Ghost of Tsushima – Anteprima
Tutte le info dall'ultima presentazione
Dopo Sekiro e Nioh 2, Ghost of Tsushima arriva a ribadire come il Giappone antico sia tornato decisamente in auge tra i setting più battuti degli ultimi anni. A differenza dei colleghi, che lo interpretano in chiave dark fantasy, Sucker Punch punta su un approccio diverso, più realistico ed esplorativo, che promette di immergerci con tutte le scarpe nella cultura e nella storia del paese del Sol Levante.
Per chi non fosse rimasto aggiornato ricapitoliamo gli elementi cardine rivelati nel corso dei mesi precedenti. Ghost of Tsushima è ambientato nel XIII secolo d.C. nell’isola da cui prende nome. Qui la flotta mongola è approdata come primo passo per l’invasione del Giappone. Il protagonista è Jin Sakai, cresciuto e allenato secondo i precetti dei samurai, ma che sceglierà di superare per poter difendere efficacemente il suo paese dallo schiacciante invasore.
Finora, ambientazione a parte, ben poco era stato rivelato del gioco vero e proprio, ma a circa due mesi dalla sua uscita Sucker Punch si è finalmente sbottonata su diversi dettagli durante l’ultimo State of Play trasmesso ieri sera.
Uno degli elementi più importanti del titolo è l’esplorazione dell’isola di Tsushima. I ragazzi di Sucker Punch hanno voluto esaltare l’immersione nell’ambientazione riducendo al minimo l’HUD e gli elementi estranei a quelli naturali. Non ci saranno marker o indicatori a guidarci nei nostri viaggi, ma il vento: una volta selezionata la destinazione desiderata dalla mappa, questo si solleverà forte in quella direzione, piegando erba e fiori con sé, come una bussola naturale. Per le zone sconosciute invece dovremo affidarci alla nostra curiosità unita alla capacità di osservazione. I luoghi di interesse infatti saranno suggeriti dalla lontananza tramite edifici, colonne di fumo, elementi naturali particolari e persino animali selvaggi a cui dovremo dedicare la nostra attenzione.
Potremo per fortuna procedere sul dorso di un cavallo e velocizzare così i viaggi in quello che sembra essere un open world davvero impressionante per ampiezza e numero di dettagli. Durante gli spostamenti è anche possibile incrociare diversi animali, alcuni dei quali aggressivi, e materiali come legno e tessuti; nonostante nel video non fosse esplicitato è possibile immaginare che ci serviranno per creare oggetti per il nostro equipaggiamento.
Il secondo elemento cruciale di Ghost of Tsushima è la sua varietà di gioco. Per portare a termine le varie missioni potremo scegliere quale stile utilizzare, se favorire cioè l’approccio “onorevole” da samurai o quello più subdolo da Spettro. Come visto nel trailer sarà possibile scegliere di fronteggiare i mongoli direttamente ingaggiandoli in duelli frontali con la katana e l’arco. In questo caso dovremo essere particolarmente concentrati in ogni nostra mossa ed essere letalmente precisi nel parare e schivare gli attacchi nemici per contrattaccare efficacemente.
Da notare che col giusto tempismo è possibile anche deviare le frecce nemiche. Ma soprattutto sembra sarà possibile attivare una sorta di modalità bullet time e abbattere l’avversario con un singolo, preciso e letale colpo. Al momento non è ancora chiaro come funzioni questa meccanica, ma potrebbe sostenersi su una sorta di punti concentrazione che abbiamo visto accanto alla barra di salute.
Potremo altresì scegliere di affrontare le stesse missioni in modo stealth come lo Spettro, utilizzando qualsiasi metodo per liberarci dei nostri avversari col favore delle tenebre. Potremo servirci di un rampino per arrampicarci, kunai, bombe fumogene e persino utilizzare contro i mongoli la paura che incute la nostra figura ormai famigerata in tutta l’isola.
Questa duplice possibilità di metodo di Ghost of Tsushima ci ha sicuramente interessato e siamo curiosi di sapere se favorire l’uno o l’altro approccio avrà ripercussioni sulla progressione nella storia. Dopotutto stiamo parlando del team dietro Infamous, una serie sicuramente familiare al karma system. Quello che invece non ci è sembrato brillare è la profondità dei combattimenti e l’intelligenza artificiale dei nemici. Si è trattato comunque di una dimostrazione dai minuti contati, quindi è anche possibile che sia stata ottimizzata per essere superata in breve tempo.
Un aspetto toccato dal video ma non troppo approfondito è stato lo sviluppo e la personalizzazione del protagonista. Sappiamo che il vestiario e in particolare i diversi pezzi di armatura ci daranno dei vantaggi e potranno essere equipaggiati a nostra scelta. Sicuramente le protezioni e le armature più pesanti saranno consigliate per gli scontri diretti, mentre le protezioni leggere saranno più indicate per chi vuole imbarcarsi in missioni stealth. Sarà persino possibile personalizzare il colore della nostra mise.
Durante l’avventura troveremo anche gli Amuleti Omamori che che ci daranno diversi vantaggi come recuperare punti salute fuori dal combattimento o creare coltri velenose.
In ultimo sono state mostrate le diverse opzioni disponibili per i più appassionati dell’aspetto visivo. In particolare una complessa Photo Mode con numerose opzioni per personalizzare la messa in scena degli scatti, dall’illuminazione al tempo atmosferico, persino l’accompagnamento musicale per chi volesse creare delle clip video.
Particolarmente interessante è l’inclusione di una modalità che sostanzialmente applica un filtro bianco e nero. Il risultato visivo richiama tantissimo quello dei classici film di samurai d’altri tempi; ideale per gli appassionati di questo genere.
Ghost of Tsushima è sicuramente un titolo che dovrebbe essere tenuto d’occhio da qualsiasi amante della cultura giapponese, soprattutto gli appassionati del periodo feudale. L’open world promette un’immersività di grande effetto e suggestione, soprattutto grazie alla direzione artistica davvero ispirata. Ci sono alcuni dettagli riguardanti il gameplay che non abbiamo ben messo a fuoco e che ci lasciano più di qualche incertezza, ma avanzare giudizi da una dimostrazione così breve sarebbe poco serio. Non ci resta che rimandarvi alla recensione per un’analisi più avveduta e il nostro giudizio finale.