Milan Games Week 2017: provato Daymare: 1998
Uno dei motivi più interessanti per partecipare alla Games Week, tenutasi lo scorso weekend in quel di Milano, è l’occasione per il pubblico e la stampa di settore di incontrare gli sviluppatori indipendenti italiani e provare i loro titoli in lavorazione. Tra questi, il team di Invader Studios si è guadagnato negli anni passati una rilevante attenzione mediatica grazie al progetto di remake di Resident Evil 2, ambizione nata dalla passione dei membri del team per i survival horror classici di cui molti sentono la mancanza, ma anche dalla volontà di mettere alla prova le proprie capacità.
Per chi si fosse perso la storia, il progetto attirò un hype sorprendente da parte di giocatori e media, e venne quindi ampliato passando dal motore grafico Unity all’Unreal Engine 4. Quando questo remake raggiunse una vasta attenzione internazionale, Capcom richiese ufficialmente di interrompere i lavori, ma evitando un poco cordiale cease and desist, invitando anzi i ragazzi di Invader Studios nel loro studio di Osaka per un incontro amichevole.
Da quel momento il team decise di reindirizzare il lavoro svolto fino a quel momento nella nuova IP Daymare: 1998, e se ve lo steste chiedendo: no, l’anno del titolo non è casuale: oltre ad essere l’anno di uscita di RE2 è anche quello che i membri di Invader considerano come apice della produzione videoludica e cinematografica degli anni ’90 a loro particolarmente cara. Un punto di partenza creativo da cui Daymare si avvia per farci riscoprire il genere survival horror in chiave moderna.
Alla Games Week è stata presentata una nuova demo in pre-alpha del titolo, che ovviamente non potevamo non provare.
Della trama alla base del titolo per ora vi basti sapere che implicherà un incidente con uno speciale gas che tramuta gli esseri umani in creature deformi e aggressive. L’avventura ci metterà nei panni di tre protagonisti, ognuno dei quali sarà coinvolto in maniera diversa dagli eventi fornendo al giocatore punti di vista differenti della storia. Durante la demo presentata abbiamo controllato un agente speciale in un’infiltrazione in un centro di ricerca colpito dal gas.
Durante la prova abbiamo notato gli ottimi risultati con l’Unreal Engine 4, con una resa grafica convincente e suggestiva. L’intento degli sviluppatori di creare un’atmosfera immersiva è favorito anche dalla sostanziale assenza di qualsiasi interfaccia su schermo a occupare la nostra visuale. A parte il necessario mirino richiamabile in modalità mira, persino il menu principale non è in sovrimpressione ma si presenta realisticamente come un device agganciato al polso del protagonista. Tramite esso è possibile controllare e gestire l’inventario, consultare la mappa e i vari materiali collezionabili sparsi per il gioco, che arricchiranno il background e la trama.
Tra le novità più interessanti presentateci dai ragazzi di Invader c’è il sistema di ricarica e gestione delle munizioni. Sarà infatti possibile ricaricare la nostra arma in maniera lenta o rapida: nel primo caso il personaggio inserirà manualmente i colpi nel caricatore già presente nell’arma, mentre scegliendo di ricaricare rapidamente verrà gettato e cambiato al volo l’intero caricatore, con gli eventuali colpi rimanenti al suo interno; sarà poi possibile recuperare da terra il caricatore scartato. Un sistema realistico e interessante, che si allontana dai sistemi automatici dei normali shooter. Disporremo inoltre di una scatola di munizioni da cui attingere tramite il menu per ridistribuire i proiettili nei caricatori. Questo sistema di gestione è particolarmente adatto in un gioco come Daymare: 1998 dove non troveremo in giro abbondanza di munizioni, ma anzi dovremo usarle con parsimonia.
Una volta entrati nel centro di ricerca, per proseguire abbiamo dovuto risolvere un paio di enigmi ambientali, uno prettamente deduttivo e un altro di genere “hacking” basato sul tempismo nel premere i tasti al momento giusto. Superati gli ostacoli, l’inquietante desolazione dell’ambiente ha velocemente lasciato spazio a una fase ben più adrenalinica in cui abbiamo dovuto fronteggiare l’avanzata delle minacciose creature. Qui la difficoltà del titolo si è palesata prepotentemente, mettendo in evidenza come sia lontana dalle logiche shooter di altri sviluppatori. Con poche munizioni a nostra disposizione e degli avversari aggressivi e coriacei da affrontare, il gioco ci obbliga a trovare il sangue freddo per affrontare la situazione con tattica e precisione, tenendo sempre a mente il numero di colpi a nostra disposizione e gestendo l’ambiente circostante a nostro vantaggio.
Daymare: 1998 promette una sana dose di adrenalina e un livello di sfida che faccia riscoprire il vero senso della parola “survival”, il tutto condito da un’atmosfera cupa e opprimente capace di tenerci col fiato sospeso, ma anche di stimolarci a usare il cervello. Il titolo di Invader Studios sembra migliorare sempre più e non vediamo l’ora di avere nuovi dettagli in merito. Se siete amanti del genere vi consigliamo decisamente di tenerlo d’occhio.