Mafia II – Anteprima Mafia II
Dalla Sicilia con furore… per la seconda volta!
Vestito elegante ed impeccabile, sguardo serio e minaccioso, portamento austero e autoritario, guance cotonate. È l’immagine di Don Vito Corleone, interpretato da un magistrale Marlon Brando nel padrino, oramai diventato lo stereotipo del classico boss mafioso. Questo per dire, naturalmente, quanto le storie di Mafia hanno attirato, e attirino tutt’oggi tutti quegli artisti in cerca di ispirazione. Dal cinema al teatro, dai romanzi alle graphic novel, la Mafia ha sconfinato anche nell’arte, oltre che (purtroppo) nella stragrande maggioranza del globo.
Anche i videogame, ovviamente, non sono rimasti esenti da tale fascino, e così i titoli dal retrogusto mafioso, con tanto di gangster, bande, cosche, oramai non si contano più. Solamente di recente aspettiamo ben due titoli ambientati in storie di Mafia. Uno di questi è Il Padrino 2 (l’anteprima la trovate qui), l’altro è Mafia 2, seguito dell’osannato Mafia apparso ben sette anni fa (tanti ne sono passati) su PC, Playstation 2 e Xbox, ed ora intenzionato a sbarcare su PC, Xbox 360 e Playstation 3.
Il primo Mafia, sviluppato da Illusion Softworks, ci aveva trasportati nei limpidi anni ’30, in una città americana chiamata Lost Heaven, nei panni di un gangster mafioso di nome Thomas Angelo. Il secondo Mafia, a quanto pare, non avrà alcun legame con il primo, se non nel titolo e nella tipologia di gioco, molto simile al famoso gangster game Grand Theft Auto, ma si discosterà sia per quanto riguarda il protagonista sia per quanto riguarda gli sviluppatori, questa volta i ragazzi della 2K Czech.
La famiglia non si tocca!
Sono passati ben dieci anni dal primo Mafia, ed ora verremo catapultati nel pieno degli anni ’40, poco prima del termine della seconda guerra mondiale, sino ad arrivare ai primi del ’50, in una megalopoli lontanamente ispirata a New York e chiamata Empire City. Il personaggio che verremo chiamati ad impersonare è stato battezzato Vito Scaletta, coriaceo gangster mafioso di probabili origini italiche, che dovrà vedersela con le tre potentissime famiglie criminali che governano in segreto la città: Clemente, Vinci e Falconi. Ognuna delle tre, come immaginabile, cerca di sottomettere le altre due, in un gioco pericoloso e fuori legge avente in premio il dominio su Empire City.
È proprio in questo clima che, sfuggito alla seconda guerra mondiale, capita il nostro Vito, seguito a ruota dai compari Joe Barbaro ed Henry Tommasino, tutti e tre ben decisi a compiere un duro quanto criminoso cammino che li condurrà al vertice del comando mafioso, tutto in linea con i classici stilemi del genere, ricordando le scalate vertiginose di personaggi oramai di culto come il Tony Montana di Scarface. Per sapere di più dovremo ovviamente attendere ulteriori aggiornamenti, oppure immergerci direttamente nel mondo di gioco.
Più pericoloso di un bar mafioso? Un bar mafioso pieno di mafiosi!
Ma non si tocca nemmeno la mia auto!
Grand Theft Auto ha ormai dettato le regole di un genere fatto di azione, sparatorie, gangster e corse folli a bordo di auto rubate. Anche il primo Mafia, in determinata misura, era debitore nei riguardi di quello stile di gioco, anche se in maniera personale, più votata all’ispirazione che non all’emulazione.
Anche questo Mafia II si pone all’interno dello stesso genere, ma con ambizioni ben più grandi del suo predecessore. Per prima cosa le auto avranno un ruolo ben più importante all’interno di tutto il gameplay, ed in maniera particolare anche il loro furto. Se nel primo Mafia Thomas Angelo doveva per prima cosa imparare a rubare una macchina, nel seguito diretto di quel titolo Vito conoscerà già i segreti del mestiere. Se da un lato l’approccio al furto automobilistico verterà su una maggiore semplificazione, dall’altro saremo capaci di scegliere diverse modalità di furto differenti, ed ognuna comporterà delle implicazioni, così che, a detta dello scrittore e sceneggiatore Daniel Vavra, il risultato finale sarà ben differente dall’aprire uno sportello, gettare fuori il conducente e impossessarsi del veicolo. Veicoli che, se sottratti a mafiosi o criminali, potrebbero contenere qualche comparto segreto pieno zeppo di roba illegale o, nei casi più gravi, cadaveri.
