Life is Feudal – Provato
Ah, le donne, i cavalier, l’arme, gli amori… le carestie, gli incendi, l’assenza di leggi, le razzie dei barbari, la fame, la sete, gli stupri. Il Medioevo di Life is Feudal è “reale” sotto molti punti di vista (tranne lo stupro, per fortuna). Se anche voi siete fra quelli che vorrebbero essere nati in qualche altra epoca come indagava Woody Allen in Midnight in Paris, e se quell’epoca è il Medioevo, Life is Feudal è quello che fa per voi.
In tempi non sospetti, Gamesource aveva intervistato “Bobik”, la mente dietro questo progetto. Lo sviluppatore, Bitbox, ha messo in piedi un mondo realistico sotto tutti i punti di vista nonostante in nessun campo questo gioco, almeno per il momento, eccella. Quello che i giocatori si aspetterebbero da un MMORPG è l’alta personalizzazione del personaggio, perché quando (e glielo auguriamo di cuore) il gioco sarà stracolmo di gente l’unica cosa che vorranno gli utenti sarà riuscire a distinguersi in qualche modo.
Life is Feudal contiene un pannello di creazione e personalizzazione del personaggio piuttosto ampio ma non abbastanza. Molti sono i particolari e le peculiarità fisiche di cui potremo dotare il nostro personaggio ma i visi pochissimi. Molti sono i tatuaggi che è possibile applicare alla nostra creazione, ma ci sono soltanto tre popoli tra cui scegliere. Moltissimi sono i tagli di capelli e barbe, ma pochissimi i colori applicabili agli stessi.
Essendo ancora in sviluppo molto potrebbe cambiare in vista del rilascio finale. Vero è che ultimamente sempre più videogiochi decidono di far accedere molti giocatori (anche paganti) ben prima che l’opera sia completa. Ed è vero anche che sempre più spesso questi giochi si trasformano in boomerang pazzeschi che vedono il gioco abbandonato a se stesso e i soldi spesi irrecuperabili.
Non sarà certamente il caso di Life is Feudal ma l’impressione è che, arrivati ormai alla versione 0.8 del gioco, qualcosa in più si dovrebbe vedere al fine di poter dichiarare l’opera come veramente interessante. La realtà è che Life is Feudal è un ottimo gioco, dotato di effetti di luce strabilianti, come il sole che filtra tra la nebbia o tra le fronde degli alberi, eppure quando cala la notte la luna non illumina nulla ed è un corpo morto fisso nel cielo.
In fondo il gioco di Bitbox vuole regalare un’esperienza di vita in un’epoca che altrimenti sarebbe impossibile rivivere. Questo gli riesce più che bene. Il giocatore deve infatti procurarsi tutto ciò che gli occorre per sopravvivere prima di fare qualsiasi altra cosa. Ecco allora che ci si ritroverà a rovistare nell’erba in cerca di paglia per un giaciglio o per il fuoco. Ecco che spezzeremo molti rami degli alberi per costruire un fuoco da campo. Ecco che dovremo raggiungere le scogliere o le montagne alla ricerca di una o più pietre focaie per consentirci di costruire degli attrezzi primitivi ma degni del loro nome.
Badili per scavare, seghe per creare assi di legno, asce per abbattere gli alberi, canne da pesca per ottenere un pranzetto gustoso. Il giocatore deve gestire le proprie priorità al meglio onde non morire di fame, o freddo. Cercare mele nei boschi sarà la prassi, così come cercare delle bacche fra i cespugli. Gli animali selvatici faranno il loro lavoro, difendendo il proprio territorio da voi e dalle vostre sudicie mani e se non avete mai avuto a che fare con un cinghiale beh, sappiate che è aggressivo come nella realtà.
C’è tutto e di più in Life is Feudal, ma ogni volta che si sta per gridare al miracolo con gli occhi strabuzzati per l’impressionante mole di possibilità che il gioco offre, ecco che la grafica perde di qualità, oppure non si riesce a trovare da mangiare, oppure ancora non si riesce a trovare quell’unico ultimo componente necessario per migliorare la vita del nostro personaggio.
A oggi, Life is Feudal, è solo una grande e ben realizzata “possibilità”. L’impegno degli sviluppatori non deve mancare perché nonostante le potenzialità siano molto grandi manca ancora una cura grafica degna di questo nome e soprattutto mancano dei riferimenti in un mondo incredibilmente vasto in cui è facile perdersi e in cui il tutorial di dieci minuti non basta.