Gamescom 2018: White Peony – Provato
I videogiochi possono essere come tè e caffè: alcuni si giocano quando si cerca calma e tranquillità, altri in cerca di concentrazione e adrenalina. White Peony è un videogioco per persone in cerca di tè – letteralmente – visto che l’intera esperienza ruota intorno alla ricerca di diversi tipi della suddetta bevanda. Scopriamo questo progetto dal team di sviluppo tutto al femminile di Pillow Talk.
White Peony è, alla base, un puzzle esplorativo in prima persona che si inserisce in quella categoria di titoli come Dear Esther o Gone Home, con la fondamentale differenza che il giocatore è portato a provare sensazioni rilassanti invece di al posto di tensione e coinvolgimenti emotivi. Il (o la?) protagonista, attualmente senza nome, si aggira all’interno di un giardino zen influenzato dalle culture cinesi e giapponesi. All’interno di questo giardino, largo e pieno di diramazioni, ci si troverà di fronte a semplici puzzle che richiedono di trovare uno specifico oggetto al fine di accedere all’area successiva, che generalmente porta a una stanza da tè.
Quando si beve il tè, tuttavia, il mondo si trasforma: nella demo, ad esempio, la prima tazza di tè trovata ha trasformato l’ambiente sommergendolo sott’acqua (non mortale – lo scopo è l’esperienza onirica, non la sfida), cosa che ci ha consentito di poter accedere ad aree prima impossibili da raggiungere. Nel gioco finale ci saranno anche molti oggetti nascosti da scoprire e con i quali interagire per scoprire di più sull’ambientazione del gioco e sulla cultura di riferimento.
White Peony è in fase di produzione molto distante dal rilascio e, pertanto, quel poco che abbiamo visto alla Gamescom 2018 non ci consente un’opinione molto estesa. Possiamo tuttavia ritenerci interessati a seguire lo sviluppo di questo titolo, del quale abbiamo apprezzato in particolar modo le musiche di sottofondo, molto curate e particolarmente adeguate al tipo di esperienza che White Peony propone. Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti.