Gamescom 2017: Assassin’s Creed Origins – Provato
Complice l’assenza di un evento dedicato a Far Cry 5 nonostante la presenza di una breve demo giocabile nell’area entertainment, a poche settimane di distanza dall’E3 Ubisoft torna a puntare i riflettori su Assassin’s Creed Origins, ultimo arrivato nell’universo degli assassini che hanno fatto la fortuna della casa francese. E lo ha fatto rendendo disponibile una nuova demo giocabile della durata di circa trenta minuti ambientata nella seconda più grande città esplorabile nell’Egitto di Ubisfot, Menfi.
La demo inedita e pensata per la Gamescom 2017 ci ha riproposto il rinnovato combat system che si discosta dai canoni della saga, sessioni del nuovo parkour semplificato e ci ha permesso di fare la conoscenza di uno dei nuovi personaggi chiave del titolo. Ma andiamo con ordine.
https://www.youtube.com/watch?v=fjF6li-QVTU
Bayek, protagonista di Assassin’s Creed Origins, è un Medjay stoico, orgoglioso, altruista scout difensore dei domini del faraone che porta nel cuore il futuro dei suoi cittadini e disposto a enormi sacrifici per migliorare lo status quo di un Egitto splendido e vivo come mai prima d’ora. Nella fiera tedesca lo ritroviamo su una semplice imbarcazione diretto verso le variopinte sponde della città commerciale di Menfi, dove intrighi e giochi di potere hanno luogo in un substrato dominato da templi sacri, caratteristiche palme e floridi fiumi navigabili. È il 49 a.C. e l’Egitto vede una Cleopatra in esilio minacciata dal giovane Tolomeo, crudele faraone bambino, intenzionato a ottenere il controllo dell’intera regione.
Quest’ultimo, burattino di una oscura fazione che muove le fila del destino dell’Egitto, dovrà affrontare lo strapotere romano rappresentato dal comandante Cesare. Un’ambientazione dunque che offre solide basi per raccontare l’origine del dualismo che giungerà fino ai giorni nostri con la relativa nascita di Assassini e Templari.
Su un fiume cristallino dai riflessi accecanti, con le acque sfiorate da pesci vivaci le canne sulle sponde mosse dal vento, Bayek si muove su una semplice imbarcazione di legno e pagliericcio intrecciato. È così che giungiamo a Menfi, maestosa e decisamente più arcaica rispetto alla moderna e cosmopolita Alessandria, rispondendo alla chiamata di un nuovo personaggio chiave del mondo di gioco, presentato per la prima volta alla fiera di Colonia.
Si tratta di Aya, originaria di Alessandria, cresciuta fianco a fianco al nostro eroe condividendone adolescenza e primo amore. Saranno proprio il loro rapporto coniugale e le avventure che li coinvolgeranno a dare origine a quella Brotherhood di Assassini che abbiamo conosciuto sin dal primo capitolo della saga, risalente ormai a dieci anni fa e che vanta dieci capitoli principali e sette spin off.
Appena ricongiunti, Aya ci informerà degli ultimi eventi accorsi a Menfi: il sacro toro Api, considerato in epoca tolemaica il tramite tra umani e divinità, è stato avvelenato. A fare da sfondo al mistero, l’incombente ritorno di Cleopatra l’Esiliata nel cuore dell’Egitto scuote gli animi dei due piccioncini. Giunti al Tempio di Ptah, sacra dimora del toro Api, cominceremo una sessione esplorativa atta a raccogliere più informazioni sull’incidente: scopriremo così, esaminando una moltitudine di indizi disseminati tra le case di terracotta e interrogando i locali, che sono state proprio le sacerdotesse ad avvelenare il semidio, costrette al ricatto dal rapimento dell’amato fratello Panchrates.
Dietro al misfatto si nasconde l’Ordine, coordinato dal nostro nuovo misterioso nemico, la Lucertola: Aya e Bayek riporteranno tutto alla regina Cleopatra, che trarrà le proprie conclusioni sentenziando la pena: giungerà così l’ora di scorrazzare liberamente per le dune dell’Egitto Antico alla ricerca di nuove avventure secondarie con cui mettere alla prova fluidità del motore grafico e il nuovo sistema di combattimento in quella che è la più grande mappa open world esplorabile dell’universo di Assassin’s Creed.
