I Am Alive – Anteprima I Am Alive

Un nuovo Brand a suon di macerie

Abbiamo parlato da poco della Ubisoft per via dell’ultimo capitolo del principe di persia, episodio che ha spaccato in due la critica e i giocatori di tutto il mondo. La casa francese ha deciso di lasciar perdere seguiti di brand famosi per lanciarsi in un progetto totalmente nuovo, non solo nel nome, ma anche nelle proposte di gameplay. Stiamo parlando, naturalmente di I am Alive, titolo che è stato sviluppato dalla Darkworks per poi passare sotto le mani di uno studio interno a Ubisoft. C’è da dire, comunque, che il lavoro maggiore è stato svolto dai ragazzi della Darkworks che, si spera, siano stati in grado esprimere le enormi potenzialità di un titolo che sta attirando su di sè ben più di qualche piccola aspettativa su Ps3, X 360 e PC. 
 


Scenari come questi saranno all’ordine del giorno in "I Am Alive"

I Disaster Movie insegnano

E’ una giornata come un’altra a Chicago. Le macchine sfrecciano nelle strade caotiche e tra gli alti palazzi, la gente va e viene,vivendo un altro giorno di vita frenetica, ed il nostro protagonista, un Adam Collins qualsiasi, pronto ad andare a lavorare, parla non curante al telefono. Ma poi le quotidiane vicissitudini vengono stravolte: il terreno comincia a tremare e la polvere ricopre la pacata monotonia di quella che dovrebbe essere stata una giornata qualunque. Non si sa bene cosa sia accaduto, non si riesce a comprendere il perchè di tale tragedia, solo che ora Chicago è un cimitero di grattacieli ed un pericolosissimo rifugio per i sopravvissuti. Ed infatti, tra gli scheletri caduti dei palazzi, il nostro Adam Collins dovrà vedersela non con mostri mutati, non con alieni bellicosi, nemmeno con zombie affamati di cervello o demoni usciti dall’inferno, ma dovrà vedersela col più pericoloso dei nemici: l’uomo disperato. 

Homo Homini Lupus

Catapultati in un luogo, divenuto ormai solo il ricordo della grande metropoli statunitense, vestiremo i panni di Adam Collins, normale cittadino alle prese con una nuova, tremenda realtà, dove empatia e socializzazione hanno lasciato spazio ad una nuova, crudele legge: mors tua vita mea. Gli sviluppatori, per farci sentire ancor più in uno stato di sopravvivenza ai limiti, hanno optato in primis per una visuale in prima persona e per un gameplay dove gli scontri saranno l’ultimo baluardo difensivo del disperato sopravvissuto. In questa realtà devastata, le rarissime quanto preziosissime risorse saranno sia la salvezza che la dannazione. Avere in mano una bottiglietta d’acqua pura risolverà sicuramente il problema della sete, ma allo stesso momento farà da calamita per tutti i disperati dalla gola secca che vogliono solo sopravvivere e che, per dissetarsi, sono disposti a passare sopra a più d’un cadavere.
Non dobbiamo pensare, però, di trovarci di fronte ad un FPS; anche se la visuale sarà in prima persona, infatti, le armi a disposizione saranno talmente poche, e le munizioni così rare, da permetterci di usarle solo come ultima disperata difesa. Per sopravvivere nel mondo di "I Am Alive" dovremo usare la testa, servendoci della pericolante ambientazione e delle golose risorse come acqua e cibo. In questo modo potremo approntare qualche trappola per liberarci dei fastidiosi sopravissuti, ed il trailer del gioco parla chiaro: Adam è inseguito da tre disperati che vogliono qualcosa da lui. Egli cade sopra una lastra di vetro pericolante coperta di polvere, in trappola, mentre gli inseguitori lo intimano di consegnar loro una preziosa bottiglia d’acqua. Adam non si fà pregare e fà cadere la bottiglia al limite della lastra di vetro. I tre si gettano sul prezioso liquido, ma la lastra non regge il loro peso e si frantuma facendoli precipitare sei metri sotto. Questo è un sempio eloquente di come dovremo compotarci nel gioco vero e proprio. Usare le risorse come esca e sfruttare l’ambiente circostante, fatto di architetture pericolanti e insidie sarà la stretegia migliore, capace di tirarci fuori dai pasticci. Si spera, naturalmente, che la cosa possa essere ben studiata in modo tale da non risultare ripetitiva o noiosa a lungo andare.
 


Il nostro protagonista ancora ignaro del destino che lo attende

In Conclusione

Per quanto interessanti le notizie in merito a questo I Am Alive sono ancora troppo poche per fare un serio bilancio per il futuro. L’unica cosa certa è che se gli sviluppatori manterranno le promesse date, dovremo ritrovarci con un titolo nuovo, capace di toccare quei lati di gameplay per ora esplorati alla lontana da molti titoli. Siamo fiduciosi per il progetto, ed attendiamo con curiosità qualche succosa novità in merito al gameplay (del quale non s’è ancora visto nulla), per poterci sbilanciare anche sull’effettivo motore grafico del titolo, che sarà lo stesso utilizzato per Assasin’s Creed.
Per ora dovremo attendere I Am Alive per l’anno fiscale 2009-2010.

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