Lineup 2023 di 505 Games – Provato
Tattici post-apolittici e mondi fantastici con un combat system strutturato al centro del provato.
Negli uffici di Milano ho potuto provare due dei titoli in uscita il prossimo anno sotto l’etichetta 505 Games, nata proprio a Milano nel 2006 e salita alla ribalta con la pubblicazione di Cooking Mama e Zumba Fitness, fino ad arrivare a partnership importanti quanto quella con Remedy per la pubblicazione di Control.
La premessa: tanto per questa anteprima quanto per quella dei titoli Hook provati allo stesso evento non commenterò eventuali performance tecniche quali cali di frame rate, compenetrazioni o simili, dato che le build giocate erano, nella maggior parte dei casi, prime build o alpha ben lungi dalla pubblicazione, quindi legittimamente “ruvide” dal punto di vista tecnico, appunto, anche se ho potuto giocare tutto su PC, con caratteristiche elevatissime, forniti da AK Informatica, partner di 505 Games e Hook per l’evento.
I titoli che ho potuto provare sono Miasma Chronicles e Stray Blade. Lascia che te ne parli un po’.
Miasma Chronicles
In arrivo su Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC e Amazon Luna, Miasma Chronicles è ambientato in un futuro non troppo distante, nel quale l’America è stata distrutta da un evento cataclismatico chiamato “Miasma”, una sorta di tossica diffusione che avviluppa gli esseri viventi e li calcifica; il protagonista Elvis si trova abbandonato da piccolo dalla madre, ma con un lascito tanto potente quanto enigmatico, un guanto in grado di controllare il Miasma. Per farti immaginare il genere, prima di parlartene, il team di sviluppo è The Bearded Ladies, già creatore di Mutant Year Zero: Road to Eden, quindi siamo negli stilemi di un’avventura tattica con elementi RPG.
Nel mio provato, localizzato più o meno all’inizio del gioco, ho preso confidenza con il combat system e parlato con un po’ di NPC nella cittadina di Sedentary, senza quindi riuscire ad upgradare le armi o il mio equipaggiamento, ma sento comunque di aver saggiato il cuore di quella che è l’esperienza che Miasma Chronicles vuole restituire, ossia quello di un validissimo entry point per i non-aficionados nel genere, nel contesto di una narrazione interessante seppur, almeno da quel poco che ho visto, non straordinariamente originale. Pur partendo da un artstyle che non farà sentire troppo spiazzati i fan del precedente titolo e, per fare un altro esempio, della serie di X-COM, la realizzazione tecnica del gioco in pubblicazione presso 505 Games è davvero ottima: gli ambienti sembrano “vivi”, pur se colpiti dal Miasma, e i modelli di protagonisti e nemici sono ben fatti, tanto da trasudare la capacità di un team che può tranquillamente considerarsi un tripla A.
Lo skill floor sembra basso il giusto, e prendere confidenza con i comandi di gioco, anche su pad Xbox, è stato quasi immediato, e ho potuto sperimentare un paio di tattiche diverse, una volta in battaglia, grazie ad una IA nemica per ora poco aggressiva e che mi ha lasciato ampio spazio per l’errore più di una volta: quello che ho trovato rinfrescante, data anche la mia scarsa esperienza con il genere al di fuori di Mario + Rabbids Kingdom Battle, è proprio quanto il mondo sia e dia al di fuori del combattimento, tanto che si potrebbe tranquillamente confondere Miasma Chronicles con un Fallout Tactics in chiave moderna, se visto di sfuggita. Non ho trovato loot particolarmente interessante, chiaro, ma lo stimolo all’esplorazione c’è ed è ben direzionato dal design degli ambienti e il level design in generale. Forse il tattico a turni ha poco da innovare in fatto di level design, e ora per molti titoli è quasi tutto un lavoro di fino e di smussamento dei pochi spigoli rimasti, ma spero qualche titolo mi dimostri il contrario, durante questa o la prossima gen, magari proprio un gioco 505 Games.
