Mecha BREAK ANTEPRIMA | GAMESCOM 2024
Con Mecha BREAK Amazing Seasun Games sembra capace di unire con garbo azione frenetica, personalizzazione dettagliata e una buona narrazione, pur nel contesto di un titolo multiplayer... ma, pad alla mano?
Non mi sono mai immerso nel mondo dei giochi di mecha, ma con l’uscita di Armored Core (leggiti la recensione di Alessandro) che ha recentemente catturato l’attenzione, la curiosità è cresciuta.
Adesso, Mecha BREAK di Amazing Seasun Games sembra destinato a portare questa curiosità a nuovi livelli. Con la sua combinazione di combattimenti su larga scala, personalizzazione profonda dei mecha e una varietà di modalità di gioco, questo titolo promette di essere un’esperienza esplosiva per i fan del genere e per i neofiti come me.
Mecha BREAK ANTEPRIMA | GAMESCOM 2024
Mecha BREAK offre una gamma diversificata di mecha da scegliere, ognuno con uno stile di gioco unico. Da potenti mecha d’assalto a eleganti unità di ricognizione, passando per cecchini precisi e supporti strategici, il gioco offre una varietà di opzioni per soddisfare ogni tipo di giocatore. Ma non è solo una questione di scegliere il mecha giusto; la personalizzazione è al centro dell’esperienza.
Ogni mecha può essere modificato nei minimi dettagli, con opzioni che vanno dalle verniciature complete del corpo a colori unici per armature e armamenti, fino a finiture metalliche e decalcomanie che permettono di creare una vera e propria opera d’arte da battaglia.
Il cuore pulsante di Mecha BREAK è, ovviamente, il combattimento. Che si tratti di scontri a distanza ravvicinata con spade laser agili o di colpi devastanti con asce da battaglia imponenti, ogni battaglia promette di essere intensa e adrenalinica. Il gioco incoraggia un mix di tattiche e strategie, con meccaniche che premiano la precisione, la velocità e la capacità di adattamento. Navigare tra bombardamenti intensi, sfondare le difese nemiche ed eseguire imboscate furtive saranno tutte abilità essenziali per sopravvivere e vincere.
Il gioco promette anche una narrazione coinvolgente, esplorando le storie personali di piloti unici, ognuno con una motivazione che li spinge a cercare la libertà e a forgiare un nuovo destino. Che si tratti di un guerriero solitario, una nobile ragazza senza paura o un veterano stagionato, ogni personaggio aggiunge un ulteriore strato di profondità all’esperienza.
La componente multiplayer di Mecha BREAK porta l’azione su un altro livello, con squadre di 3 o 6 giocatori che si affrontano in battaglie strategiche e coordinate. E se questo non fosse abbastanza, il gioco introduce anche una modalità battle royale fino a 60 giocatori, dove solo i più abili e astuti sopravvivranno. Evita tempeste di impulsi, eludi rivali agguerriti e prendi il controllo del campo di battaglia per emergere come il mecha dominante.
Sulla carta Mecha BREAK è quindi un’esperienza completa, e Amazing Seasun Games sembra capace di unire con garbo azione frenetica, personalizzazione dettagliata e una buona narrazione, pur nel contesto di un titolo multiplayer… ma, pad alla mano?
Gli appuntamenti finali
Per trasparenza lo voglio dire: Mecha Break è stato il mio penultimo appuntamento della fiera. Purtroppo non avevo il tempo di provarlo sullo showfloor, cosa che hanno fatto i miei colleghi Emma e Loris (e forse potreste leggere qualche parola a riguardo più tardi), ma ero comunque incuriosito da questo gioco di Mecha che si relazionano l’un l’altro con la violenza.
Arrivato all’appuntamento, un breve filmato introduttivo mi ha raccontato le principali modalità di gioco: 3v3, per partite molto rapide e orientate all’ambito esports, con 5 diverse mappe disponibili; 6v6, un PvP più tradizionale con un’altra manciata di mappe, ognuna in grado di offrire diverse opportunità difensive e offensive; la mega modalità PvEvP, con un massimo di 60 giocatori (immaginatevi il casino) e una tra le mappe più grandi in un gioco PvP. È quest’ultima quella che ho potuto provare, e sono felice di poterne parlare molto positivamente.
Ho deciso di concentrarmi su un solo mecha, Stego, un tank con un paio di abilità particolari. In Mecha Break potremmo personalizzare l’estetica dei nostri Mecha e, limitatamente, le loro parti, con l’aggiunta di mod comprabili nello shop interno al gioco: nulla a che fare con le transazioni in-game, che saranno presenti ma solamente legate all’acquisto di elementi estetici.
Se da un lato potremo quindi colorare un numero spropositato di parti del mecha, dall’altra non sarà possibile troppa varietà meccanica, se non cambiando il mecha stesso. Alcuni sono, appunto come quello da me scelto, più lenti e dedicati a colpi costanti e più cadenzati, oltre ad una modalità torretta che ho usato ben oltre quanto mi aspettassi, complice la soddisfazione della potenza di tiro unita al minimo del rinculo.
Da fermo, ironicamente, ho potuto osservare con abbastanza precisione quanto mecha più mobili e dinamici mi stessero ostacolando e in che modo, in particolare uno chiamato Alysnes, dalla build media e capace di chiamare dall’orbita (una volta per match, apparentemente) una sostituzione dei suoi scudi, se distrutti.
Salta, scatta, spara
Il team si sta ovviamente concentrando sui feedback dell’utenza per quanto riguarda il bilanciamento dei vari mecha, ma nella mia mezz’ora di prova PvEvP non ho percepito il minimo sbilanciamento, e potrebbe essere il segnale di un ottimo lavoro fatto o a livello di system design o nella fase di playtesting.
Combattere con il mio mecha è stato immediato e riconoscibile, e solo la presenza di ulteriori attacchi nei tasti numerici mi ha leggermente confuso e fatto “inciampare” in attacchi fuori tempo e morti occasionali involute, che mi hanno comunque ributtato in battaglia in circa 5 secondi. La quantità di elementi a schermo è sicuramente molto violenta, ma la UI é ben implementata e raramente mi sono trovato in confusione nei riguardi del nemico più vicino o del livello dei suoi scudi o del suo livello di salute.
La mappa che ho potuto provare non è estremamente interessante, e sembra troppo secondaria rispetto all’ovvio divertimento con le meccaniche. Non ho intravisto opportunità di gameplay interessanti, nel navigare la distesa che faceva da arena della nostra distruzione, se non qualche ingresso ad edifici che spingono, nel loro essere più limitati nello spazio, ad un combattimento molto più dinamico.
Lo shooting restituisce un buon feedback, sia acustico che visivo, così come i colpi ricevuti, e ogni attacco, distante o vicino che lo si stia eseguendo, ha un giusto peso e una tempistica di evoluzione che sì non lascia spazio all’errore, ma dà soddisfazione quando connette e leggibilità quando missa.
Non posso ancora commentare sulla componente di microtransazioni, che spero non sia massiva nel prodotto finale, ma Mecha Break sembra uno di quei casi in cui si “sopporta” quell’inevitabile aspetto, data la piacevole frizzantezza del gameplay.
Prima di parlarti del mio provato, ti lascio il link alla pagina Steam del titolo,
nel caso volessi vederlo in azione o inserirlo nella tua lista desideri