Tra le inedite missioni secondarie proposte all’evento, ci siamo avventurati alla scoperta della Tomba di Sneferu, raggiungibile grazie a una delle cavalcature che tornano a fare gradita comparsa nell’Egitto che fu. Sellato il nostro cavallo abbiamo trovato l’entrata dell’anfratto, acceso le torce del caso e ripulito dagli immancabili serpenti le stanze segrete della piramide. In una decina di minuti di gameplay abbiamo potuto risolvere i primi semplici puzzle tramite la gestione accurata di leve e pesi, fino ad arrivare al cuore della struttura per venire adeguatamente ricompensati con nuove armi, materiali pregiati e un nuovo punto abilità da spendere nel sufficientemente complesso e sfaccettato skill tree di Bayek.
Immediatamente, grazie alla nostra sempreverde cavalcatura abbiamo percorso in scioltezza circa mille metri di deserto, per gettarci nuovamente nel fiume di Menfi e raggiungere così un tempio sommerso, non prima di aver visto la nostra imbarcazione fatta a pezzi da un ippopotamo spazientito, che ci ha costretto a una fuga repentina verso l’ingresso subacqueo.
Tra le novità introdotte vi è Senu, l’inseparabile aquila di Bayek, grazie alla quale potremo effettuare incursioni e utilizzare l’animale come avanguardia esplorativa che ci permetterà di individuare con più facilità nemici, obiettivi e bersagli, con la possibilità di marcarli direttamente sulla mappa attiva di gioco, sostituendo di fatto la modalità eagle view dei precedenti capitoli. In maniera simile a quanto visto in Far Cry Primal, il giovane Medjay potrà addomesticare diversi tipi di animali che lo aiuteranno nelle sessioni esplorative e di combattimento dell’avventura.
Il gameplay, che si pone la grande responsabilità di reinventare l’intero sistema di combattimento di Assassin’s Creed, introduce inediti elementi RPG a spezzare quella (seppur a modo suo vincente) monotonia che ha sempre caratterizzato la saga. Ecco dunque introdotta la possibilità di ottenere equipaggiamento accessorio sconfiggendo i nemici, cambiare armi e armature a seconda della situazione, ognuna con le proprie peculiarità (che vanno dalla possibilità di infiggere danno da sanguinamento e così via).
Nonostante le nuove possibilità di combattimento suggeriscano un approccio più diretto allo scontro, è tuttavia quello stealth a produrre i migliori risultati: sarà interessante vedere in che misura i ragazzi di Ubisoft sapranno convincerci a sfruttare le nuove potenzialità di un sistema marcatamente GDR. Similmente a quanto succede in The Witcher 3, sarà possibile meditare lungo il percorso per fare scorrere automaticamente il tempo ingame: ogni personaggio secondario avrà dunque la propria routine e l’agenda cambierà a seconda dell’orario del giorno, come presumibilmente la possibilità di accedere a determinate situazioni in condizioni atmosferiche precise.
Lo stesso sistema di arrampicata che ha caratterizzato la saga sin dalle origini è stato riscritto e semplificato, riducendo così la verticalità e trasformando il parkour di Origins in un più semplice e fluido free run che si avvicina agli ultimi titoli della saga. Non sarà più necessario dunque affidarsi a combinazioni di tasti per raggiungere i cieli, ma basterà un semplice comando per permettere a Bayak di raggiungere qualsiasi sommità (dalle punte comunque mediamente inferiori rispetto a quelle a cui siamo abituati).
Nonostante alcune meccaniche di posizionamento (complice una gestione della telecamera non delle più fluide) e di combattimento corpo a corpo non ci abbiamo convinto al punto da poterle paragonare a quelle di The Witcher o ancor più a quelle The Elder Scroll: Skyrim da cui gli sviluppatori ci raccontano aver preso spunto, la nuova svolta e l’introduzione di classici elementi GDR potrebbe rivelarsi vincente nel tentativo di svecchiare la saga e di offrirgli un nuovo inizio. Qualche bug grafico irrisolto e una manciata di poligoni in più, in aggiunta a una maggior cura delle animazioni più complesse non avrebbero guastato, ma nulla di ciò riesce a scalfire la potenza e la maestosità di un Egitto ricreato con grande cura negli scenari e nelle ambientazioni, senza mai fare mancare una moltitudine di apprezzabili dettagli. Difficilmente ci stancheremo di cavalcare tra le dune del deserto in attesa della prossima tomba da esplorare, in un’emozionante avventura che porterà sulle spalle l’enorme responsabilità del futuro della saga.
Assassin’s Creed Origins sarà disponibile a partire dal 27 ottobre prossimo su Playstation 4, Xbox One e PC.