Altra importante aggiunta riguardante le auto sarà la possibilità che le roboanti vetture ci lascino a secco, così che dovremo assolutamente portarle a fare il pieno. Questa è una novità assoluta per il genere, che comporterà un maggior realismo, a discapito dell’azione più pura. Fuggire dalla polizia imbestialita e rimanere piantati al terreno per via del serbatoio asciutto non è decisamente da raccomandare, ma è un opzione gradita ai cultori del realismo videoludico.
Sempre per quanto riguarda il realismo, l’intelligenza artificiale della polizia sarà aumentata, così che reagirà in maniera differente ai vari crimini, sia stradali che di vario genere, che verremo portati a commettere. Passare col rosso risulterà ben meno grave che sparare ad un passante; diversificazioni ben importanti, soprattutto contando che in titoli passati entrambe le infrazioni venivano punite con la medesima reazione (sparatorie e inseguimenti con tanto di tamponamenti voluti).
Altre cicche del gioco, che dovranno aumentarne la resa realistica e veritiera, saranno l’approccio alle sparatorie, che dovranno essere ben ponderate senza mai entrare in scena alla Rambo, la quasi totale distruttibilità dell’ambiente (con pallottole che potrebbero passare i muri più fini) e la gestione dei passanti, tutti intenti in una vita realistica ed indipendente: fumeranno, si incontreranno, guideranno, prenderanno il taxi e molto altro ancora. Naturalmente quest’approccio free roaming sarà meno importante dell’avanzare della trama, che dovrebbe essere abbastanza lineare ed accattivante, ma comporterà una buona dose di side quest, molte anche consistenti, che ci impegneranno a fondo e sazieranno (o almeno, ci proveranno) la nostra voglia di libertà.
Pronti ad entrare in azione!
Nostalgia dei 40
La cosa che colpisce subito l’occhio in un videogioco è la grafica. Un comparto tecnico di tutto rispetto non può che portarci ad esclamare "wow", decretando parte del successo del titolo. Graficamente parlando, dunque, Mafia II è uno di quei giochi capaci di strapparci uno "wow" o, almeno, lasciarci intendere che così sarà.
La cura visiva si vede sin da subito. Texture di altissima qualità, poligoni esteticamente eleganti e ben disegnati, giochi di luce e ombra mai mal calibrati, portano a farci scoprire la profonda cura apportata al titolo. Anche i visi dei vari personaggi sono ben gestiti, risultando davvero realistici, soprattutto per quanto riguarda i capelli, vero punto debole di molti giochi ma qui ricreati in maniera egregia.
C’è da fare un plauso anche per la perfetta resa grafica del periodo storico. Da qualsiasi parte si guardi, infatti, non sorge neanche per un momento il dubbio: "ma in che periodo siamo?". Gli anni 40 sono stati ricreati con tanto di particolari, senza fermarsi solo sulle macchine (davvero ben fatte), ma ampliando il discorso a tutto il mondo di gioco, dagli abiti ai palazzi, dalle strade alle armi. Il tutto, naturalmente, immerso in un contesto dal taglio fortemente cinematografico.
Gli anni 40 rivivono su schermo
In conclusione
Se avete amato Mafia alla follia sarete saltati sulla sedia nel leggere questa anteprima. Non v’è dubbio che questo secondo episodio sia davvero atteso, soprattutto grazie ad una serie di screenshot che fanno sperare più che bene. In un periodo videoludico dominato da GTA4, e che vedrà anche l’arrivo del Padrino 2, Mafia II dovrà dimostrare di avere fegato da vendere per dominare la scena. Naturalmente, il fatto di seguitare ad un titolo tanto amato quanto il primo Mafia non può che fare bene, tanto all’Hype quanto alle aspettative.
Ancora non conosciamo una data precisa per l’uscita del titolo, ma tutto fa pensare che gli scaffali lo ospiteranno entro fine 2009.