Mirror’s Edge Catalyst
Durante la conferenza Electronic Arts di E3 2013 è partito un enorme boato non appena è stato mostrato il primo trailer di Mirror’s Edge Catalyst, all’epoca percepito come un seguito del precedente titolo realizzato da DICE. Era bastato un solo minuto di trailer per galvanizzare i presenti in sala, e confortare i fan sulla realtà di un nuovo gioco dedicato alla runner Faith, dopo diverse illusioni.
Quest’anno, all’E3 2015, il pubblico videoludico ha avuto un’ulteriore conferma, venendo a conoscenza degli elementi che caratterizzeranno il nuovo Mirror’s Edge Catalyst, disponibile per PlayStation 4, Xbox One e PC il 23 febbraio 2016..
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Distopia
Se nel primo Mirrors Edge lottavamo in una città ignota, senza nome, per rimarcare la passività cui era soggetta, in Catalyst sappiamo di operare nella metropoli di Glass: un grosso agglomerato privo di un governo, in cui il potere politico ed economico è retto da corporazioni. La società è succube del loro dominio, accettando in maniera inerte uno stile di vita fatto di consumismo sfrenato e intrattenimento fine a sé stesso, in cambio della privacy e della libertà. Tutto è controllato come una perfetta catena di montaggio.
In questo contesto operano i runner, spie e corrieri abili nel parkour, poiché è proprio sui bianchi tetti dei grattacieli di Glass che la vita ritorna a prendere colore. Noi rivestiremo i panni di Faith, una ragazza temeraria e impavida.
Ciononostante, ormai è ben chiaro che Mirror’s Edge Catalyst rappresenta un nuovo inizio. Il numero due non è accostabile al titolo, in quanto si tratta di un reboot, volto a far conoscere l’affascinante personaggio di Faith, di cui poco si sapeva se ci si basava unicamente sul precedente capitolo. Adesso avremo modo di comprendere il carattere temerario e spregiudicato di cui è dotata, che la porterà a scontrarsi con una delle maggiori corporazioni che governano la città: la KrugerSec, un istituto di sicurezza guidato da Grabriel Kruger, un uomo senza scrupoli e spietato.
Una lotta tra Davide e Golia, tra una ragazza ribelle e un colosso del potere. Nonostante la pericolosità della lotta, Faith non accetterà compromessi, e sfiderà il nemico con le sue capacità, ovvero agilità, eleganza e furbizia. Per far parte dei runner, ha giurato di non fare mai ricorso alle armi, e nemmeno davanti alle situazioni più pericolose scenderà a compromessi.
Il ricco repertorio di movimenti e mosse (rigorosamente a mani nude) dimostrano quanto detto. Già nel precedente Mirror’s Edge potevamo fare diverse acrobazie o mosse di combattimento attraverso delle mini-sequenze dei tasti. In Catalyst tutto ciò è stato reso più vario, dando al giocatore più possibilità su come affrontare un ostacolo o un nemico, grazie anche all’aggiunta di accessori che permettono di avere ulteriori scelte su che approccio adottare.
La maggiore libertà non riguarda, tuttavia, i soli movimenti. Uno degli aspetti meno apprezzato nel vecchio capitolo era la linearità dei livelli. Il percorso da fare era unico, e l’esplorazione era veramente ridotta. I ragazzi di DICE hanno quindi imparato dai propri errori, proponendo un gameplay più vario. La storia è composta da missioni interconnesse, le quali avranno diversi obiettivi per essere superate. Non sarà più sufficiente raggiungere un punto della città, ma dovremo superare prove a tempo (come nella missione “Volata”) o enigmi ( come in “Hack del Cartellone”). Faith infatti non è una semplice atleta, ma è una spia, pronta a trovare una soluzione per qualsiasi situazione. Il tutto verrà vissuto in prima persona per una totale immedesimazione con la nostra protagonista. D’altronde proprio la visuale in prima persona rappresenta l’elemento principale del brand.
Una città dai mille volti
Glass è una grossa metropoli che pulsa di apatica vita, frenetica e allo stesso tempo immobile, come i cittadini che la abitano. Gli sfavillanti grattacieli si contrappongo alle gallerie buie e ai corridoi grigi di strutture sotterranee. Spazi aperti e spazi chiusi si alternano, portandoci a raggiungere il punto più alto della città, per poi arrivare a quello più oscuro. La varietà delle ambientazioni, già presente in Mirror’s Edge, vuole mostrare la doppia faccia della città.
Il trailer mostrato a E3 2015 è stato realizzato con il motore grafico di gioco, il Frostbyte 3.0, ripreso dalla versione precedente utilizzata in Battlefield. Le sequenze disegnate, viste nello scorso titolo, lasciano spazio a una grafica realistica e più seriosa. Quanto alla soundtrack, non si hanno ancora notizie a riguardo, ma ci auguriamo che venga mantenuto lo stile elettronico di Mirror’s Edge, che calzava a pennello col contesto, enfatizzando l’adrenalina o la libertà provata da Faith.