Heavy Gear Assault – Anteprima
Heavy Gear, franchise basato su un war game tridimensionale, ha avuto modo di convertirsi in una pletora di altri media come giochi di carte e così via. Una tale evoluzione però non è mai riuscita a rapportarsi in modo eccelso al mondo videoludico ricevendo solo due adattamenti creati da Activision nel 1997 e nel 1999.
Nel 2013 durante la Game Developers Conference, una curiosa demo attirò molti spettatori: Stompy Bot Productions e MekTek Studios presentarono una minuscola porzione di un war game, basato sull’innovativo Unreal Engine 4.
Altri non era che una demo di Heavy Gear Assault, nuovo adattamento videoludico del franchise.
Dopo questa apparizione ne seguì una campagna su Kickstarter con l’intento di “resuscitare il franchise Heavy Gear”, secondo le parole del publisher stesso. Campagna che venne chiusa pochi mesi dopo, promuovendone la continuazione su un sito dedicato.
A distanza di quasi quattro anni, abbiamo avuto l’opportunità di provare una versione ancora in sviluppo.
Il progetto Heavy Gear Assault mira a portare il franchise nell’ambito del multiplayer competitivo, beneficiando del modello economico Free-to-Play con micro-transazioni annesse (legate solo a elementi grafici, garantisce il developer).
La trasposizione della classica tavolata da gioco tridimensionale nel mondo virtuale è stata ben realizzata: arene ampie ed elaborate coroneranno l’esperienza di battaglia, permettendo al giocatore di creare strategie che sfruttino l’ambiente.
O quanto meno questo è quello che si può ipotizzare dato lo stadio attuale di sviluppo del titolo: infatti non abbiamo incontrato alcun giocatore durante le lunghe sessioni di prova.
Un altro aspetto ben realizzato e divertente è la personalizzazione del proprio mech: esso sarà personalizzabile in modo dettagliato, dalla testa fino ai piedi e potrete cambiarne colori, armi e così via.
Questo avrà un notevole impatto a livello strategico, lasciando libertà ai giocatori di ogni team di organizzarsi al fine di prevalere sulla squadra avversaria in modo tattico esattamente come nel war game originale.
Da qui però si inizia una ripida discesa, pur ignorando i (numerosi) bug ricollegabili allo stato embrionale del gioco.
La prima cosa che colpisce sono le texture: di bassa risoluzione, piatte e poco curate, non danno merito all’Unreal Engine 4 che al contrario svolge un lavoro eccellente di gestione di modelli, luci, effetti particellari delle armi e così via.
Il contrasto visivo è palesemente spiacevole anche nei settaggi grafici più alti.
Chiudendo però un occhio (o tutti e due) sul comparto grafico, il gameplay porta anch’esso una situazione di contrasto.
Del proprio Mech saranno controllabili, in modo indipendente, il torso e le bambe. Il giocatore avrà ampia libertà di movimenti grazie ai doppi salti e al cosiddetto sistema “SMS”, grazie al quale il Mech sfrutterà delle ruote per muoversi più rapidamente e potrà essere controllato dal movimento del proprio mouse.
In totale contrapposizione, il movimento della telecamera e il puntamento sono quasi sconcertanti: lo spostamento visivo risulterà lento persino aumentando la sensibilità del mouse. In modalità “SMS”, a ogni suo movimento ne conseguirà un oscillazione grafica che, accompagnata dallo spostamento del mech,. creerà un effetto disorientante.
Va sottolineato che, grazie all’aggiunta del supporto nativo ai controller Xbox questa problematica sparisce, ma non tutti i futuri giocatori di Heavy Gear Assault vorranno usare un controller.
Un ultimo elemento degno di menzione è il tutorial. Sebbene sia comprensibile anche in una versione incompleta una guida puramente limitata al movimento appare riduttiva, considerando soprattutto che il movimento è forse l’insieme di controlli più intuitivo e immediato.
Nessuna dimostrazione all’uso di armi od oggetti ci ha lasciati sperduti alla lettura della (spaventosamente) lunga lista di controlli e in alcuni casi, anche questa ricerca non ha portato grandi risultati.
Nonostante tutti i difetti, Heavy Gear Assault nasconde in sé un enorme potenziale. Al momento il gioco risulta di dubbia realizzazione e in uno stato troppo embrionale e instabile, ma porta una ventata nostalgica per gli amanti dei war game da tavolo, promettendo a essi una vera e futuristica esperienza videoludica competitiva. Quantomeno questa è la speranza che abbiamo, per la quale conferma dovremo aspettare il rilascio completo.