Lost Sphear – Provato
Negli uffici di Koch Media abbiamo potuto provare per 30 minuti la nuova fatica di Tokyo RPG Factory: Lost Sphear. Il mondo dei JRPG sta vivendo un momento delicato: l’eterna lotta tra chi vede questa tipologia di giochi in maniera più conservativa e chi invece crede si debba intraprendere una strada più action è sempre più aspra. Lost Sphear prova a risolvere questo stallo con la sua personale visione del genere, interpretandolo come ibrido intrigante tra nuovi orizzonti e vecchie nostalgie.
Il fulcro delle novità introdotte dal titolo risiede nel gameplay: il nuovo sistema di ATB (Active Time Battle) sviluppato da RPG Factory fa tesoro del feedback ricevuto dalla community dopo I am Setsuna, e introduce la possibilità di muovere il personaggio prima dell’esecuzione di un attacco. Questa caratteristica permette non solo di evitare quella sensazione di immobilismo classica degli RPG a turni, ma dona ulteriore profondità ai personaggi, che avendo a disposizione diversi tipi di equipaggiamento potranno ora essere più coerenti con i loro arsenali. Ognuno dei membri del party sarà infatti personalizzabile con una determinata tipologia di armi che andrà a influire sull’area d’impatto dei colpi: il poter muovere dunque il personaggio e lo stabilire dove il colpo andrà a segno contribuiscono a creare una maggiore profondità a favore di strategie più elaborate durante le battaglie.
Altra importante introduzione a livello di gameplay è la possibilità di utilizzare armature particolari che trasformeranno i nostri protagonisti in costrutti di pura magia, ognuno dei quali potrà assorbire un elemento specifico (acqua, fuoco, terra, fulmine, ecc) infliggendo così una grande quantità di danni ma rimanendo al contempo esposto a possibili danni fatali se colpiti dall’elemento opposto. Una barra posizionata vicino all’icona del personaggio indicherà il momento in cui sarà possibile utilizzare l’armatura, se equipaggiata in precedenza. Sempre sul fronte gameplay, da segnalare il Momentum Mode: la possibilità di infliggere danni critici aggiuntivi durante un attacco, attivando manualmente l’opzione nel momento dell’attacco se uno dei rispettivi indicatori (per un massimo di tre) sarà attivo. Questi indicatori corrispondo a pallini sopra l’immagine del giocatore e si ricaricano nel tempo, con un cool down di qualche secondo.
Gameplay a parte, Lost Sphear non dimentica la trama e tutto ciò che le fa da contorno: Kanata, questo il nome del protagonista, accompagnato dai fidati amici Lumina e Locke, intraprende un viaggio alla scoperta dei ricordi, elemento centrale e ricorrente all’interno del mondo di gioco. Tra personaggi misteriosi e leggende antiche, saremo catapultati in un universo affascinante che non sfigurerà se paragonato ad alcuni ben più affermati JRPG del passato. Per quello che abbiamo potuto vedere i personaggi e l’ambientazione saranno sembrati indubbiamente molto ispirati. Nota di lode va fatta alla colonna sonora: ci ha accompagnato in con melodie adeguate cullandoci o incalzando il ritmo a seconda della situazione su schermo.
Lost Sphear ci è sembrato pronto a reclamare il suo spazio in un mondo, quello dei JRPG, che non lascia margine di errore. Il gameplay, fresco e solido allo stesso tempo, viene ben supportato da una trama e da una caratterizzazione dei personaggi adeguati al contesto. I dubbi sulla longevità e sulla profondità del sistema di sviluppo di personaggi ed equipaggiamento tuttavia rimangono; per valutarli però c’è ancora tempo, il gioco infatti è previsto per il 23 gennaio 2018 sul mercato occidentale per PC Steam, PlayStation 4 e Nintendo Switch,