Parte del mondo fuori dal combattimento è fatto di NPC, come ti dicevo, e le interazioni con essi sono piuttosto elementari, per quanto i dialoghi siano scritti abbastanza bene: forse si fa un po’ troppo affidamento all’immaginario del tipico Kentucky, con ubriaconi strafatti di moonshine e sindaci fumatori di sigari, ma Miasma Chronicles sembra sempre volenteroso di aggiungerci un suo piccolo twist. In toto la mia esperienza con il gioco è stata interessante e soddisfacente, e non vedo l’ora di poter provare il gioco completo in una data imprecisata del 2023.
Stray Blade
Anch’esso fissato per un 2023 generico e sempre pubblicato da 505 Games, Stray Blade è un action RPG dove ci troveremo a vestire i panni di un archeologa che, dopo anni di ricerche sulla misteriosa Valle di Acrea, finalmente ci arriverà… solo per morire alle sue porte. Riportati in vita dall’ibrido lupo-elementale Boji, per tornare al nostro mondo dovremo riportare equilibrio in questa terra segnata dal conflitto. Ecco, se Miasma Chronicles è un gioco che si vende bene anche solo vedendolo, Stray Blade lo posizionerei all’esatto opposto: art style, stile grafico, asset di gioco, tutto urla… giocattoloso, ma non il combattimento. Te lo assicuro, non il combattimento.
Il contrasto fra ciò che si vede e come si gioca è al centro della mia esperienza e, soprattutto, della previsione delle difficoltà che Stray Blade ha davanti: è come se visuals e feel di gioco parlassero due linguaggi diversi, e, Tunic e Death’s Door ne sono due esempi, è una sottile linea rossa molto scomoda su cui stare in equilibrio. Il combattimento di Stray Blade è infatti ben strutturato, e si intravede la profondità che sarà in grado di regalare quando si avranno più delle poche armi che il mio provato mi ha concesso, però, in un contesto così Kingdoms of Amalur: Reckoning-like come questo, potrebbe attrarre il target sbagliato. Non potremo andare avanti senza pensare e con attenzione, perché gran parte delle cose nel mondo di gioco sono lì per ucciderci, dalle piante agli animali, alle legioni di soldati dispiegate per la mappa.
Il player-feedback è davvero molto buono, con un saggio utilizzo di quei freeze-frame, caratteristici dei migliori picchiaduro, che sono il modo migliore di farci capire che il nostro colpo ha connesso con il nemico; l’introduzione di un attacco “abbatti-stamina” da parte del nostro comprimario Boji, esserino che non smetterà di commentare molto di quello che faremo (e le volte che moriremo), aggiunge un nuovo livello al già stratificato sistema di combattimento fatto di schivate, attacchi veloci ma poco potenti, e aerobiche evoluzioni, che sì, tolgono parecchia vita al nemico, ma che ci lasciano anche scoperti a un attacco nemico che può interrompere con facilità il caricamento del nostro.
Anche in questo caso, su loot e personalizzazione ho poco da dire, visto il poco che ho potuto sperimentare a riguardo, ma il cuore della player experience è sicuramente il combattimento, e Stray Blade lo fa eccezionalmente bene. A livello tecnico qui ci sono alcune incertezze, ma, come premesso, è qualcosa da aspettarsi nel momento in cui si è davanti a un alpha.
In toto i titoli di 505 Games in arrivo l’anno prossimo mi hanno intrigato, per motivi diversi, e sono curioso di vedere dove proseguirà la strada sia dei due titoli che dei team al lavoro su di essi. Come ti anticipavo, non ho provato solo titoli di 505 Games ma anche due giochi di Hook, etichetta di publishing nata dalla costa di 505 e che mi ha concesso di provare due suoi prodotti, compresa una piccola anteprima di uno stealth-horror che, pur terrorizzandomi, mi ha intrigato molto, ma ve ne parlo in questo articolo.