Last Oasis – Anteprima
Un titolo survival molto particolare scoperto a Cracovia durante il Digital Dragons 2019.
Tutti quelli che dicevano che il genere survival è morto hanno dovuto tacere dopo l’uscita di SCUM, il gioco ultrarealista pubblicato da Devolver Digital che si è trasformato in un successo immediato. Last Oasis, in sviluppo presso il team Donkey Crew, si propone come un gioco survival con impronta assolutamente originale sul genere. Scopriamo perché.
In Last Oasis, ambientato in un mondo di tempi non ben definiti, la Terra è colpita da un evento catastrofico: l’asse di rotazione è fermo e il pianeta non gira più su sé stesso, trasformando la metà del pianeta al buio in un deserto ghiacciato e quella sotto al sole in un deserto arido. L’unico luogo abitabile rimane la sottile striscia di terra sul meridiano a metà tra i due emisferi.
C’è un problema: il pianeta gira ancora intorno al sole, pertanto la zona abitabile non rimane stabile. La soluzione? Ciò che rimane dell’umanità ha creato una gigantesca città di legno semovibile, chiamata Flotilla, che continua a spostarsi. C’è chi non vive stabilmente dentro Flotilla, ovvero i Nomadi, che controllano navi di terra mosse dai venti e viaggiano per le lande in cerca di risorse da raccogliere prima che il sole li raggiunga.
La prima cosa che salta all’occhio in Last Oasis è il suo stile visivo: se da un lato il mondo e i nomadi sembrano quasi usciti dall’età del bronzo, le macchine di legno mobili sembrano delle aberrazioni dei progetti rinascimentali di Leonardo Da Vinci, donando al gioco una sua identità distante da qualsiasi altra cosa presente sul mercato. Il tutto mosso dal motore grafico Unreal Engine 4.
Non abbiamo potuto provare il gioco ma abbiamo fatto quattro chiacchere con Lucas Stannis, producer del titolo, che ci ha spiegato il gameplay. La classica componente survival – cercare risorse, produrre equipaggiamento, costruire basi – si arricchisce della costruzione delle basi mobili, che ci portano a parlare del combattimento: le basi, oltre a funzionare come mezzo di trasporto, sono infatti veri e propri vascelli equipaggiabili con arpioni, rostri e cannoni per affrontare tutti i pericoli della zona e, soprattutto, altri nomadi intenzionati ad appropriarsi del nostro loot. Ciò che abbiamo visto del combattimento fra navi ricorda vagamente titoli come Guns of Icarus, mentre quando si scende a terra (o si passa all’arrembaggio), le meccaniche di combattimento con archi e armi bianche ricordano Mount & Blade.
Non abbiamo molte altre informazioni per il momento, ma sappiate che gli sviluppatori rilasciano spesso chiavi beta nel loro canale Discord, e che l’intenzione è di rilasciare Last Oasis in Early Access entro uno o due anni al massimo.