Gamescom 2017: Detroit Become Human – Provato
Uno dei giochi più attesi del 2018 è senza dubbio Detroit Become Human, che abbiamo potuto provare alla Gamescom 2017, così da poter fare chiarezza sul nuovo titolo di David Cage, e capire in che direzione stia puntando il team di Quantic Dream, nella speranza di poter giocare un titolo del livello di Heavy Rain e Beyond: Due anime.
Analizzare le prove
La demo giocabile corrispondeva in tutto e per tutto al video gameplay che tutti voi sicuramente conoscerete: Connor, il protagonista della missione, dovrà salvare una bambina dalle grinfie di un androide. Iniziata la nostra avventura, veniamo catapultati nel mezzo dell’azione nei panni di Connor, androide che lavora con la polizia e che presenta delle abilità molto interessanti che vi saranno utili durante l’analisi degli indizi presenti nella scena del crimine.
L’appartamento in cui ci troveremo è il centro di tutto, lì si svolgerà praticamente tutta la missione che consisterà nell’analizzare tutte le prove presenti nell’area. L’analisi delle prove è un aspetto molto importante del gameplay che ci permetterà nella maggior parte dei casi di ricostruire la scena come un filmato, così da capire cosa fosse successo in un determinato istante nella stanza.
Ogni scelta può essere fatale!
Analizzando le prove vi accorgerete che un indicatore percentuale aumenterà mano a mano che troverete più indizi, permettendovi di avere più probabilità di salvare la bambina, o comunque di patteggiare in qualche modo con l’aggressore. Terminata la raccolta delle prove, inizieremo a parlare con l’androide per provare a salvare la bambina, e da qui inizia il lavoro difficile. Ogni domanda che faremo, ogni risposta, qualsiasi cosa condizionerà l’esito della missione, portandoci al successo, al fallimento e spesso in cose che nemmeno ci aspetteremmo.
Da quello che abbiamo potuto provare, ci è sembrato che le alternative in generale siano molto varie e che esse possano portare a situazioni differenti in base all’approccio che decideremo di utilizzare. Siamo molto curiosi di capire come le varie scelte siano collegate tra loro e come queste possano condizionare il nostro cammino nel gioco e quindi anche il finale stesso.
Tecnicamente meraviglioso
La build che abbiamo provato a Colonia girava su Playstation 4 Pro, e dobbiamo dire che ci è sembrata eccezionale dal punto di vista grafico. I personaggi e gli ambienti risultavano estremamente nitidi e ben definiti, il tutto senza intaccare in alcun modo la fluidità generale del gioco, che aiutata da un motion blur inserito ad hoc, ci è sembrata più che sufficiente.
Le emozioni che Detroit Become Human crea nel giocatore sono molteplici, infatti una volta preso il pad in mano tutto cambia, siamo noi a decidere cosa fare, se sparare oppure no, se dire una cosa piuttosto che un’altra, oppure semplicemente se non fare nulla, sono tutte scelte che ci appartengono e ci fanno vivere un esperienza diversa in base a quello che crediamo sia meglio per noi. Il tutto crea nel giocatore un senso di partecipazione senza eguali e nella release finale il tutto sarà sicuramente molto più marcato.
Non ci resta che attendere impazienti il prodotto finito, consci però del fatto che il lavoro dei ragazzi di Quantic Dream è per ora notevole, e possiamo tranquillamente dire che si stanno muovendo nella giusta direzione, una direzione che li porterà forse a rilasciare un gioco anche superiore a Heavy Rain o Beyond: Due Anime.
Detroit Become Human ci è sembrato eccezionale, sia dal punto di vista grafico che della narrazione, trasmettendoci emozioni che difficilmente troviamo in un gioco. Le nostre scelte influenzeranno il progredire della storia, e qualsiasi cosa accadrà sarà merito (o colpa) nostra. Non sappiamo ancora come sarà il gioco finito, ma grazie a questa prova possiamo tranquillamente dire che per ora il lavoro fatto da Quantic Dreams è notevole e non vediamo l’ora di giocarlo di nuovo.