Da Sequel a Prologo per colpa di Raiden
Contrariamente a quanto si possa credere, Metal Gear V: Ground Zeroes non era originariamente destinato a far parte del quinto capitolo della saga. Bensì, come detto da Kojima stesso, era da principio pensato come un sequel stand alone di Metal Gear Solid: Peace Walker, titolo uscito su PSP nel 2010 che mostra le vicende di Big Boss ed i suoi Militaires Sans Frontieres dopo gli eventi di MGS3, intenti ad evitare una nuova crisi Cubana in Nicaragua fra doppi e triplogiochisti. L’arco di temporale di Ground Zeroes è immediatamente successivo a Peace Walker e già dai primi trailer si potevano trovare vari riferimenti al capitolo fra cui alcuni protagonisti: Kaz, Paz, Chiper e Chico, ed alcune location come la Mother Base. I piani cambiarono per via dei ritardi nello sviluppo dovuti in parte alle vicissitudini di Metal Gear Rising, e alle prime notizie sulle nuove console Kojima ha deciso di fare del suo progetto un prologo al vero e proprio quinto capitolo della saga: The Phantom Pain. In questa nuova veste, Ground Zeroes fungerà come fulcro della storia di Snake ed introdurrà il tema della vendetta, che sarà uno dei temi alla base di Metal Gear Solid V.
Un assaggio di Open World
Essendo impostato come prologo, Ground Zeroes ci farà assaggiare le nuove meccaniche di Metal Gear Solid V, che verranno poi approfondite a dovere in TPP. In primo luogo l’ambientazione Open World, caratterizzata da uno spettacolare ciclo giorno-notte che purtroppo non eviterà le fastidiose schermate di caricamento. Mentre in Ground sarà appena accennata nel campo di prigionia Cubano che farà da sfondo alla storia, l’aspetto Open World verrà approfondito nelle desolate lande afghane in TPP. Altra vera e propria innovazione del gameplay sarà la Reflex Mode: la discussa modalità slow motion che verrà attivata quando si sarà scoperti dal nemico e permetterà a Snake di effettuare le dovute contromosse CQC per stendere o rubare l’arma ai soldati nemici. Va detto che questa modalità sarà disattivabile nelle opzioni e chi volesse disattivarla sarà debitamente compensato alla fine delle missioni.
Il Marking dei nemici e l’utilizzo dei mezzi di trasporto: il primo sostituirà completamente il caro vecchio Soliton Radar, e nonostante sarà del tutto opzionabile marcare i propri nemici in una missione è consigliabile farlo per chi vuole godersi un’infiltrazione senza procurare allarmi. Per marcare i soldati nemici basterà osservarli attraverso il binocolo, ovviamente da una dovuta distanza. I mezzi invece, vera innovazione introdotta in Ground Zeroes, saranno utili sia per l’avvicinamento ai campi base che per la fuga. Durante i vari video sono stati mostrati diversi mezzi di trasporto: dagli elicotteri inviati in soccorso dalla Mother Base alle Jeep e furgoni (utili per fare fughe spettacolari all’Indiana Jones), fino a veri e propri Carri armati, quest’ultimi per il momento mostrati solo in TPP.
Passando invece all’interfaccia si nota subito dai primi trailer come in Ground Zeroes sia cambiata di molto rispetto ai precedenti capitoli, e, secondo quanto dichiarato da Kojima, in TPP sarà completamente diversa. Se dapprima lo schermo era riempito dalla barra della vita e la lista degli accessori/armi, in Ground Zeroes la barra della vita è stata tolta definitivamente. Come negli fps di ultima generazione, la vita si rigenererà automaticamente quando Snake sarà al riparo. Ogni ferita inferta a Snake farà macchiare la schermata di sangue ostacolando la visuale. Mentre per quanto riguarda armi e accessori saranno visibili in un sottomenù che comparirà premendo un tasto, similmente a quanto introdotto in Peace Walker.
Un Metal Gear tascabile ed editabile
Sebbene non sia ancora chiaro se questo nuove features saranno presenti anche in Ground Zeroes, in MGSV sarà possibile creare delle proprie missioni: sarà possibile scegliere la location, l’atmosfera (giorno/notte), il numero dei nemici e l’obiettivo da raggiungere. Queste missioni si potranno creare anche grazie all’uso di tablet e smartphone e si potranno condividere con amici. L’interazione con il mobile sarà parte integrante del gioco, Kojima ha annunciato di recente che sarà possibile visualizzare la mappa ed i vari obiettivi nei propri dispositivi mentre si gioca; la decisione di creare un MGS Open World è stata fatta anche per favorire queste interazioni, più difficili in un gioco lineare.
Una delle nuove features che saranno di certo presenti in Ground Zeroes sarà la possibilità di importare musica nel gioco, da ascoltare grazie al walkman di Snake o come sottofondo nell’elicottero che vi porterà in missione. In Ground Zeroes sarà possibile importare musica nel menù dedicato all’ascolto delle audiocassette, già presente in Peace Walker, dove si potevano ascoltare le registrazioni dei personaggi svelando parecchi retroscena. Speriamo che questa funzione sia rimasta tale anche in Ground Zeroes.
Meglio su Sony o Microsoft? Console next gen o old gen?
Per quanto riguarda la disputa fra le varie console che ospiteranno questo sequel, va detto che il FOX Engine riesce a mostrare i propri muscoli sia nelle console old gen che ovviamente nelle nuove, con dettagli definiti, IA dei nemici impressionante e condizioni del meteo variabili. Tutto gira intorno ai frame rate: se infatti nelle console di vecchia generazione il titolo girerà a 30 fps (con probabili cali vista la mole di oggetti e texture da caricare), nelle console di nuova generazione saranno garantiti i 60 fps con un notevole aumento di fluidità. Per quanto riguarda la sola disputa Sony vs Microsoft, a parità di prestazioni Kojima ha annunciato che entrambe le versioni avranno dei contenuti bonus esclusivi. Mentre già sappiamo che gli utenti Sony avranno in regalo la missione esclusiva ‘MGS1 Deja-Vu’, che rievocherà gli eventi descritti nel primo episodio uscito su PSOne e riprodurrà, in stile flashback, le scene originali di questo best seller, grafica poligonale vintage, condizioni meteorologiche e nemici originali inclusi, non sappiamo ancora nulla circa i bonus che riceveranno gli utenti di Microsoft.
In conclusione la decisione su quale versione scegliere si riduce ad un mero confronto economico, infatti il titolo sarà venduto al prezzo di 29,90€ in forma fisica su PS3/Xbox 360 e per il momento solo in digitale su PS4/Xbox One, mentre la versione digitale per PS3/Xbox 360 a 19,90€. Considerando che questo sarà un acquisto obbligato per chi vorrà cimentarsi in The Phantom Pain, a voi la scelta!
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