[Gamescom 2016] For Honor – Provato
I combattenti medievali sono figure attorno alle quali gravita una forte dose di fascino e di romanticismo poiché rimandano all’idea della battaglia combattuta attraverso le doti personali, l’onore e la strategia. For Honor, il titolo realizzato da Ubisoft Montreal, riprende questo concetto e lo rende videogioco.
In occasione di questa Gamescom 2016, presso il booth Ubisoft, abbiamo indossato l’armatura e provato la modalità Dominio in un 4 v 4.
La scelta del guerriero com’è noto verte tra Cavaliere, Vichingo e Samurai, dei quali è possibile scegliere anche il sesso. Se quest’ultima sembra essere una scelta fondamentalmente estetica, la prima invece influenza il gioco. Il Samurai infatti è molto veloce negli attacchi ma ha poca forza; al contrario il Vichingo è una vera macchina da guerra (una sorta di barbaro di D&D) ma abbastanza lento; mentre il Cavaliere si rivela essere una via di mezzo.
Noi abbiamo scelto il Samurai maschio, e ci siamo ritrovati nell’ambientazione del Cavaliere: un vecchio castello dallo stile nord-europeo dove abbiamo seguito un breve tutorial utile per capire i comandi di gioco. Di base il tutto è strutturato attraverso la combinazione di tasti dorsali e levette analogiche. La pressione dei tasti serve infatti ad assumere una posizione di difesa o di attacco, mentre le levette sono utili per direzionare la parata o il fendente. Ovviamente nel tutorial questi comandi sono apparsi immediati, ma quando ci siamo ritrovati nella mischia contro un numero indefinito di nemici, la situazione è diventata caotica.
Ciò non deve essere visto come un difetto, anzi l’atmosfera della battaglia è ricreata perfettamente, solo che è necessario prendere la mano prima di rendere il nostro alter-ego il valoroso guerriero che merita di essere.
Facciamo adesso un passo indietro, e parliamo di questa modalità multiplayer chiamata Dominio. Le squadre sono composte da quattro giocatori, il cui scopo è quello di fare il maggiore punteggio conquistando le aree dal possesso nemico. Per farlo dovremmo farci strada tra le decine di minions – soldati minori comandati dalla CPU – appartenenti alle due fazioni, e soprattutto contro gli altri giocatori.
Durante il combattimento, poco prima dell’attacco avversario, sullo schermo ci verrà segnalata la direzione del fendente nemico, quindi i nostri riflessi devono essere ben all’erta. Ma non è tutto. Durante uno scontro dobbiamo tenere d’occhio la barra della Stamina, parametro che ci permette di gestire gli attacchi e le combo. Quando la barra è vuota dovremo o rimanere sulla difensiva per ricaricarla o allontanarci dall’incontro. Ciò evita di portare il giocatore a gettarsi nella mischia senza avere un minimo di strategia. Per quanto riguarda invece il recupero di energia vitale, basterà eliminare i minions della fazione avversaria per recuperarne piccole porzioni. Infine quando mettiamo KO un giocatore avversario possiamo effettuare un attacco speciale – diverso per ogni tipologia di guerriero – che conferisce epicità al duello.
La collaborazione tra i giocatori rende gli scontri adrenalinici: più volte ci siamo ritrovati a combattere contro due o addirittura tre avversari, e proprio quando ogni speranza era persa, un nostro compagno correva in nostro soccorso, riportando in equilibrio il combattimento.
Tuttavia, nel malaugurato caso che nessuno venga in nostro aiuto e abbiamo l’energia vitale inferiore al 30%, possiamo attivare la modalità Revenge, che permette di fare più danni e sopportare meglio gli attacchi nemici.
Saremmo stati curiosi di provare anche una parte della modalità in single player, ma l’assaggio del multiplayer che abbiamo avuto ci ha pienamente convinti grazie al mix di elementi che rendono le battaglie ragionate e coinvolgenti. Le aspettative dunque sono molto alte soprattutto quando uno degli sviluppatori, al termine della partita, ha dichiarato che quello mostrato è solamente una piccola parte di ciò che For Honor può offrire.
Non resta dunque che aspettare l’appuntamento finale il 14 febbraio 2017 su PC, PlayStation 4 e Xbox One.