Mirror’s Edge Catalyst – Beta Hands On
Nel 2008 uscì Mirror’s Edge, e per noi fu un amore intenso ma breve. Vestire i panni di Faith ci aveva inebriato: attraverso le sue corse, i suoi salti da altezze inabissali, e i suoi combattimenti, avevamo provato un senso di adrenalina e di libertà che nessun gioco ci aveva mai regalato prima, o almeno non a quei livelli. D’altronde era quello l’obiettivo primario di Mirror’s Edge, originale per avere preso le meccaniche del parkour e averle inserite all’interno di un videogioco in prima persona e con un’eroina affascinante. Tuttavia il titolo non era privo di difetti rilevanti, come una certa linearità, una trama trattata superficialmente, una longevità ridotta e, per la maggior parte degli italiani, un doppiaggio scialbo e non convincente. Ecco perché i nostri sentimenti per Faith si assopirono poco dopo aver terminato la sua avventura.
Quando però furono confermate le voci su Mirror’s Edge Catalyst, il nostro amore semi-adolescenziale è riapparso, e probabilmente esploderà ancora più forte quando il titolo uscirà in Europa, ovvero il 9 giugno. Siamo abbastanza certi di questa supposizione perché abbiamo avuto modo di provare la closed beta proposta da DICE, e ne siamo usciti piacevolmente soddisfatti.
Ma andiamo per gradi, e capiamo in cosa è diverso Mirror’s Edge Catalyst dal suo predecessore. Il tutto senza fare spoiler o svelare troppo, perché non vogliamo rovinare il piacere di scoprire il gioco a tempo debito.
Un mix di certezze e novità
La vita scorre frenetica e senza sosta all’interno della città di Glass. Una megalopoli fatta di grattacieli immensi, di luci sfavillanti, di strade trafficate, di abitanti agiati ma privi di qualsiasi libertà. Il Conglomerato, ovvero un insieme di corporazioni, regola la quotidianità, e nulla può uscire fuori dagli schemi dettati da esso. Ci sono però delle eccezioni: tra i bianchi tetti della città corrono i runner, ovvero corrieri e spie che, sfruttando le loro abilità legate al parkour e al combattimento corpo a corpo, riescono a trasmettere messaggi o pacchi che normalmente non sarebbero stati accettati. Faith Connors è tra i migliori in circolazione, ma a causa del suo carattere forte si ritroverà presto a lottare contro una delle maggiori corporazioni della città: la KrugSec.
L’idea da cui si sviluppa la trama risulta pressappoco simile a quella del predecessore. Sappiamo però che ciò che conta non è la cornice di un’opera ma il quadro stesso, e questo lo capiamo nel momento in cui comandiamo Faith. Lei è da sempre stata una bella eroina. Una bellezza che non si riferisce solamente ai lineamenti del viso, ma soprattutto al suo tatuaggio sotto l’occhio, alle sue capacità atletiche, alla sua tenacia. Tutto ciò l’ha resa una protagonista atipica e interessante nel panorama videoludico. Tuttavia nel primo Mirror’s Edge la sua figura non era stata trattata a dovere, facendola cadere in secondo piano. Al contrario, già nei primi istanti di Catalyst, Faith viene riproposta attraverso una nuova caratterizzazione. Ciò è evidente nelle numerose cut-scene a lei dedicate, nelle espressioni realistiche e naturali, e in una trama incalzante e ricca di personaggi. Faith infatti è la nostra protagonista, ma presto si ritroverà a interagire con diverse figure, anch’esse ben caratterizzate, il che dona maggiore serietà e importanza alla storia.
Passiamo adesso alla componente fondamentale di Mirror’s Edge Catalyst, ovvero il gameplay. Dimenticate il concetto di linearità, poiché il titolo in questione non ne ha. Se prima bastava percorrere una strada, seguendo gli oggetti colorati di rosso, in Catalyst la mappa di Glass assume un ruolo molto importante, poiché saremo noi a decidere a cosa dare priorità. Aprendola noteremo diversi loghi che rappresentano le varie missioni sparse, le quali si dividono in principali e secondarie. Di conseguenza, sempre attraverso il parkour, ci ritroveremo a svolgere sfide di velocità, a consegnare pacchi o messaggi entro un limite di tempo, e, ovviamente, a proseguire nella storia.
