La Terra Di Mezzo: L’Ombra Di Mordor – [E3 2014]
La Terra di Mezzo: L’ombra di Mordor è il nuovo titolo third person-action open world prodotto da Warner Bros. Interactive Entertainment e sviluppato da Monolith Productions, già nota per l’ottimo Guardians of Middle-Earth, e basato sul mondo fantasy creato da J.R.R. Tolkien il cui universo è senz’altro uno dei più sfruttati in ambito videoludico soprattutto dopo il successo delle due trilogie cinematografiche dirette da Peter Jackson. Sfortunatamente non tutti i titoli si sono rivelati all’altezza del nome portato sulle proprie spalle, mentre sembra che l’ultima fatica dei Monolith Productions possa, con coraggio, affermarsi sulla scena per alcune scelte importanti a livello di storyline e di gameplay.
Fra due blocchi narrativi
La trama è uno degli aspetti di cui più si è discusso nei giorni dell’E3 2014 poiché la storia de L’ombra di Mordor si colloca nell’arco temporale che va dalla conclusione de Lo Hobbit all’inizio de Il Signore degli Anelli. I puristi hanno storto il naso, altri si sono mostrati scettici o incuriositi mentre noi ci riserviamo di dare un parere definitivo solo dopo aver giocato interamente il titolo, in uscita il 7 ottobre 2014 come confermato da Los Angeles, per quanto già da ora sia apprezzabile la volontà di dare qualcosa di nuovo ad una saga di cui ormai è stato raccontato il raccontabile. Senz’altro muoversi in un terreno accidentato come quello della Terra di Mezzo non è stato semplice per i Monolith Productions, come confermato dal design director Michael de Plater, ma sembra sia stato fatto il massimo sforzo per produrre un titolo concorrenziale e all’avanguardia.
Per quanto riguarda la storia è presto detto: protagonista è Talion, ranger di Gondor posto a guardia del Nero Cancello, che vede sterminata la propria famiglia prima di essere ucciso a sua volta da un’armata di orchi durante l’inaspettato rientro da Dol Guldur di Sauron e del suo esercito, diretti verso Mordor. Invece di trovare la pace eterna il nostro personaggio verrà resuscitato da uno spirito vendicativo vittima di una maledizione lanciata dallo stesso Sauron. Talion dopo essere entrato in simbiosi con il misterioso spettro, il cui passato verrà svelata avanzando nella storia, e avere ottenuto da lui un nuovo potere, si muoverà alla volta di Mordor in cerca di vendetta.
Nemesis System
Un altro fondamentale aspetto su cui si è focalizzata l’attenzione di tutti durante l’E3 è stato il sistema di combattimento e di interazione con i nemici, mostrato durante diverse fasi di gioco. Come abbiamo potuto vedere Talion potrà muoversi nel vasto territorio di Mordor, decisamente più rigoglioso rispetto a quello avvelenato e mefitico conosciuto durante Il Signore degli Anelli da Frodo, Sam e Gollum.
Come detto, lo scopo di Talion e dello spirito è quello di compiere una vendetta, il cui obiettivo finale è Sauron. Per fare ciò il nostro protagonista dovrà combattere orde di orchi e uruk al fine di sconfiggere i capi guerra. Tramite la dominazione, un potere spettrale, ci sarà la possibilità di far scoppiare scontri all’interno delle orde di Sauron accumulando servitori e aumentando il loro potere al compimento di determinate missioni. Qui entra in gioco il Nemesis System, una vera e propria rete di rapporti sociali all’interno dell’area di Mordor che, oltre a mostrare tutta una serie di statistiche e informazioni relative a punti deboli e di forza dei nemici, permetterà di evolvere il loro comportamento nei nostri confronti in base alle azioni compiute: un orco incontrato in precedenza si ricorderà di Talion e avrà un atteggiamento differente a seconda di ciò che si è verificato nel primo contatto. In questo modo ogni partita sarà disinta dalla precedente grazie a dei fili narrativi sempre nuovi in base alle nostre azioni e relazioni con la società orchesca.
Con l’avanzare del gioco e con l’aumento di potenza di Talion e dello spettro, si potrà comporre una propria armata per sfidare Sauron e piegare, quindi, Mordor. Per far ciò il nostro eroe avrà una serie di armi a disposizione: la spada Urfael, l’arco Azkar, il pugnale Acharn e il potere dello spettro. Gli strumenti di morte del ranger spettrale potranno essere potenziati tramite un sistema basato sull’associazione di rune all’arma. Per ottenerle sarà sufficiente sconfiggere determinati nemici e sfruttando le diverse debolezze, analizzabili tramite il Nemesis System, si potranno recuperare rune specifiche e migliori. Inoltre dominando un capitano e ordinandogli di sfidare il suo capo guerra, protetto solitamente da guardie del corpo, si potrà ricevere una runa epica, molto più potente di quelle regolari e in grado di aggiungere un particolare effetto all’arma.
Deja-vu
Uno degli aspetti meno originali del titolo è senz’altro il sistema di combattimento e quello di esplorazione. Infatti L’ombra di Mordor dimostra di aver attinto dai più recenti e blasonati action game in terza persona come la saga di Batman Arkham e quella di Assassin’s Creed. La presenza di fasi stealth non fa che confermare queste impressioni, corroborate dalla possibilità di usare il potere dello spettro per individuare bersagli specifici e altro ancora, un po’ come avviene con l’occhio dell’aquila o il detective mode. Anche la dinamica degli scontri non mostra risvolti originali, con mischie frenetiche e combattimenti sempre contro gruppi decisamente numerosi. Abbiamo notato inoltre la presenza di QTE durante gli scontri e di quella che potrebbe essere definita una “bullet time” spettrale una volta incoccata la freccia del nostro arco. Un altro aspetto da approfondire e che non ci ha convinto del tutto è stata l’IA nemica, soprattutto nelle mischie non ci è parsa in grado di mettere realmente in difficoltà il giocatore anche grazie alla forza del protagonista e dei suoi poteri. Diverso discorso è relativo agli scontri contro i capi guerrieri, decisamente più ostici per la presenza di guardie del corpo e di un maggior numero di sottoposti.
Mordor come non si era mai vista
Non si può che rimanere soddisfatti di fronte al bel lavoro dei Monolith dalla cura per le ambientazioni, passando per la varietà di nemici per giungere infine alla cura per le texture. Senz’altro stilisticamente il titolo soddisfa e mostra un buon framerate anche nelle mischie più affollate. Il Nemesis System rende ogni esperienza di gioco diversificata garantendo un’elevata rigiocabilità ed è senz’altro l’aspetto più interessante che è stato approfondito durante la fiera losangelina. Sarà, invece, interessante e importante approfondire la trama per capire se effettivamente L’ombra di Mordor potrà essere considerato a tutti gli effetti un prodotto completo e originale e, soprattutto, uno dei titoli migliori nel vasto franchise relativo alla Terra di Mezzo.