Main Assembly: Anteprima – Gamescom 2019
Costruite il costruibile.
Certo, non sono rimaste molte anteprime Gamescom di cui parlarvi, ma uno dei titoli più folli su cui abbiamo potuto posare gli occhi, Main Assembly, non poteva certo mancare al nostro report.
Cubicoli di legno nei quali entrare stando ben attenti alla testa, piccoli gruppetti di gente che beve e ride, videogiochi, cibo, videogiochi, alcool, e altri videogiochi: se dovessi fare un riassunto del booth svedese di Gamescom 2019, userei esattamente queste parole.
In quella che non può che confermarsi come una delle esperienze più tenere della conferenza coloniense, in una piccola casetta di legno abbiamo potuto conoscere i ragazzi di Bad Yolk e la loro incredibile creatura, chiamata Main Assembly. Troviamo davvero difficile esprimere a parole anche solo il concept di questo gioco, ma seguiteci nel tentativo: in esso prendiamo il comando di un piccolo robot che utilizzeremo per superare determinate sfide, unendo la nostra fantasia progettuale alla sua abilità costruttiva, meccanica che livello dopo livello ci spingerà ad allargare il nostro orizzonte cognitivo e a pensare trasversalmente per superare il metaforico (e a volte letterale) ostacolo.
Non c’avete capito nulla, vero? Inizialmente nemmeno noi. Proviamo a districare la matassa insieme.
Ogni “livello” di Main Assembly, almeno nella modalità principale del titolo, ci mette davanti a un obbiettivo che all’inizio sembra banale ma che, tentativo dopo tentativo, si dimostra difficile senza mai diventare apertamente ostile nei nostri confronti: lo stage che abbiamo potuto osservare con i game dev ci richiedeva, ad esempio, di spostare una determinata quantità di pacchi dallo spazio aperto in centro mappa all’interno di un container; dalla struttura base, costituita da una sorta di “seduta” su cui poggia il nostro alter ego robotico, dovremmo ingegnarci a costruire (almeno in questo caso) una sorta di muletto, partendo dai singoli componenti fino ad arrivare (a necessità) al livello di programmazione di ognuno di essi, regolandone quindi i parametri e attribuendo quel determinato comando a quel determinato tasto. A parole è complesso, e vi confessiamo che la curva d’apprendimento iniziale è leggermente ripida, però è una salita a cui le gambe della nostra mente si adattano facilmente, una sorta di cammino di Santiago che non porta alla purificazione interiore quanto al soddisfacente momento eureka.
È difficile spiegare la libertà “costruttiva” (in entrambi i sensi del termine) che Main Assembly vi darà in mano quando arriverà in Early Access nei primi mesi del 2020, perché è onestamente senza paragoni nel panorama odierno, se si esclude la titanica estensione della fantasia; anche solo nella nostra prova ci è capitato di chiedere al game dev se era possibile costruire una cosa X nel modo Y e… poof, in due minuti ci ha costruito quello che gli avevamo chiesto. Se la meccanica di assemblaggio è maggiormente user-friendly e quella che regalerà le soddisfazioni più immediate, siamo sicuri che è la parte di programmazione quella che contro ogni auspicio più stimolerà intelletto e pazienza di chi ci si dedicherà; Bad Yolk ci ha confessato che la versione in Early Access di Main Assembly servirà proprio a metterne alla prova il genoma, a smuoverne ogni granello di terriccio virtuale, alla ricerca di bug da sistemare, feature da aggiungere o meccaniche da tweakare.
Come sempre, non dovete far altro che rimanere sintonizzati per ogni aggiornamento a riguardo.