Gamescom 2018: Provato The Dark Pictures Anthology – Man of Medan
Bandai Namco è stata una presenza attiva durante questa Gamescom 2018 a Colonia, portando titoli che già avevamo visto allo scorso E3 e altri completamente inediti, tra cui The Dark Pictures Anthology, il nuovo progetto di Supermassive Games conosciuto inizialmente come Project Mefisto. Gli autori di Until Dawn hanno infatti creato, come si può intuire dal nome, un’antologia composta da una serie di giochi horror completamente stand alone e slegati gli uni dagli altri.
L’obbiettivo, con questo progetto è quello di proporre ai giocatori un vero e proprio tributo ai classici del genere horror, sviluppando avventure relativamente brevi basate su alcune leggende urbane. Nelle intenzioni degli sviluppatori ci sono ben 39 potenziali titoli da inserire in questa antologia, ma nella realtà dei fatti è probabile che inizialmente saranno solo una manciata, in attesa di vedere come verranno accolti dal pubblico. Essendo esperienze dalla breve durata, sviluppate tutte sullo stesso motore grafico e distribuite a episodi, comunque, per quanto ambizioso potrebbe non essere così impossibile rilasciarne un gran numero.
Sebbene, come detto, ciascuna delle storie sarà completamente indipendente dalle altre, i giochi facenti parte di questo progetto avranno diversi punti in comune. Come Until Dawn, infatti, le trame verranno influenzate pesantemente dalle scelte che faremo nel gioco e che determineranno la sopravvivenza o meno dei protagonisti. Tutti possono morire, nessuno escluso, esattamente come accadeva nel precedente lavoro di Supermassive Games.
Il primo gioco facente parte di questa antologia sarà Man of Medan, che si è mostrato alla Gamescom in forma giocabile e che abbiamo avuto modo di provare tramite una demo di dieci minuti. Man of Medan racconta di un viaggio in barca di un gruppo di quattro giovani ragazzi americani, che vede tra questi anche l’attore Shawn Ashmore (già protagonista in giochi come Quantum Break). Una pericolosa e classicissima tempesta li costringerà a rifugiarsi su una nave che risale all’epoca della seconda guerra mondiale. Ovviamente, la nave si rivelerà piena di oscuri segreti e i quattro dovranno trovare un modo di scappare dall’incubo che saranno costretti a vivere.
Il gameplay ricalca in toto quanto già visto in Until Dawn, a partire dal controllo del personaggio, passando all’esplorazione degli ambienti di gioco, fino alle scelte multiple che avranno ripercussioni sulla vita o la morte di ogni protagonista. Nei pochi minuti in cui abbiamo giocato, la semplice decisione di avere un approccio razionale o istintivo ha cambiato completamente il tipo di evoluzione della storia e dei personaggi coinvolti, così come la decisione di salvare o meno una determinata persona che ha cambiato definitivamente il finale della demo, con dei colpi di scena tanto classici quanto efficaci. La rigiocabilità sarà la chiave di ogni singola esperienza, soprattutto nel caso in cui si vorranno scoprire tutte le ramificazioni e tutti gli eventi che andranno a completare il quadro proposto da ogni singolo gioco.
Il progetto di Bandai Namco e Supermassive Games sulla carta e su quanto abbiamo avuto modo di provare ci ha indubbiamente convinto, anche se dal punto di vista tecnico forse è legittimo aspettarsi un lavoro di rifinitura maggiore visto che sembra piuttosto arretrato rispetto a Until Dawn, sebbene il motore grafico sia lo stesso o perlomeno sia molto simile. Ci sono poi ancora da chiarire alcuni aspetti come il prezzo a cui verrà venduto ciascun singolo episodio, con che cadenza usciranno e se ci sarà un eventuale season pass, o anche più di uno, magari suddiviso per tematiche o leggende in modo da creare singoli “pacchetti di offerta” per adattarsi al gusto dei diversi giocatori. Non è così improbabile aspettarsi un season pass dedicato agli zombie, altri ai vampiri o altri ancora ai fantasmi.
Man of Medan arriverà nel 2019 su PC, PlayStation 4 e Xbox One, quindi c’è ancora tempo per ulteriori miglioramenti e tante altre novità a riguardo.