Gamescom 2018: Sekiro: Shadows Die Twice – Provato
All’E3 la sua presentazione in conferenza Microsoft soprese tutti riuscendo allo stesso tempo ad affascinare e ammaliare, come solo un titolo FromSoftware sa fare: stiamo parlando di Sekiro: Shadows Die Twice. Lo abbiamo provato brevemente alla Gamescom 2018 e le sensazioni sono state davvero positive.
La prova ci ha catapultato immediatamente all’interno della demo, senza fronzoli, come da sana tradizione FromSoftware: le lezioni si imparano sul campo. Il primo elemento che balza all’occhio è sicuramente il contesto: i colori cupi, tetri dei Souls e di Bloodborne lasciano spazio ad aree più aperte, ricche in alcuni casi di colori sgargianti come il rosa dei fiori di ciliegio o il verde delle distese di erba che avvolge le cime montuose del setting. L’immaginario di Sekiro prende spunto da molti elementi della tradizione e della cultura giapponese, trasportandoli in maniera personale e unica per evitare al giocatore quella sensazione di già visto. Rimanendo sempre su questi temi, Sekiro: Shadows Die Twice dal punto di vista grafico si mantiene in linea con quanto visto nelle ultime uscite di FromSoftware: non stiamo di certo parlando del miglior motore grafico in circolazione, ma il senso di familiarità che la veste grafica offrirà agli habitué dei giochi della casa di Tokyo sarà sicuramente apprezzato.
Quello che invece colpisce maggiormente è il gameplay: la strada action intrapresa ci ha positivamente sorpreso, in quanto non elimina lo stile di combattimento ragionato classico di FromSoftware, ma lo integra con nuove soluzioni che velocizzano l’azione. In Sekiro il combattimento si svolgerà attraverso l’utilizzo principale dei quattro tasti dorsali: il dorsale alto di destra servirà per gli attacchi base e quello basso di destra per l’utilizzo dell’arma secondaria (gli shuriken da distanza o l’ascia nel braccio per un colpo stordente erano le alternative nella nostra demo). Il dorsale alto di sinistra servirà per parare i colpi, o in combinazione con quello alto di destra per effettuare la Sword Art, ovvero una serie di colpi speciali dagli ingenti danni. Infine, il dorsale basso di sinistra per utilizzare il rampino: esso potrà essere usato in battaglia per crearsi una via di fuga in momenti critici, o per sfruttare le posizioni sopraelevate. La schivata sarà affidata al tasto cerchio (o B) mentre il salto e il doppio salto al tasto X (o A), al tasto quadrato sarà affidato l’utilizzo dell’oggetto principale selezionabile dal menù rapido con la freccia direzionale sinistra.
In questa tipologia di comandi, molti troveranno delle similitudini con i Souls (le fiaschette di cura sono peraltro quasi identiche alle Estus); questo però non deve far pensare che il gioco sia un more of the same di casa FromSoftware: come fu per Bloodborne, anche in Sekiro: Shadows Die Twice approcciarsi al gioco come se fosse un Dark Souls risulterà infatti fatale.
Aggressività dei nemici, pattern di attacco e di difesa… tutte cose inedite che vi costringeranno a utilizzare una metodologia di azione totalmente diversa dal passato. Nella nostra prova ad esempio ci siamo trovati ad effettuare un doppio salto su un nemico con scudo a torre per andargli alle spalle e poterlo stordire, cosa impensabile prima d’ora proprio perché in Sekiro troviamo diverse nuove meccaniche integrate nel gameplay. Anche le boss fight ci sono sembrate differenti: quella che abbiamo affrontato ci è sembrata quasi un duello, con la vittoria affidata a chi sapeva utilizzare al meglio l’arma in suo possesso.
Abbiamo lasciato appositamente per ultima quella che è la novità più grande introdotta in Sekiro: la seconda chance. Una volta morti infatti, in Sekiro avrete la possibilità di tornare in vita nello stesso esatto momento, con le stesse identiche condizioni di quando siete deceduti (quantità di oggetti utilizzati e vita del nemico) ma con la vita piena a metà. Questa possibilità offre una profondità incredibile, non solo perché potrete gestire le cure in funzione della seconda possibilità ma anche perché essere consapevoli di avere una seconda opportunità cambia totalmente l’approccio mentale al gioco. Questa chance verrà ripristinata solo quando pregherete gli idoli (l’equivalente del riposo ai falò); dopo il primo utilizzo, infatti, una seconda morte vi condurrà al game over.
Sekiro: Shadows Die Twice è uno dei titoli più interessanti della prossima primavera; la sua veste più action non snatura ciò che è il marchio di fabbrica di FromSoftware, anzi, rende l’azione più fluida e immediata. Molti elementi ricordano opere precedenti come Bloodborne e i Souls, ma l’identità di Sekiro è forte e le sue scelte stilistiche e di gameplay ci hanno convinto.