Minecraft: Dungeons: Provato – Gamescom 2019
La poliedricità inespressa di un franchise
Se c’è una cosa che il mondo dell’intrattenimento ci ha nostro malgrado insegnato è che una gallina dalle uova d’oro va sfruttata fino all’ultimo, e all’annuncio di Minecraft: Dungeons sono stati in molti a pensare che stesse succedendo esattamente questo, pur nell’innalzamento del vento dell’hype.
Erano paure giustificate? È solo un banale tentativo di svuotare la miniera fino all’ultimo sasso?
Almeno da quanto abbiamo provato? No… o meglio, non del tutto. Annunciato al MineCon Earth 2018 e in pubblicazione su Windows, Xbox One, Xbox Game Pass, Nintendo Switch e PlayStation 4 nella primavera del 2020, Minecraft: Dungeons cavalca l’onda del successo di Minecraft e tenta di trasportarne meccaniche e grafica in un contesto più dungeon crawler e meno survival.
Il risultato? Un figlio degno dei suoi genitori, con pro e contro.
Abbiamo potuto mettere le mani su Minecraft: Dungeons già nella prima mattina di Gamescom 2019, con un hands-on di 15 minuti che ha fatto luce su molti dei dubbi che ci erano sorti in fase di annuncio del titolo, sollevando però alcune più concrete paure.
Il primo visibile aspetto di questo dungeon crawler, quello grafico, è senza dubbio il successo più indiscusso di Mojang: ogni pixel e cubetto riesce istantaneamente a farci capire che ci troviamo nell’universo di Minecraft, in una sorta di impulsivo déjà vu che con fatica lascia spazio al senso di novità che il titolo meriterebbe. A spiazzare in positivo sono, nell’immediato, HUD e inquadratura isometrica dall’alto, elementi che inquadrano Minecraft: Dungeons in un contesto, alla Diablo, che incuriosisce ancora prima di mettere mano al pad. Con i controlli si prende confidenza in velocità, alternandosi con abilità tra colpi d’arma ravvicinata, colpi dalla distanza e abilità speciali: ogni arma e armatura ha fino a 3 spazi per incantesimi (aumentabili a 4 solo nel caso di oggetti ultra-rari), una sorta di punti abilità che otterremo ad ogni passaggio di livello e che ci permetteranno di affrontare al meglio le orde di agguerriti nemici che troveremo sul cammino.
Ogni livello è un enorme dungeon strutturato a stanze, con obiettivi in costante aggiornamento; il livello di difficoltà è ben calibrato, capace inoltre di variare a seconda che si decida di affrontare l’avventura da soli o in compagnia (fino a 4 giocatori massimi totali).
Purtroppo è inutile scappare all’evidenza, e Minecraft: Dungeons, da vero e proprio dungeon-crawler, sfora costantemente in un tripudio di button mashing, rendendolo a volte più tedioso di quanto le premesse promettevano, complice un livello di calibrazione delle armi non ottimale ma, per stessa ammissione del developer, ancora in lavorazione, ben prima della certa (per quanto lontana) fase Pre-Alpha: raramente ci siamo trovati a preferire un’arma da danno ravvicinato rispetto alla balestra di cui il nostro PG era munito, e con ancora meno frequenza ci siamo trovati ad utilizzare la “super” di cui il nostro avatar virtuale si ritrovava armato.
Il fatto che elementi così centrali di questa escursione RPG di Minecraft risultino d’istinto come non essenziali ad un giocatore novello non promette bene sulla distanza, speriamo solo Mojang usi il tempo a disposizione per migliorarne le meccaniche di base e loro applicazione.