Hunedoara: Anteprima
Un intrigante horror made in Italy.
Durante la nostra permanenza alla Milan Games Week 2019 siamo finiti in Transilvania. Non letteralmente, ovvio, tuttavia l’aria che abbiamo respirato quando siamo entrati nella buia stanza di Hunedoara ci ha immerso in una tanto cupa quanto intrigante atmosfera.
Hunedoara nasce da un’idea dell’AIV (Accademia Italiana Videogiochi), paradossalmente come una sorta di progetto estivo da realizzare durante le vacanze. Eppure, già da quella piccola demo era possibile scorgere qualcosa di particolare all’orizzonte. Fu così che venne poi stretta una partnership con Ignition Publishing per continuare il progetto, rivolto ormai verso qualcosa di più grande.
Ma passiamo a discutere un poco di Hunedoara. Il nome forse per qualcuno non è del tutto nuovo, in quanto è un piccolo comune presente in Transilvania, in Romania. Ed è proprio qui che si svolgono le vicende di un protagonista di cui non sappiamo il nome. Narrato da Oreste Baldini, iconica voce nostrana, l’uomo in cui ci immedesimiamo ritorna a Hunedoara, sua terra di origine, dopo diversi anni trascorsi negli Stati Uniti per motivi di studio. Il motivo del suo ritorno è dovuto alle sue condizioni di salute, nonostante le quali dovrà comunque ricoprire un misterioso incarico di lavoro presso la Miskatonic University.
Anche quest’ultimo nome non vi è nuovo, se siete fan di Howard Philips Lovecraft. Non a caso, saranno numerosi i riferimenti a lui e al mito di Cthulhu. La Hunedoara che il protagonista troverà, tuttavia, sarà completamente diversa dalle sue aspettative. Buia, angusta e inquietante è l’atmosfera che piomba addosso al giocatore una volta immerso in questa avventura di stampo narrativo. Hunedoara è un horror in prima persona, composto da diversi elementi che caratterizzano il genere. Di natura simile a quella di Amnesia, avremo a disposizione soltanto una torcia da custodire gelosamente e, ebbene si, nessuna possibilità di fronteggiare o sconfiggere le creature che si celano tra le ombre.
Ciò che principalmente ci ha colpiti è l’incredibile cura nella realizzazione delle locations, in particolare del Castello dei Corvini, presumibile meta finale del titolo. Inoltre, man mano che si gioca, è difficile non accorgersi della cura nei dettagli, riposta anche nella realizzazione delle porzioni di mappa esplorabili solo facoltativamente. Hunedoara, grazie a un ambiente vasto e non lineare, permette al giocatore di muoversi liberamente – a suo rischio e pericolo – e raccogliere più indizi possibili, con annesse riflessioni del protagonista; oppure si può tentare la via più rapida e diretta per giungere al Castello.
Abbiamo avuto dimostrazione di un buon lavoro dal punto di vista tecnico e grafico. Purtroppo non possiamo esporci sul lato sonoro, in quanto le condizioni presenti in fiera non ci hanno permesso di avere un riscontro concreto se non per l’inconfondibile voce di Baldini mentre leggeva alcune lettere sparse nelle lugubri abitazioni abbandonate di Hunedoara. Siamo comunque più che ottimisti sul risultato definitivo anche su questo fronte. A tal proposito, stando alle informazioni fornite dallo staff di AIV e Ignition Publishing, Hunedoara sorgerà dalla notte buia intorno alla fine del 2020, e sarà rilasciato inizialmente su PC. Non vi sono ancora specifiche informazioni su eventuali versioni console, ma nel lungo termine sarebbe nei piani degli sviluppatori rilasciarlo anche su altre piattaforme. E noi ovviamente ci auguriamo che questo accada.
Hunedoara si è rivelata una interessante e terrificante sorpresa. Sembra difficile pensare che così poche persone stiano dando vita a un progetto così ben definito e curato. I ragazzi dell’Accademia Italiana Videogiochi stanno svolgendo un ottimo lavoro con un Horror completo dei più svariati e piccoli elementi che compongono il genere. Augurandoci di provare presto il titolo compiuto, vi consigliamo vivamente di tenere d’occhio questo titolo, previsto per la fine del 2020 su PC.