Presso gli studi di Rebellion devono aver capito che creare giochi “trash” di breve durata porta più profitti di un complesso simulatore open world con anni di lavoro e ricerca, altrimenti non si spiega come abbiano potuto partorire tre episodi ed una raccolta di Sniper Elite: Nazi Zombie Army in soli due anni. Quest’anno, Rebellion ha deciso di non sfruttare il nome Sniper Elite per offrire un’esperienza analoga al suo spin-off ma senza alcuna pretesa di serietà, ovvero Strange Brigade.
Togliete i nazisti zombie e mettete al loro posto mummie e altre creature leggendarie tipiche dell’immaginario horror vittoriano, e portatele ai tempi del colonialismo degli anni 30: quello che ottenete è uno sparatutto cooperativo fino a 4 giocatori che impersonano un gruppo di esploratori in missione nei luoghi più remoti dell’Impero Britannico.
Le vicinanze con Nazi Zombie Army sono evidenti, tuttavia parlare di Strange Brigade come fosse un semplice cambio di ambientazione sarebbe una menzogna. La prima differenza la fanno i personaggi: ognuna delle 4 classi a disposizione ha un set di armi ed abilità differenti l’un l’altra, in grado di offrire un’esperienza diversa in ogni partita non solo nel modo in cui affrontare le orde di non-morti ancestrali, ma anche grazie a zone delle mappe sbloccabili esclusivamente controllando la una determinata classe.
Iniziata una partita ci si rende conto in pochissimo quanto Strange Brigade spinga i giocatori all’azione frenetica: laddove in Nazi Zombie Army i giocatori erano spinti ad asserragliarsi in un punto sicuro e sparare a tutto quello che arrivava incontro, Strange Brigade offre pochissimi angoli coperti in favore di trappole sfruttabili per eliminare i nemici che inseguono costantemente (e spesso velocemente) i giocatori.
Un altro elemento che incentiva l’azione è un medaglione che si carica di potere ad ogni uccisione: più velocemente si eliminano le mummie, più il medaglione e relativo moltiplicatore si carica, permettendo (una volta riempito) di sferrare un colpo corpo a colpo generalmente letale per tutti i nemici normali. Usiamo il termine “normale” perché, in genere, la mappa si suddivide in varie arene alla cui fine è presente un mini-boss molto coriaceo e che richiede ben più di un colpo caricato per essere abbattuto.
La prova è stata molto breve: in 15 minuti siamo riusciti ad arrivare alla fine della demo, che si interrompe lasciando anticipare lo scontro con quello che pare il boss finale della mappa (un gigantesco non-morto dalle sembianze del dio Anubi), e non abbiamo potuto provare più di una classe (la nostra scelta: il soldato, piuttosto auto-descrittivo), per di più in single player. Difficile poter esprimere molti pareri con queste premesse, inoltre gli sviluppatori al momento non hanno alcuna idea di quando il gioco verrà rilasciato in quanto stanno ancora valutando quanti contenuti offrire, ma non possiamo negare di esserci divertiti.
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