In qualsiasi missione troveremo gli oggetti rossi per aiutarci nell’orientamento, ma non solo. Possiamo attivare la prospettiva del runner, la quale farà apparire una scia rossa che segnerà il percorso più facile, ma non per forza il più veloce. Ciò accresce la componente esplorativa, già arricchita dalle decine di collezionabili nascoste in città. Oltre alle classiche valigette gialle, possiamo trovare chip, files, messaggi audio, Gridleaks (importanti per ottenere esperienza) e molto altro ancora. Questo ci porterà più volte a ripassare in zone già visitate, rendendo familiare Glass e dando a noi la sensazione di essere i padroni della città.
Per quanto riguarda i comandi, il distacco con il predecessore è all’inizio poco evidente. Chi ha giocato al capitolo del 2008 si troverà subito a proprio agio con i tasti (rimasti invariati), con la visuale in prima persona e il rosso degli oggetti che risalta tra il bianco degli edifici. Accanto a questi aspetti già noti vi sono delle novità. Faith è infatti tra i migliori runner di Glass, ma questo non vuol dire che è già alla massima esperienza. Ecco perché, nel corso dell’avventura, acquisiremo punti exp che ci permetteranno di sbloccare le abilità della ragazza attraverso un comodo menù. I potenziamenti riguardano i movimenti, il combattimento e il gear. Quest’ultimo è legato alla capacità di Faith di utilizzare il MagRope, ovvero una corda magnetica che le permetterà di superare grosse distanze.
Per quanto riguarda le mosse di combattimento, Mirror’s Edge Catalyst è stato decisamente arricchito. Faith infatti non può usare le armi, quindi per far fronte ai nemici che monitorano la città, può fare affidamento solo su sé stessa. Di base si tratta di sferrare calci o pugni, ma attraverso l’uso delle levette analogiche, e la combinazione di movimenti atletici, Faith può mettere KO i nemici in diversi modi. Anche in questo caso i comandi sono pochi, semplici e immediati, ma ciò non vuol dire per forza mancanza di difficoltà. Al contrario, questo si traduce in adrenalina e ritmo incalzante, poiché, ad esempio, possiamo atterrare un nemico mentre scivoliamo giù da una corda, o mentre ci dondoliamo su un tubo. Il tutto è reso appagante dal passaggio cinematografico dalla prima alla terza persona, mostrandoci Faith far fuori i nemici con classe (e rabbia).
Un altro elemento interessante di Mirror’s Edge Catalyst è la componente social. All’interno della mappa possiamo vedere i loghi dei nostri amici che in quel momento stanno giocando. Inoltre possiamo sfidarli nelle gare a tempo, i cui risultati verranno inseriti in una tabella condivisa. Ciò aumenta il senso di competitività, oltre a caratterizzare ulteriormente il gioco, evitando di cadere nell’errore già citato precedentemente di una scarsa longevità.
Per quanto riguarda il lato estetico, abbiamo già detto quanto siano belli i look dei personaggi e le loro espressioni. Il motore grafico basato sul Frostbyte 3.0 crea dei risultati soddisfacenti, anche se, almeno nella beta, questi sono limitati ai personaggi principali, mentre il resto risulta abbastanza scarno. Per fortuna questo discorso non lo si può fare su Glass. La città pullula di vita, come dimostrano i pannelli pubblicitari, i droni che solcano i cieli, le scie luminose delle strade e gli edifici luccicanti.
Riguardo al doppiaggio, la closed beta è interamente in inglese, quindi non possiamo valutarlo per bene. Purtroppo non abbiamo ancora conferme sulle voci italiane, ma ci auguriamo un cambiamento, almeno per la voce di Faith. Viceversa, le musiche riprendono lo stile del capitolo precedente: Solar Fields, uno dei musicisti che ha curato i brani nel 2008 è stato riconfermato. Viene riproposto dunque il genere elettronico che si amalgama perfettamente non solo con l’adrenalina provata da Faith, ma anche col contesto futuristico rappresentato da Glass.
La closed beta di Mirror’s Edge Catalyst è stata una prova concreta della volontà di DICE. Tutto ciò che c’era di bello in Mirror’s Edge viene riproposto, ma allo stesso tempo sono stati eliminati gli aspetti negativi che lo avevano caratterizzato, portando a delle succose novità come la componente free roaming e social, un menù delle abilità, e una trama trattata in maniera più matura e appassionante. Dopo aver toccato con mano l’impegno messo da DICE, non ci resta che aspettare il 9 giugno per porre fine alle nostre grosse aspettative.