione dei colpi. Infatti provando alcuni fucili, tra quelli di precisione e quelli d’assalto, si percepisce un feeling poco dinamico, poiché si avverte l’assenza del rinculo per ciascun’arma. Questo fattore comporta una discrepanza non indifferente nell’armeria del gioco.
Anche la balistica dei colpi si mostra peggiorata: la portata delle armi sembra non incidere sui danni, rendendo persino possibile dei tiri dalla lunga distanza con le mitragliette. Queste in particolar modo risultano piuttosto deleterie, poiché i piccoli spazi unite a un sistema di movimento più frenetico avvantaggiano in special modo questa categoria.
Il Time to Kill, ossia il tempo necessario per uccidere un altro giocatore risulta piuttosto bilanciato, e il gunplay rimane pressoché immutato. Infatti il feedback della nostra arma non è affatto cambiato rispetto ai titoli precedenti e questa volta può sparare sia durante i consueti tuffi che le scivolate, dando un ulteriore dinamismo alla sua fiammata.
Rispetto agli ultimi capitoli, ho trovato l’uso del mirino metallico più soddisfacente, merito anche di una visuale ampliata che permette di osservare meglio le hitbox degli avversari. In questo modo ho potuto risparmiare uno slot accessori per l’ottica, concentrandomi magari su un’altra parte dell’arma.
A tal proposito, nell’accesso anticipato di Call of Duty Modern Warfare 3 si ha a disposizione una discreta varietà di armamenti, che permettono di provare ciascuna classe per testarne il feedback. E tra i grandi ritorni troviamo l’ACR 6.8 (MCW) e l’UMP-45 (Striker), riabbracciando in piccola parte quel feeling nostalgico della vecchia trilogia di Modern Warfare.
Personalizzazione
Call of Duty Modern Warfare 3 come i suoi ultimi predecessori pone un accento sulla personalizzazione delle classi e delle armi stesse. In primis la creazione di un proprio preset vede i consueti perk rimpiazzati da pezzi di equipaggiamento, identificati come guanti, stivali e attrezzatura.
Ogni componente pone dei bonus dedicati a vari aspetti del gameplay: i guanti si focalizzano sul rifornimento e velocità di gestione dell’arma, gli stivali sulla velocità e gestione del movimento e l’attrezzatura sulla riduzione di danni o rilevamento. Tali pezzi inoltre modificano persino la skin, aggiungendo così anche un apporto estetico alla configurazione della classe.
All’equipaggiamento va aggiunto infine il giubbotto, che permette di personalizzare ulteriormente la propria classe. Infatti cambiandone uno tra i quattro attualmente disponibili, non solo possiamo equipaggiare una granata extra o una specialità in più, ma applicano anche degli effetti piuttosto utili.
Anche in Call of Duty Modern Warfare 3 troviamo l’armaiolo. Il sistema di personalizzazione delle armi infatti permette ancora una volta di modificare con minuzia ogni aspetto di un fucile, modificandone sia l’estetica che i parametri. Tuttavia, in questo contatto con il gioco non abbiamo riscontrato novità a riguardo.
Al momento l’armaiolo si presenta pressoché invariato, e con ogni probabilità dovremo attendere l’arrivo dell’Aftermarket per godere di una ventata d’aria fresca per questo piccolo comparto, che negli ultimi anni si è mostrato sempre più fondamentale nella creazione di una classe.
Sul fronte della personalizzazione delle classi si è compiuto un timido passo in avanti, tuttavia bisognerà vedere come l’integrazione di progetti per le armi e le suddette varianti incideranno sul gioco e soprattutto, sul sistema di monetizzazione del titolo. Non è da escludere inoltre che gli equipaggiamenti possano rientrare in questo pacchetto, proponendo pezzi di skin con effetti esclusivi.
Conclusioni di questo COD MW3 Open Beta
Dall’open beta di Call of Duty Modern Warfare 3 ho constatato il fatto che Activision stia cercando sempre di più di spingere il suo battle royale, poiché alcune delle modifiche riscontrate nel gameplay favoriscono proprio il colosso free to play della casa californiana.
Dal sistema di movimento più repentino all’assenza di un rinculo e di una gittata delle armi, ho percepito alcune di questi interventi come un tentativo scomodo di spostare quell’ultima fetta di utenza rimasta ancora al multigiocatore di COD, rendendo inadatte al suo sistema di gioco quelle arene tanto amate.
Infine, l’avventura con l’open beta è stata un mix tra nostalgia e preoccupazione, poiché nonostante la restaurazione delle vecchie mappe risulti convincente, non sono adatte ad ospitare un gameplay estremamente diverso da quello per cui erano state progettate, rischiando così di scontrarsi con un’esperienza terrificante.
Modern Warfare 3 OPEN BETA | Un mix di NOSTALGIA e PREOCCUPAZIONE
Dall’open beta di Call of Duty Modern Warfare 3 abbiamo constatato il fatto che Activision stia cercando sempre di più di spingere il suo battle royale, poiché alcune delle modifiche riscontrate nel gameplay favoriscono proprio il colosso free to play della casa californiana.