Hearthstone: Heroes of Warcraft – Hearthstone: Heroes of Warcraft

Il primissimo titolo free-to-play del colosso Blizzard esce sotto forma di digital Trading Card Game. Il suo nome è Hearthstone: Heroes of Warcraft, titolo che richiama l’attenzione di tutti i seguaci della saga di Warcraft preannunciando il suo contenuto di cui oramai tutti sono a conoscenza. Un contenuto che non stanca mai e che vede le creature del famoso mondo fantasy darsi battaglia in un combattimento a turni senza esclusione di colpi.
Hearthstone non si distingue particolarmente dai più famosi giochi di carte: ogni giocatore impersonifica un eroe legato alla classe scelta, il quale comincia con 30 punti ferita, 3 carte e con un cristallo di mana che aumenta di una unità ogni turno. Il costo di mana delle carte è visibile nella parte superiore della carta, mentre il danno e i punti ferita di ogni creatura sono situati nella parte inferiore; la maggiorparte di esse avrà anche un testo che determina la loro abilità nel momento in cui scendono in tavola o più semplicemente ci rimangono. Chiaramente l’obiettivo principale è portare a 0 i punti ferita dell’eroe avversario.
Durante la closed beta abbiamo potuto provare quale sia la concezione della Blizzard riguardo ai dTCG.
 
 
Innanzitutto per avviare Hearthstone dobbiamo servirci del nuovo launcher Battle.net, il quale è anche una piattaforma con la quale possiamo tener d’occhio news e impostazioni per i titoli più importanti legati al nostro account. Non appena avviato il gioco veniamo catapultati in un tutorial molto simpatico dove il giocatore deve battere una serie di creature comandate dal computer. Questo riprodurrà sempre le solite azioni ma, nonostante le carte pescate dal mazzo siano predefinite, c’è una certa elasticità nel controllo delle azioni e ad ogni scelta inappropriata una scritta ci darà consigli su come ottimizzare al meglio le proprie mosse. Si può definire il tutorial come una mini-campagna istruttiva al termine della quale ci ritroveremo ad affrontare una sfida un po’ più elaborata, ma dopo aver ottenuto un minimo di dimestichezza saremo in grado di fare le mosse giuste e completare questa fase, guadagnando così l’accesso alla lobby principale. 
 
 
A questo punto sarà necessario sbloccare tutti i mazzi, ognuno dei quali corrisponde ad una classe di WoW: Paladin, Shaman, Priest, Mage, Warrior, Rogue, Warlock, Hunter e Druid; per farlo dovremo allenarci ancora un po’ contro il computer nella Practice Mode e battere tutte le classi, fortunatamente dotate di mazzi base al fine di non rendere le sfide troppo complicate. Questo sistema permette di imparare rapidamente le abilità delle creature, i punti di forza e i punti deboli di ogni classe, il tutto semplicemente accumulando minuti di gameplay. Inoltre, ogni partita fa guadagnare punti esperienza e salendo di livello ci verranno sbloccate alcune delle carte proprie di ogni classe, utili per apportare modifiche sempre più devastanti al proprio mazzo. 
Tutte le carte collezionate vanno a finire nel tab My Collection, che non solo ci permette di tenere d’occhio i propri progressi, ma anche di creare i mazzi e le singole carte che ci servono. Sono presenti infatti 2 tipi di valute, i gold e le dust: i primi vengono accumulati dopo aver completato le quest giornaliere o dopo aver vinto una partita e si possono spendere in un pacchetto di 5 carte oppure in un’arena, mentre le dust si ricevono come premio dopo aver completato un’arena oppure dopo aver disincantato una carta di cui non eravamo soddisfatti. A seconda della rarità di una carta, questa costerà più o meno dust per essere craftata, feature quindi che lascia spazio solamente a chi ha le idee chiare in testa e ha in progetto un mazzo ben mirato.
 
 
Ma veniamo adesso al vero e proprio cuore di questo titolo, ovvero il PvP. Possiamo dividerlo in 3 modalità: l’Unranked Mode, la Ranked Mode e l’Arena. La prima e la seconda, come si intuisce dal nome, differiscono solo per il punteggio in classifica e essenzialmente si tratta di sfidare un altro giocatore col proprio mazzo, si hanno quindi a disposizione solo le carte base e quelle collezionate fino a quel punto. Vien da se che le Unranked si possono sfruttare per completare le daily quest o provare un mazzo di cui non conosciamo l’efficacia, mentre con un mazzo ben rodato possiamo cercare di raggiungere le vette più alte della classifica internazionale.
Per quanto riguarda l’Arena, invece, possiamo dire che sia il punto di forza di questo titolo, sia per la struttura utilizzata e volta a bilanciare il più possibile i mazzi tra di loro, sia per il rapporto tra costo e ricompensa per parteciparvi. Il funzionamento è piuttosto semplice: ci viene data la possibilità di scegliere, tra 3 classi a caso, quella con cui creare il proprio mazzo, dopodichè andremo a selezionare carta per carta le 30 che andranno a comporre il mazzo, ogni volta scegliendo la carta desiderata tra le 3 che compaiono sullo schermo. In poche parole, formeremo un mazzo di 30 carte tra le 90 casuali che ci vengono date a disposizione. Questo sistema è molto interessante perché bilancia perfettamente le varie componenti presenti in un gioco di carte, ovvero la strategia, l’esecuzione e la fortuna, cosa che non accade nella modalità ranked dove chi è riuscito a ottenere più carte può permettersi di creare mazzi più solidi. Nell’arena invece vince chi ha un mazzo ben strutturato, ovvero con il giusto connubio di spell e creature, e dal momento che chiunque può farlo, va avanti chi prende il maggior numero di decisioni giuste ad ogni turno, e solo se anche questo non bastasse si potrebbe parlare del fattore fortuna. In ogni caso, basteranno 3 sconfitte per essere fuori e dovremo cercare di arrivare a 9 vittorie per raggiungere la ricompensa massima dell’arena: i reward saranno 5 e prevedono sicuramente 1 pacchetto di 5 carte, mentre gli altri 4 saranno suddivisi in gold e dust in quantità proporzionali alle nostre prestazioni.
 
 
Passiamo adesso al lato tecnico di questo titolo. Il game design è molto semplice per un motivo ben ovvio: ricicla i suoni e le immagini già utilizzate in titoli come Warcraft 3 e World of Warcraft. Questo non vuole essere un aspetto negativo, in quanto è semplicemente il riutilizzo di una formula oramai consolidata negli anni e che raramente può annoiare. Anzi, l’atmosfera all’interno del gioco è proprio quella di una locanda di Azeroth, con il baccano di orchi o umani che bevono birra e con il goblin di turno che cerca di venderti l’accesso alle arene o i pacchetti di carte. Inoltre, le meccaniche di gioco sono molto semplici e intuitive, tanto che si vocifera già di un eventuale porting su tablet.
Infine, per quanto sia possibile acquistare dallo store fino a 40 pacchetti di carte alla cifra di 45 Euro, grazie alle 2 valute presenti saremo comunque in grado di raggiungere tutti i contenuti senza spendere nemmeno un centesimo e semplicemente dedicandosi alle sfide in PvP.
 
 
A grandi linee pare proprio che la Blizzard abbia tirato fuori l’ennesimo titolo che andrà a competere con le capoliste del genere. La semplicità con cui è realizzato rende questo prodotto accessibile a chiunque e il fatto che sia free to play potrebbe attirare tranquillamente anche i meno interessati ai dTGC, rendendolo uno dei titoli multiplayer più seguiti.
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